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COMUNE DI SOVERATO, 20 PRECARI TORNANO A LAVORO
Fine anno col fiato sospeso. Poi l’ok della Regione alla proroga

   
Ultimi giorni dell’anno appesi letteralmente al filo del telefono, per capire se a gennaio sarebbero o meno tornati a lavoro. E poi, in extremis, un sospirone di sollievo. Così hanno vissuto i giorni delle feste una ventina di lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità di Soverato, in attesa della comunicazione ufficiale al comune della proroga annuale della convenzione da parte della regione, comunicazione che di solito avviene via fax. In realtà da palazzo Alemanni era stato dato il via libera alle proroghe con una nota del 28 dicembre, ma forse complici le festività natalizie e gli uffici chiusi fino al 2 gennaio, i lavoratori a fine anno non ne avevano ancora certezza. E se da ieri sono tornati a lavoro, tirando un sospiro di sollievo, il loro futuro resta incerto. “Per non rischiare ogni anno di tornare disoccupati ci vorrebbe una legge nazionale che favorisca la stabilizzazione, in mancanza della quale i comuni si trovano davanti a enormi ostacoli”, spiegano al Sindacato di base dell’ente soveratese. Ci vorrebbe insomma una legge, secondo il Sdb, che permetta alle amministrazioni comunali di assumere questi lavoratori-disoccupati in deroga ai limiti di budget e al blocco del turn over. “Abbiamo avuto rassicurazioni dal governatore Scopelliti sul suo sostegno in vista dell’apertura di un tavolo tecnico, su questo tema, con i ministeri del lavoro e dell’economia”, annuncia il Sdb. In attesa che la vertenza arrivi sulle scrivanie dei ministri Sacconi e Tremonti, però, i lavoratori continuano a lottare per avere più diritti.

“In Calabria siamo oltre 5 mila, e 19 solo a Soverato. Per la maggior parte siamo impiegati negli uffici e svolgiamo servizi essenziali, per un compenso di 529 euro mensili più l’eventuale indennità integrativa. Indennità che non supera, però, i 300 euro e non copre i periodi di ferie e malattia” chiarisce il Sdb. Che insieme agli altri sindacati ha avviato una trattativa con la regione per arrivare a un nuovo disciplinare che preveda qualche tutela in più, ad esempio il recupero nel mese successivo dell’integrazione regionale persa nei periodi di assenza.

Il sindaco di Soverato Mancini, da parte sua, nel corso degli anni ne ha stabilizzati una decina, e un mese fa ha scritto alla regione per chiedere un nuovo sistema di pagamento delle spettanze dei lavoratori, che secondo il sindaco non dovrebbero essere più corrisposte dagli enti utilizzatori ma direttamente dalla regione o anche dell’Inps, in modo da aggirare lo scoglio del tetto alla spesa per il personale. Sull’argomento, però, è critica l’opposizione. “Il comune non mai ha aderito al bando regionale per la stabilizzazione, prorogato fino al 31 dicembre scorso”, attacca Antonello Gagliardi (Progetto per Soverato). “Le chiacchiere e le campagne elettorali non si fanno sulla pelle di madri e padri di famiglia dopo oltre dieci anni di lavoro precario”, insiste Gagliardi, che invita il sindaco “a dire perché questi lavoratori non sono stati stabilizzati, mentre si fanno società con parenti e amici di assessori ed ex assessori per esternalizzare servizi comunali”. (Teresa Pittelli- CalabriaOra)

   
   


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