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Rubrica disincantata di Filippo Apostoliti

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Il mio amico sul trullo

  


…ad esempio, ieri pomeriggio…

Gelsomino aveva voglia di trovare un amico. Non l’avesse mai fatto! Lo trova barcollante sopra un cocuzzolo di pietre e con una grossa pietra in mano.

-        Che fai lassù?
-        Chiudo il trullo con l’ultima pietra.
-        Il trullo?
-        Lo Stato non sa se devo pagare l’Imu e io non so se posso tenere casa!
-        Non ho capito.
-        Sono troppo furbo per voi altri! Senti qua. Viene l’esattore? E io tiro via la pietra e butto giù il trullo, così non ho una casa e non devo pagare. Quando se ne va lo rimetto in piedi!
-        Bellissimo! E dentro come è venuto?
-        Vieni a vedere, vieni. 

La televisione è accesa sul sofà, sul primo canale, e le immagini scorrono veloci. Gelsomino è rapito da una strana figura.

-        C’è un omino bianco in ginocchio!
-        E fa pure digiuno da stamani.
-        Ho capito, ho capito! È musulmano!
-        No! È il capo dei cattolici.
-        Ho visto un documentario l’altra settimana e pregano così.
-        Che dici! Noi siamo nemici dei musulmani!
-        Davvero?
-        Certo, siamo amici degli ebrei.
-        Allora preghiamo come loro, giusto?
-        Per carità. Pare che ci abbiano combinato un sacco di casini!
-        Ho il mal di testa.
-        Perché non leggi i giornali e sei un ignorante.
-        Sarà così! Meglio che vada a prendere una boccata d’aria, ti saluto!

Gelsomino sconsolato e un po’ rimbambito decide di buttarsi in un parco a respirare una boccata d’aria. Quando arriva, però, l’amara sorpresa: tutto spianato davanti a sé e le ruspe che vanno su e giù.

-        Non stare lì impalato! – gli urla un operaio.
-        Ma qui c’era un parco!
-        Case! Servono case!
-        Che bello! Allora siamo in tanti! C’è gente che ha bisogno di case!
-        No! Sono tutti immigrati all’estero.
-        E queste case?
-        Intanto le costruiamo e poi vedremo…
-        E a forza di costruirle costeranno pure poco… Magari ci faccio un pensierino!
-        Cinquecentomila Euro!
-        Qui?
-        Razzista! Ma guarda questo! A Dubai sì e qui no? Ora scendo io…
-        Scusi, scusi…meglio che vada!

In fretta e furia, Gelsomino preferisce tornarsene a casa e passa davanti all’asilo della sua infanzia e trova questo cartello:

Lo legge e lo rilegge e non lo capisce. Peccato non ci sia anima viva in giro a cui chiedere. Si gratta la testa e preferisce andare oltre. È quasi arrivato a casa quando vede un gruppo di gente su un tetto che urla. 

Pensa che siano altri in procinto a fare un trullo. Si avvicina e gli urla.

-        Volete gabbare lo Stato, non è vero?
-        Cosa dici! Gli risponde uno. Siamo onorevoli e protestiamo perché ci teniamo a riformare lo Stato che ti governa!
-         Ma perché chi ha che fare con lo Stato ha problemi con le case? State tutti sui tetti! Pure l’amico mio! Era meglio un parco, così tutti stavamo su una panchina e ci tenevamo i bambini che si impressionano! Mah! Io vado a casa! Mi sa che sono l’unico che ci vive dentro!

 

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