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Antonio Pellegrino Sindaco: una provocazione!

Ha ragione il prof. Ulderico Nisticò quando dice che non si può inventare un candidato a sindaco tirandolo fuori dal cilindro o appellandosi a quel grande serbatoio che dovrebbe essere la cosiddetta società civile, ma che in realtà non serba alcuna personalità che possa imporsi. Non credo, di conseguenza che il mio nome possa essere preso seriamente in considerazione per un’ eventuale candidatura alla carica di  primo cittadino, sia perché non ho alcuna intenzione di tentare la carriera politica ( ho studiato per fare l’ insegnante) e sia perché credo che sarei poco gradito a tanti esponenti della mia parte politica che mai potrebbero consentire che un “ ragazzotto” rubasse loro la scena, sono troppo abituati, da decenni,  a fare le “ prime donne” e ad accumulare sonore sconfitte che hanno portato alla lenta estinzione del centro sinistra e all’ annientamento del partito democratico in città. Paradossalmente credo che potrei avere più spazi nel centro – destra, schieramento ormai privo di ideologie e sempre interessato a cooptare nuove energie, magari capaci di arrecare qualche idea ( di cui sono spesso a corto!). Ringrazio l’ amico Carpanzano per la stima e l’ affetto dimostratomi (Articolo di Giovanni Carpanzano... n.d.r.) e penso di poter dire che la sua proposta ha il sapore di una sana provocazione, volta a suscitare un dibattito, una discussione relativa alla necessità di “ svecchiare “ una classe dirigente che a destra , come a sinistra , sa di stantio e non si tratta – a mio avviso – di delegare tutto ai “ giovani” che spesso  in politica sono i più “ vecchi” in quanto a servilismo, manifesta incapacità, opportunismo, pressappochismo e qualunquismo,  ma di consentire a un insieme di persone di avvicinarsi alla politica e ai partiti, per poter immettere nuova linfa negli stessi. Il mio ragionamento ovviamente è riferito in particolar modo al centro – sinistra e al partito democratico che è sempre più un partito in crisi d’ identità,  rinchiuso nelle sue stanze, che ha dimenticato l’ esistenza di interi settori della società , come per esempio lo sport , delegando la rappresentanza di detti settori alla destra; un partito che non sa comunicare, che non utilizza i social network, che non sa mondare il linguaggio dal politichese stretto e da reminiscenze ottocentesche. Un partito che oggi si guarda vivere e per completare la propria dimensione “ Pirandelliana “ manca solo che qualche esponente si rechi a portare dei fiori sulla tomba del partito e che qualche altro ci scriva sopra un ‘ epigrafe : “ il fu il partito Democratico”. Forse Carpanzano coglie nel segno quando sostiene la necessità  che tutto cambi  e le prossime elezioni amministrative potrebbero essere un’ occasione, ma non per inventare liste , comitati o movimenti estemporanei, bensì per aggregare persone che senza l’ assillo di doversi candidare ora e subito o di dover sprigionare alcun orgoglio generazionale, possano cominciare a incontrarsi per discutere, magari anche di politica, dei destini della città, per , studiare, elaborare e proporre  idee e progetti, per manifestare disagi e insofferenze, per riaprire un dibattito sulla crisi della città che non è politica, bensì sociale, una città priva di identità e di luoghi di aggregazione , di occasioni di incontro e magari anche di scontro, ma comunque capaci di garantire un’  autentica socialità  che manca . Un gruppo di persone che poi potrebbe anche elaborare una visone alternativa della città rispetto a quella dell’ attuale amministrazione , che a mio avviso non ha brillato, ma che comunque riesca a fare ciò che il centro sinistra e il pd in particolare non hanno saputo fare : dire cosa vogliono per la città. C’ è qualcuno che ha capito cosa vuole il centro – sinistra per  Soverato?  Credo che Carpanzano, chi lo conosce sa bene che ha la provocazione nel dna, intendesse lanciare una provocazione , ben consapevole che mai e poi mai il Pd o il centro sinistra potessero pensare a una candidatura del sottoscritto a primo cittadino: ci vuole qualcuno di maggior esperienza, non troppo giovane, non alle prime armi, uno che sappia reggere lo scontro, un non trentenne, ma nemmeno quarantenne, diciamo sui cinquanta / sessanta, più sessanta, magari con qualche esperienza politica di rilievo alle spalle … qualcuno statene pur certi verrà riesumato. Il sottoscritto invece è a disposizione di chiunque volesse creare occasioni di incontro e confronto e magari di discussione e dibattito politico, senza troppe pretese se non quella di contribuire, modestamente, alla crescita della città. Esiste già un gruppo “ la Piazzetta di Soverato “ nel quale mi ritrovo e che forse un giorno potrebbe anche rappresentare un punto di riferimento per molti cittadini, almeno me lo auguro. Auguri a tutti i veri candidati , a destra come a sinistra ( ho visto che non sono in pochi) io, per me … speriamo che me la cavo!

 Antonio Pellegrino

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