SoveratoWeb.Com - Il Portale di Informazione del Soveratese
Per vedere i Vostri Articoli o Commenti pubblicati in questa pagina: info@soveratoweb.it


Soverato Web - Pagina Libera

SPECIALI PAGINA LIBERA
ELETTROSMOG - POLITICA - ISTITUZIONI - ANNUNCI - EROSIONE COSTIERA -
PAGINA LIBERA 2

Riceviamo e Pubblichiamo i Vostri Articoli!!!


Estratto da “La Calabria a Venezia. Cinema e Territorio”
di Michele Pingitore
 

Le contaminazioni video

   


Sul finire degli anni '80 esplode il fenomeno video. Le telecamere alla portata di tutti creano l'illusione che ognuno se vuole può diventare regista con pochi mezzi. Il virus dilaga anche in Calabria e in poco più di un decennio, il panorama regionale è pieno da nord a sud di video makers ambiziosi.
Assistiamo in silenzio forse ad un cambiamento epocale. Le storie e i prodotti realizzati sono quelli dei figli di una società informatica e globale. Banditi e lande desolate sono sostituiti con guerrieri urbani con il telecomando e lande d'asfalto. Le storie hanno tutte un ambientazione post-moderna, dove la terra dei padri quella Calabria rurale che di fatto sta scomparendo, è sostituita con gli scenari urbani, tra palazzi periferici e paranoie del sabato sera. Solo pochi riescono a creare un connubio tra il vecchio e il nuovo.
Uno di questi è probabilmente Maurizio Paparazzo, che lavora nel cinema principalmente come direttore di produzione. Realizza tre film professionali con le tecniche video, ma con un taglio prettamente cinematografico: "Terra d'amore" ('84), "Spot" ('90) coprodotto dalla sede Rai regionale e " Uno spicchio di buio" ('96). Sono film girati interamente in Calabria, dove le condizioni esistenziali dei protagonisti, trovano come cornice ideale del loro pellegrinare risposte, i paesaggi astratti delle coste e le montagne calabre. Soprattutto nel primo "Terra d'amore", i contrasti tra le trasformazioni di una regione e le richieste primarie dell'individuo si manifestano con una messa in scena dai risvolti metafisici e dell'orrore. Il ricordo del passato rappresentato quasi in chiave onirica, cozza con il presente in cui l'identità vacilla verso il baratro della follia.
Intanto sul territorio nascono varie realtà produttive che si occupano principalmente di realizzare e diffondere il prodotto video. L'Edilighit per esempio, nata a Cosenza nel '86 mette in cantiere una serie di produzioni come documentari didattici e turistici sulla regione. Inoltre si occupa delle riprese video di spettacoli di gruppi teatrali di ricerca come "I Magazzini" e "Giorgio Barberio Corsetti". Video che partecipano a festival internazionali come quello di Tokyo. Ma la casa di produzione è anche attenta ai fermenti locali dei giovani artisti cercando di produrre alcuni cortometraggi.
Molti si sono cimentati nella realizzazione di lavori video con le loro elucubrazioni e sperimentazioni, con risultati talvolta incerti, altre volte con soluzioni promettenti: Massimo Celani, Matilde Tortora, Agostino Russo, Ida Piuma, Pietro Silvestri, Teresa Scaglione, Gianluca Carbone, Elio Gentile, Mario Toscano ( che partecipa al festival di Bellaria 2001 con un suo video), Antonio Pirrone, Alessandro Canadè, Claudio Dionesalvi (che realizza dei video attenti al sociale), Ivana Russo, Giulia Secreti. Qualcuno di questi lo ha fatto per passione, altri per dedizione professionale come Antonio Trimani, che ha approfondito le sue conoscenze studiando a Londra e realizzando alcune installazioni video. Orazio Garofalo manipola invece una serie di video che ottengono riconoscimenti nazionali: "A' Petra", "Salon Indien" e "Frammenti".
Molti altri andrebbero citati, ma la scena nasce, cresce e muore con tempi rapidissimi. Rigenerandosi da se stessa i nomi cambiano nel corso di una stagione. Tutti insieme questi videomakers, creano una corrente e un modo d'esprimersi con le proprie caratteristiche e tendenze.
Qualcuno che ha iniziato ha giocare con la telecamera, adesso lo fa con professionalità, come il giovanissimo Gianluca Gargano, che dopo aver realizzato nella sua città una serie di pulp-video, approda a Roma in una scuola di Cinema e riesce a realizzare un cortometraggio in pellicola girato in Calabria "www.maresco.it" (2002).
Il cinema del futuro con le nuove tecnologie ( dvd - digitale) ci fa sperare che il capitolo delle visioni/immagini in Calabria sia ancora tutto da scrivere.

 Condividi su Facebook


 

   

Soverato Web non è responsabile del contenuto degli Articoli Pubblicati
Per vedere i Vostri Articoli pubblicati in questa pagina: info@soveratoweb.it


Soverato Web.Com
SoveratoWeb.Com - Il Portale di Informazione del Soveratese