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In memoria di Antonino Calabretta

   
 Ricorre in questi giorni il 20° anniversario della morte di ANTONINO CALABRETTA, sindaco dal 1956 al 1967 e successivamente dal 1970 al 1979 e dal 1983 al 1984.  A quanti lo conobbero, ma soprattutto a quelli che ne hanno appena sentito parlare, forse è giusto ricordare la sua forte personalità fortemente legata alla storia locale, come è dimostrato dai vastissimi consensi da lui, riscossi per aver ideato e promosso lo sviluppo della città di Soverato.  Che è città, appunto, per decreto del Presidente della Repubblica Italiana, Giovanni Leone, del 1974 e per l’iniziativa del Sindaco Calabretta. 

1. Il 7 febbraio 1960, prendendo la parola a Praia a Mare nel corso del Convegno regionale per lo studio dei problemi turistici della Calabria, Antonino Calabretta così presentava l’attività della sua amministrazione: “… Soverato è la prima Azienda di Cura, Soggiorno e Turismo della Calabria, riconosciuta con decreto del Ministro degli Interni 25/6/1949 n°18722.2. Prima ancora funzionava egregiamente una Pro-loco costituita ad iniziativa di un gruppo di volenterosi cittadini, amanti della propria città. L’Amministrazione che ho l’onore di presiedere, in piena intesa con la locale Azienda di Cura Soggiorno e Turismo ha iniziato da quattro anni una intensa e vasta attività per la valorizzazione turistica di Soverato e del Golfo di Squillace. E’ stato acquistato un promontorio e si è indetto un concorso nazionale fra Architetti e Ingegneri d’Italia per la sua sistemazione urbanistica; è stata organizzata al Circolo della stampa di Roma la Mostra dei progetti vincitori; si è ottenuto dall’on. Pastore, presidente del Comitato dei ministri per il Mezzogiorno un finanziamento di 80milioni per la costruzione del Lungomare e di 75milioni per la costruzione delle strade di accesso ed interne del Villaggio turistico internazionale ( E’ l’attuale Panoramica ) .  Inoltre si è ottenuta … la costruzione delle fognature e della rete idrica interna con finanziamenti dei ministeri dei Lavori Pubblici e della Cassa per il Mezzogiorno ed è previsto l’ampliamento della rete telefonica e della illuminazione pubblica. In conclusione  è stata portata a compimento una vasta azione tendente a valorizzare e a divulgare le possibilità turistiche di Soverato.” Era presente al convegno il ministro del Turismo, Umberto Tupini. Calabretta concluse : “Proprio l’altro giorno ho avuto la comunicazione di un finanziamento di 40milioni per la costruzione dell’Istituto Professionale Turistico Alberghiero, che è il primo della Calabria. Anche in questo settore della preparazione specializzata professionale dei lavoratori calabresi Soverato è all’avanguardia” ( Il Turismo in Calabria, Cosenza 1961 ;  a cura degli EE.PP.TT. di Catanzaro, Cosenza e Reggio Calabria; pp.61-64)    Si rileva da queste parole lo spessore culturale e politico dell’impegno amministrativo, capace di leggere e di interpretare la realtà elaborando risposte intelligenti ai problemi che da essa emergono. Così l’interlocutore episodico di Leonardo Sciascia, di Alfonso Gatto, di Geno Pampaloni, di Gino Montesanto, di Mario Pomilio, di Walter Pedullà, che parteciparono alle giurie delle prime edizioni del Premio letterario di Soverato,  elaborava l’idea di un vero e organico rapporto di Soverato con tutto il territorio che chiamava il Sud-Est della provincia di Catanzaro

2.Tra il 1960 e il 1961 maturava, infatti, per Soverato una grande opportunità: il rapporto con  L’ISES ( Istituto per lo Sviluppo dell’Edilizia Sociale ), che da anni lavorava in Calabria con una serie di rilevanti programmi di edilizia popolare. Fu proprio  a Soverato che l’ISES , per impulso di un “Sindaco dotato di non comune spirito di iniziativa e di larghezza di idee”  (“Il Comprensorio di Soverato”, Firenze, La Nuova Italia 1965; p.XI ) potette affrontare  i problemi del comprensorio a dimensione urbanistica, come sviluppo della redazione del piano per la 167  e dell’esecuzione di tutti gli altri interventi di edilizia scolastica rimasti fino allora, e purtroppo anche in seguito, sospesi. Ma all’interno del Piano di zona ex lege  167 prende corpo l’area per l’edilizia scolastica di istruzione medio-superiore, che assumerà nel tempo una dimensione considerevole, se rapportata alla dimensione complessiva della città e anche al numero degli abitanti. Si ponevano, cioè, le condizioni per realizzare la centralità della scuola intesa come capacità di interazione con tutta la comunità nello sviluppo delle sue potenzialità.

3. Nel prezioso studio sul comprensorio pubblicato dalla Nuova Italia, il direttore Generale dell’ISES, Giorgio Cigliana riconosce. “….Va dato pubblico ringraziamento agli amministratori locali e prima di tutti al Sindaco di Soverato che di tutte queste iniziative è stato il promotore e l’appassionato tenacissimo sostenitore.” La passione della vita politica di A.Calabretta  fu lo sviluppo di Soverato. Scriveva nel 1966: “Soverato nel corso di un secolo è andata sempre gradatamente progredendo fino ad assumere un’importanza notevole non solo in campo regionale, ma anche nazionale e addirittura internazionale. ….  Per la sua centralità, per l’importanza economica, per la presenza di numerosi uffici pubblici e di numerose scuole di ogni ordine e grado Soverato è ormai la capitale del Sud-Est della provincia di Catanzaro.”  Quella passione politica si nutriva del riferimento costante a due grandi valori: il popolarismo, come impegno politico dei cattolici e la fede cristiana, praticata nelle forme più comuni della pietà popolare. Mi è capitato, talvolta, di obiettargli che il suo poteva essere o apparire un atteggiamento integralistico. Riconosco, invece, che si è trattato di quella rigorosa coerenza, di cui oggi si avverte l’affievolimento, se non addirittura l’assenza, nella società politica italiana.  Visse l’esperienza sindacale,  a fianco di Giulio Pastore al momento della scissione della CGIL e della fondazione della CISL e la militanza politica  nella Democrazia Cristiana collaborando con Vito Giuseppe Galati, con don Francesco Caporale, e poi con l’on. Rosario Chiriano, mentre a livello nazionale coltivò l’amicizia dell’on. Giovanni Galloni, più volte ospite di Soverato. E a Soverato nel 1971 si svolse il convegno nazionale della sinistra dc di Base, presieduto dall’on. Giovanni Marcora.  La dimensione non localistica della sua azione amministrativa era inevitabile che si scontrasse con un serie di difficoltà, che ostacolarono anche la sua tenacia, e impedirono la realizzazione di progetti importanti come il centro per il benessere talassoterapico e termale, la cui struttura fu distrutta dalla furia del mare nel gennaio 1972, il mercato generale ortofrutticolo, per il cui finanziamento aveva sollecitato l’intervento della Comunità Europea, il Villaggio turistico,  che non superò il dibattito in consiglio Comunale dopo le elezioni del 1975, il Motel Agip, per il quale si rivolse direttamente al presidente Mattei, l’università, di cui sollecitò l’istituzione sotto forma di sede staccata sia ai Salesiani che alla Cattolica di Milano.

4. Convinto che il Programma di Fabbricazione con annesso Piano di Zona fosse uno strumento inadeguato per le prospettive di sviluppo urbanistico della città, dedicò la parte finale del  suo impegno politico amministrativo alla redazione del Piano Regolatore Generale. Il dibattito, da lui sollecitato, iniziò nel 1972 e proseguì condizionando tutta la vicenda politica di Soverato fino alla adozione in Consiglio comunale del 17 gennaio 1983.   Calabretta non era presente in quel Consiglio Comunale  perché nel 1979 aveva scelto di non partecipare alle elezioni amministrative. So che è molto di moda criticare quel Piano Regolatore Generale, ma le critiche  non tengono conto del fatto che l’approvazione da parte  della Regione intervenne dopo oltre 6 anni  e la situazione dell’organizzazione urbanistica della città,  essendo saltate anche le misure di salvaguardia, era totalmente diversa rispetto a quella sulla quale si fondava il progetto adottato dal Consiglio Comunale. Alcune linee di fondo, tuttavia, a distanza di tanti anni si rivelano ancora interessanti.

5.L’anno successivo, 1984, Antonino Calabretta, dopo una breve esperienza di un nuovo mandato di sindaco abbandonava definitivamente la scena politica sulla quale era stato indiscusso protagonista per quasi 30  anni: La passione e la lungimiranza, che gli erano riconosciute anche dagli avversari, gli avevano consentito  di perseguire e realizzare, anche se in parte, il progetto di  Soverato centro di servizi per un territorio che ha i suoi punti di confine in Guardavalle  Serra San Bruno e Squillace e che egli denominò  appunto Comprensorio di Soverato. A chi collaborò con lui resta la lezione di una sintesi tra impegno politico e senso religioso della vita, di cui si sono perse le tracce nell’azione politica, ma  insieme il rimpianto per i limiti dei risultati raggiunti nell’azione amministrativa.

Soverato, 4 aprile 2012 
Gerardo Pagano
 

   
   

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