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Mare sporco a Soverato... su che parametri?

Si è parlato parecchio in questa estate 2009, che ormai volge al termine, di "mare sporco" a Soverato e dintorni e in generale della balneabilità delle coste Calabresi in termini non sempre elogiativi.
Ne hanno parlato i Tg (regionale e i locali) i vari forums, blog in rete, se ne parlava per strada, nei bar....ma su che base? Quali sono i parametri che il giornalista o il barista o il politico hanno esaminato per arrivare a tale affermazione?
Chi scrive è un chimico spinto dalla grande passione per la biologia marina alla realizzazione di un acquario marino Mediterraneo che ormai funziona da quasi 5 anni.
Ho studiato tanto per realizzare una vasca dove cercare di ricreare l'ambiente che mi ha affascinato durante le numerose immersioni in apnea (tra Tirreno Ionio e Stretto di Messina), fra mille difficoltà visto che non c'è molta "letteratura chimico-biologica" sull'acquario mediterraneo, nè un metodo sperimentato come esiste invece per le ben più studiate e pubblicizzate "vasche di barriera", per le quali esiste un mercato (fortunatamente molto regolamentato) e un conseguente giro di denaro.
Allevo soprattutto invertebrati ma anche pesci che ho procurato dagli scarti di qualche pescatore conoscente. Alcuni di questi organismi sono delicati, ma sono risuscito a farli crescere e a riprodurli in vasca.
Mi si potrà dire: Qual'è il nesso fra il "mare sporco" di Soverato e dintorni e l'acquario?
Il nesso sta proprio nei parametri di cui parlavo all'inizio.
Studiando la letteratura acquariofila ho capito che per realizzare un acquario con valori chimico-fisici almeno simili a quelli marini, dovevo conoscere quelli dell'acqua marina naturale, quindi in questi anni ho monitorato questi parametri in vari punti della baia di Soverato e nelle zone limitrofe.
Ho effettuato le misurazioni con test chimici e fisici da privato,non certo con un cromatografo ionico da varie migliaia di euro, e nonostante non siano gli strumenti previsti dalla legge,si sono rivelati comunque indicativi,avendo una buona sensibilità.
Ebbene non ho misurato mai parametri chimici,come ad esempio PH, nitrati, fosfati (i cui valori anomali potrebbero essere segnali di forme più o meno gravi di inquinamento) diversi da quelli ideali per l'acqua marina del Mediterraneo.
D'altronde anche i dati di balneazione dell'ARPACAL (effettuati con ben altre strumentazioni e aventi valore legale) diffusi in rete sono coerenti con quello che ho misurato in questi anni.
Tengo a precisare che,nell'ambito di Soverato, ho monitorato sempre il tratto costiero compreso fra il Circolo Velico e il Camping Glauco; chiaramente la zona immediatamente vicina al depuratore (il cui intorno è segnalato come non balneabile) risente del particolato batterico da esso derivante.
Si pensi solamente che in uno dei depuratori più moderni ed efficienti d'Europa, quello di Barcellona, sul quale hanno costruito un Centro Commerciale e un Teatro, che ha anche un sistema di depurazione degli odori, lo scarico è stato posto a qualche miglio dalla costa proprio per rendere balneabile il tratto di spiaggia antistante e le zone vicine (non potrebbe essere una soluzione provvisoria anche a Soverato in attesa di un nuovo impianto?).
Non rientra nelle mie competenze l'importantissima analisi microbiologica, ma i dati ARPACAL parlano chiaro anche in questo ambito.
Quindi un primo riscontro sullo stato di salute del nostro mare sono i dati chimico-fisici misurati con una certa costanza.
Per il secondo riscontro inserisco un link dell'AIAM (Associazione Italiana Acquario Mediterraneo) di cui faccio parte, sulle cui pagine web ho scritto alcuni articoli di chimica nell'acquario marino.
Ho redatto poche righe per descrivere quello che ho visto (e fotografato con la mia digitale subacquea) durante le mie immersioni in apnea effettuate quest'estate, sottolineando l'aspetto della biodiversità dei fondali di Soverato e zone limitrofe; non ho mai incontrato tanti Ippocampi come quest'anno, anche 3 per ogni immersione.
L'Ippocampo (specie protetta e ormai rara) è un pesce notoriamente sensibile all'inquinamento.
Le foto sono state scattate questa estate, ne avrei tante altre degli anni precedenti.
Credo che un modo indiretto, un altro "parametro", per valutare lo stato di salute delle nostre coste e la qualità dell'acqua marina sia la presenza di un ecosistema ricco di specie (biodiversità) e di organismi di un certo pregio naturalistico che necessitano di acque non inquinate.
Con questo non voglio dire che la situazione è "idilliaca" e che va tutto bene, ci sono zone con problemi ambientali che necessitano di interventi urgenti, ma non bisogna "fare di tutta l'erba un fascio" come si suol dire.
Questo è il link: http://www.aiam.info/index.php?option=com_content&view=article&id=348:foto-sub-estate-2009-baia-di-soverato-e-dintorni&catid=115:varie&Itemid=253
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A mio parere quando si discute di una materia, soprattutto così importante e delicata, bisogna argomentare in modo oggettivo e sereno, senza preconcetti ideologici, senza strumentalizzazioni che mirano a colpire questo o quel politico ed evitando sensazionalismi giornalistici.
Credo anche che la questione della depurazione, della salvaguardia degli ambienti naturali (marini o montani) siano fattori strettamente legati alla produttività di una regione come la Calabria (sviluppo turismo) e non debbano nemmeno entrare nel dibattito politico; ci dovrebbe essere, in questi ambiti, un clima collaborativo e soluzioni condivise.

Antonio Zofrea
Chimico, residente a Satriano, amante delle zone costiere della Calabria

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