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L'auto incendiata a un brigadiere dell'Arma
Indagini a una svolta?

SOVERATO - Proseguono a ritmo serrato le indagini sull'attentato incendiario subito da un sottufficiale dell'Arma dei carabinieri la notte tra giovedì e venerdì. Ad andare distrutta dalle fiamme la sua Fiat "Multipla" che si trovava parcheggiata in via Europa a Satriano Marina, dove il brigadiere vive con la famiglia. Anche ieri è stata una giornata campale per i militari diretti dal capitano Emanuele Leuzzi che hanno battuto diverse piste ritenute utili all'individuazione del responsabile, o dei responsabili, della condotta criminosa. In particolare oltre alle perquisizioni eseguite, le forze dell'ordine avrebbero sentito diverse persone con l'obiettivo di raccogliere elementi utili ai fini del completamento delle indagini. Sull'accaduto è stata informata la Procura della Repubblica del tribunale di Catanzaro, dove è stato aperto un fascicolo d'indagine. Al momento si procede contro ignoti. Non sono escluse, nelle prossime ore, eclatanti novità e sviluppi che potrebbero portare gli uomini di Leuzzi al completamento del disegno criminale. Sotto la lente d'ingrandimento degli investigatori l'attività svolta ultimamente dal brigadiere. Si starebbe inoltre verificando se fosse impegnato in qualche inchiesta particolare. Indagini che sono tutt'altro che facili, anche se i carabinieri sarebbero fiduciosi di chiuderle quanto prima. Tanta la solidarietà manifestata al sottufficiale, che attualmente presta servizio al Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia, sia da parte dei colleghi che da parte del sindaco di Satriano Michele Drosi.

«Sono gesti da condannare fortemente - ha dichiarato il primo cittadino - e che non dovrebbero succedere. Conosco di persona il brigadiere e non mi pare che si meriti tali atti. Sono fiducioso nel lavoro investigativo dei carabinieri e spero che presto si possa risalire all'autore del vile gesto».

Sgomento e incredulità sono stati manifestati anche dai conoscenti della vittima che non riescono a spiegarsi come sia potuta accadere una cosa simile.

(Cesare Barone - Gazzetta del Sud del 14/11/2010)

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Attentato a un sottufficiale dell'Arma
Dura la risposta delle forze dell'ordine: perquisizioni a tappeto e denunce

SOVERATO - Ore 4.17. Viale Europa di Satriano Marina viene illuminata a giorno dalle fiamme che hanno colpito e distrutto l'autovettura (una Fiat "Multipla" ) di proprietà di un sottufficiale in servizio al Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia carabinieri di Soverato. Un vero e proprio inferno con le lingue di fuoco alte svariate decine di metri, che si sono propagate su altre due auto (una Renault "Megane" e una Peugeot "106", parcheggiate vicino alla "Multipla") oltre a una densa nuvola di fumo nero e acre. Le auto si trovavano nel parcheggio di uno stabile di recente costruzione dove risiede con la sua famiglia il brigadiere dell'Arma. In pochi minuti, alle 4.20, sul posto è giunta una squadra dei vigili del fuoco del distaccamento di Soverato (caposquadra Antonio La Croce, vigili Carmelo Scozzafava, Rinaldo Rizzo, Giacinto Severino, Costantino Critello ) che si sono trovati di fronte un imponente rogo che ha letteralmente distrutto la "Multipla". Le altre due auto, grazie alla prontezza di riflessi dei relativi proprietari che le hanno spostate, non hanno subìto grossi danni. Fin qui la cronaca di una nottata convulsa per vigili del fuoco, proprietari delle auto e tutti i condòmini che, ovviamente, sono stati svegliati dal fragore delle fiamme che velocemente hanno trasformato l'auto in un cumulo di cenere. Sul posto anche il capitano Emanuele Leuzzi, comandante della Compagnia insieme con un equipaggio del Radiomobile ed i colleghi della stazione di Satriano, impegnati nei rilievi di rito. Da una prima e sommaria ricostruzione gli inquirenti non avrebbero dubbi sulla matrice dell'incendio in quanto nei pressi della carcassa dell'auto sarebbero state trovate tracce di liquido infiammabile. E proprio dal rinvenimento del liquido che i carabinieri, coadiuvati dagli esperti del Nucleo investigativo del Comando provinciale, hanno messo in moto una serie di attività di intelligence per poter risalire al movente dell'attentato e, al contempo, identificare gli autori. Al momento su quanto accaduto vige il più stretto riserbo, considerata la delicatezza delle indagini. Non si esclude ovviamente che l'episodio possa essere riconducibile all'attività svolta dal brigadiere. Da indiscrezioni pare che i militari in tutta la giornata di ieri abbiano passato al setaccio gli ambienti della criminalità del luogo con quindici perquisizioni personali nei confronti di soggetti già noti alle forze di polizia e, sempre secondo confidenze, pare abbiano denunciato tre soggetti in quanto trovati in possesso di sostanza stupefacente. Non è dato sapere se possano essere coinvolte nell'incendio oppure se hanno fornito ai militari elementi utili. Gli uomini del capitano Leuzzi, insomma, sono agli sgoccioli. Starebbero, cioè, battendo una pista in particolare con l'intenzione di identificare coloro i quali si sono resi responsabili del vile gesto intimidatorio. Il sottufficiale, vittima dell'attentato, è da svariati anni in servizio a Soverato ed è conosciuto e stimato da colleghi e amici, come persona dal carattere mite che svolge con spirito di forte abnegazione la "missione" di carabiniere più volte impegnato fuori area. Ecco perché, l'atto ha lasciato sbigottite le persone a lui vicine e tutti i colleghi della Compagnia che gli hanno manifestato la piena solidarietà. (Cesare Barone - Gazzetta del Sud del 13/11/2010)

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