SOVERATO WEB - HOME PAGE MISCELLANEA GIORNALISTICA

La prolifica penna del giornalista, scrittore e autore S.I.A.E. per la parte letteraria Vincenzo Pitaro. Leggi la sua biografia, i suoi articoli culturali, la sua narrativa, le poesie dialettali, satirico-dialettali e non, le sue pubblicazioni, la rassegna stampa, ecc.

Numero 36 - Per eventuali Commenti su questo articolo scrivere a: info@soveratoweb.it


   

Vibo Valentia e le sue ghiotte specialità

L'arte della Magna Grecia, i borghi medioevali, gli storici castelli e le maestose chiese da visitare, fanno da cornice nel Vibonese a una grande varietà di prelibatezze. Un matrimonio tra storia, natura e palato che da tempo caratterizza la provincia di Vibo Valentia, uno dei territori senza dubbio più ricco di proposte gastronomiche differenziate. Tra i prodotti più eccellenti, che dopo aver conquistato il marchio di qualità si stanno facendo onore in Italia e nel mondo, troviamo infatti la «’Nduja» di Spilinga, il tartufo di Pizzo e la cipolla rossa di Tropea.

La parte del leone ovviamente spetta proprio a Sua Eccellenza la «’Nduja» (o «’Ndugghia», «’Nduglia», a secondo dei vari tipi di dialetto). Il suo nome (astruso) è sinonimo di squisitezza e deriva dal francese «andouille». Si tratta di un morbido e pepatissimo insaccato tipico di Spilinga e della zona di Tropea, anche se ormai - con qualche piccola variante - viene prodotto in quasi tutto il Vibonese. Un insaccato che in pratica contiene insieme alla carne del maiale anche la lingua e la trippa suina. Se ne produce, però, finanche un tipo preparato con le frattaglie del suino (dal fegato al cuore, dai reni ai polmoni) che vengono tritate e condite con erbe officinali e peperoncino. Dove trovarla? In primo luogo, a Spilinga e a Calimera, sedi di due affermate aziende artigianali. Molto buona, però, è anche quella reperibile nel comune di Drapia. Un prodotto tipicissimo solo del Tropeano, dunque, dove ancora oggi resiste all'evolversi del tempo un'antichissima tradizione collegata a questo settore. Nei vari ristoranti della zona, peraltro, oltre a questa prelibatezza a base di carne di maiale macinata (spalla, interiora e altri parti) insaccata nel budello cieco «gentile» col peperoncino, si può assaggiare anche dell'ottimo capocollo, insieme a soppressate e salsicce.

Un'altra voce interessante della cultura alimentare di questo territorio viene pure trasmessa dalla pasticceria. Qui ad occupare un posto di tutto rispetto, ormai da secoli, sono i famosi mostaccioli di Soriano Calabro assieme alle prelibate «zulle» (o  «'nzudhi», «'nzudde», come da sempre vengono chiamate in quasi tutta la valle dell'Ancinale, da Serra San Bruno a Gagliato.

Passando dal campo dolciario a quello della gelateria, primeggia poi il tartufo di Pizzo; un vero e proprio trionfo, anch'esso ormai rinomato a livello internazionale. Viene preparato con ingredienti rigorosamente genuini da un'antichissima e segreta  ricetta che la tradizione vuole che sia stata importata da un gelataio siciliano proprio a Pizzo Calabro. Si tratta di un golosissimo composto artigianale (il vero tartufo - si badi bene - è il «tradizionale», quello cioè avvolto nella carta, da distinguere da altre confezioni ormai divenute industriali) fatto di  nocciola, cioccolato con cuore di cioccolato morbido.

Che dire infine della dolce cipolla? Anche da essa, ultimamente negli Stati Uniti, c'è chi è riuscito a creare con successo una gustosissima crema gelato. Che la «rossa di Tropea», allo stato naturale, comunque fosse una grande «amica del cuore», dalle molteplici virtù salutari e curative, lo si sapeva da tempo. La sua proprietà più nota, evidenziata fino a poco tempo fa, era quella relativa alla capacità di difendere l’organismo dall’angina pectoris, malattia che si manifesta con un dolore avvertito improvvisamente al petto e che si irradia a volte al braccio sinistro. Di recente, però, la ricerca biochimica, dopo una serie di esami approfonditi sui suoi estratti standardizzati, ha messo in luce anche la capacità di ridurre la quantità di colesterolo e di trigliceridi nel sangue, lasciando invariato il colesterolo «buono». E i suoi pregi non si esauriscono qui. Anzi, continuano sempre di più a sorprendere piacevolmente. I principi attivi della cipolla rossa di Tropea difatti gioverebbero persino «a chi soffre di ipertensione, di obesità, di reumatismi, di artrosi, di gotta e di malattie renali». Fra l’altro, viene consigliata anche in caso di nefrosi, di albuminuria, di ritenzione di liquidi, di renella e di calcoli renali, in quanto favorirebbe l’eliminazione dell’acido urico e di altri residui tossici del metabolismo. Agirebbe, inoltre, come antiaggregante delle piastrine, contrastandone l’eccessiva tendenza a raggrupparsi e a dar luogo alla formazione di trombi e di coaguli. E c'è di più. Questo bulbo, usato anche come cosmetico per rendere più bella la pelle e per purificarla, si scopre ora altamente afrodisiaco.

---

Vincenzo Pitaro - Gazzetta del Sud, pag. Cultura, Giovedì 26 Agosto 2010 - Archivio: www.gazzettadelsud.it - www.vincenzopitaro.it

 Condividi su Facebook


 

   

Per eventuali Commenti su questo articolo scrivere a: info@soveratoweb.it


 


   

ARCHIVIO

NUMERO 35: Ferragosto, la movida è «on the beach»
NUMERO 34:
La lettura? È una vitamina per il cervello
NUMERO 33:
San Nicola, la «manna» e il sindaco assente
NUMERO 32:
Mgff, tempo di bilanci e di progetti futuri
NUMERO 31:
Garibaldi e la Calabria nell'Unità d'Italia
NUMERO 30:
L’importanza di conoscere se stessi
NUMERO 29:
La nanotecnologia illustrata da Ferrari
NUMERO 28:
Soverato, il turismo e il sostegno che non c’è
NUMERO 27:
L’Oms e il suo impegno a difesa della salute
NUMERO 26:
Check-up, l’importanza della prevenzione
NUMERO 25:
L’avv. Larocca, da Miss Italia all’altare
NUMERO 24: Libertà di Stampa, un diritto inviolabile
NUMERO 23:
Negli Usa è al top la cucina calabrese
NUMERO 22:
Quel glorioso tricolore
NUMERO 21: Quei cantori dialettali dai versi ribelli
NUMERO 20:
Quel vino che parla di Magna Grecia
NUMERO 19:
Claudia Koll, il Cinema e la fede
NUMERO 18:
Scopelliti e la Calabria, dalle parole ai fatti
NUMERO 17:
L’«intelligenza» di mister Lynn
NUMERO 16:
Quell’ingiusta polemica con lo scrittore Antonio Altomonte
NUMERO 15:
Ernestino Schinella divo a 12 anni
NUMERO 14: Dalida, una stella che brilla in eterno
NUMERO 13:
La Calabria, il cambiamento e il Gattopardo
NUMERO 12:
Quell'instancabile direttore di Calabria Letteraria

NUMERO 11: Quel carneade di Giangurgolo
NUMERO 10:
La Calabria, dalla narrativa alla realtà
NUMERO 09:
La politica al tempo d’oggi
NUMERO 08:
Filadelfia e ricerca della «forma perfetta»
NUMERO 07:
La cerca del Graal affascina la Calabria
NUMERO 06: Il dialetto, questa nobile lingua da conservare
NUMERO 05: Su Natuzza Evolo, ora parla il dossier
NUMERO 04:
Calabria, il presidente Berlusconi riaccende la speranza
NUMERO 03:
Calabria e Massoneria, un antico legame
NUMERO 02:
Incontro con il famoso Avvocato calabrese Nino Marazzita
NUMERO 01: Le piante officinali, tra scienza e tradizione

 

   

Per eventuali Commenti su questo articolo scrivere a: info@soveratoweb.it


Soverato Web.Com
SoveratoWeb.Com - Il Portale di Informazione del Soveratese