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LA MIA PARTE INTOLLERANTE - a cura del Libero Cittadino in un Libero Mondo

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RACKET O VANDALISMO? ANALISI DEI ROGHI DEGLI ULTIMI GIORNI 

Una nuova moda imperversa da qualche mese nel Basso Jonio Soveratese sull’onda di un amore viscerale per le taniche di benzina e l’acre odore del fuoco. Probabilmente Efesto ha acquisito nell’ultimo mese nuovi adepti  che giorno dopo giorno sul sacro altare immolano in onore della mitologica divinità stabilimenti balneari, mezzi pubblici e soprattutto automobili di grossa cilindrata legate alle forze dell’ordine. 

Nel frattempo i tutori della giustizia intraprendono indagini approfondite per tentare di scovare i novelli “figli di Nerone”, ma per loro sfortuna cozzano contro un muro invalicabile fatto di racket e vandalismo. 

Difficile discernere le due “epidemie” in quanto la moltitudine di uomini che popola lo spazio attorno al Basso Jonio Soverato nutre forti dubbi sull’esistenza in loco del fenomeno, inoltre una buona fetta associa i roghi degli ultimi messi a inani atti di “vandalismo” prodotto dalla “nullafacenza!”. Ultima incognita, omessa nella ricostruzione della scena del crimine, è il fattore “rom”, raffigurato da comuni estorsioni per miseri “200 euro” quasi sempre risolte con viaggi di cortesia nei quartieri bassi del capoluogo catanzarese. 

E’ lapalissiano che si tratti di un rebus di difficile soluzione per le forze dell’ordine, impegnata da tempo nella percorrenza di svariate piste minate e nella analisi di numerosi indizi che conducono generalmente verso strade sbagliate. L’errore nella risoluzione del “periodo influenzale” che ha debilitato la società soveratese è insito nel metodo, poiché essendo praticamente assenti gruppi di comando nel settore del racket, risulta estremamente arduo individuare il ceppo che controlla mensilmente in” maniera fiscale” gli introiti delle risicate attività economiche orbitanti nel basso Jonio. 

Peccato che gran parte della popolazione, conscia di tale noiosa problematica. non abbia compreso la valenza della “mazzetta intelligente”, un mezzo semplice ed efficace per allontanare gli spettri della chiusura anticipata dell’attività e di ingenti perdite economiche. Se realmente esistesse tale crepa nella nostra società, il rimedio migliore sarebbe quello di suturarla con i mezzi a nostra disposizione quali l’astuzia e lo stanziamento di “consigli arguti” ai nostri detrattori, che progressivamente leniscono gli effetti dell’estorsione tramutandola in effetti positivi per il proprio resoconto economico. 

Un altro aspetto da valutare è il “nichilismo” di molti giovani, che frustrati per le poche opportunità offerte nell’area, sia nell’ambito ricreativo che lavorativo, estraggono dal cilindro trovate “geniali” quali incendiare i cassonetti del rusco e i mezzi della martoriata Schilacium, probabilmente per timore che Soverato si trasformi in un luogo di stoccaggio dei rifiuti provenienti dalla Campania. Lavoro mal pagato, assenza di occupazione, mobbing, carenze di opportunità e soprattutto mancanza di creatività sono fattori che tarpano le ali ai rassegnati uomini calabresi, che vivono quotidianamente il sogno illusorio di una vincita ipermilionaria al superenalotto, per allontanarsi definitivamente da una vita fatta di stenti e di limitati sperperi.  

Un periodo buio sta oscurando la beltà della nostra terra, determinando l’insorgere di un marciume e di una congenita atrofia nelle radici della nostra comunità. Un tempo eravamo un cuore pulsante che pompava energia al fine di ottenere successi in qualsiasi campo della vita sociale  e occupazione. Mai smettere di sognare che il futuro riservi una nuova realtà alla società disagiata, non può piovere per sempre.

Massimiliano Riverso

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