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ELEMENTI DI LETTERATURA
Un testo per i Corsi di Formazione Professionale
di Gerardo Pagano

   


1.     Soverato ha una caratteristica che la connota e la distingue dagli altri paesi o città delle stesse dimensioni: è sede di ben 6 istituti di Istruzione Superiore: 2 sono gestiti dai Salesiani, i quali hanno anche il merito di aver posto le basi per la realizzazione di questo fenomeno. La scuola nell’Istituto Salesiano ha cominciato a funzionare negli anni ’30, l’Istituto Maria Ausiliatrice negli anni ’50. Gli istituti statali sono venuti dopo con la progressiva diffusione della scolarizzazione, che in  Calabria è divenuta di massa negli anni ’70.I  corsi di formazione professionale  del CIOFS/FP  completano quella che oggi è chiamata l’offerta formativa, coprendo praticamente  tutte le opportunità di istruzione e formazione fino a 18 anni.  Rispetto ai 2 istituti di indirizzi umanistici, liceo classico e liceo pedagogico-linguistico, questi corsi realizzano, secondo me, più compiutamente l’intuizione di don Bosco del lavoro come strumento  educativo e di concreta attuazione della personalità  dell’adolescente e del giovane e di contributo alla crescita della società italiana, in una fase storica di costruzione della sua identità. La Formazione Professionale, oggi, come, d’altra parte, anche l’Istruzione Professionale, è considerata come una sorta di scuola di arti e  mestieri  a bassissimo, o nullo, contenuto culturale, se per cultura si intende quella paludata delle letterature classiche, e ora anche moderne, del tutto lontane dalle abilità manuali da foggiare e affinare appunto nelle scuole professionali.

2.     Questo è, dunque, il primo luogo comune sconfitto da questo testo di letteratura: a che serve la letteratura, aver letto di Dante e Machiavelli, Petrarca e Galilei, se poi l’attività professionale esige solo capacità e abilità di manipolazione? Come  se affinare il proprio gusto personale, la disponibilità a leggere e a riflettere, la prontezza  ad esprimersi  correttamente e compiutamente  in Italiano , non  sia essenziale per una professionalità aperta  alle innovazioni  e alla elaborazione critica dell’esistente. Un corso di letteratura, per quanto elementare e di base, predispone alla lettura, fornisce gli strumenti  per  comprendere  il significato e il valore  delle testimonianze del tempo che viviamo  in tutte le sue manifestazioni e quindi nei valori che lo animano, risponde  alle esigenze del soggetto in formazione come lavoratore, definendo una  sensibilità che può essere correttamente alimentata solo da una solida formazione di base: il sapere fare trova vero e solido fondamento solo nel sapere. Che si elabora e diviene organico alla personalità in formazione caratterizzandola in tutte le sue espressioni, soprattutto, come si diceva, nella capacità di comprendere la complessità e la variabilità del mondo e, quindi, di orientarsi e riorientarsi secondo le personali attitudini. Non è pensabile, cioè, una istruzione professionale, e anche un corso di Formazione Professionale, riducendola ad una sorta di addestramento, in cui le abilità manuali non siano anche espressione di una personalità capace di avere una visione del mondo e di collocarsi in esso in maniera originale. So bene che questa impostazione declinata rigorosamente comporta una revisione di tutta l’articolazione del sistema dell’istruzione nel nostro Paese. Per ora, tuttavia, in attesa dei possibili futuri sviluppi del dibattito politico-istituzionale, teniamo fermo questo approdo,a cui questo testo dà, secondo me, un contributo importante.

3.     Bisogna, quindi, studiare, non solo applicarsi nelle esercitazioni pratiche, che pure sono essenziali. Antonio Pellegrino s’è inventato uno spazio originale nella composizione del testo di letteratura: la rubrica si chiama Impariamo ad imparare. Comincia con gli appunti   ( come si prendono, le fasi , le fonti, le abbreviazioni utili); poi le mappe concettuali, l’errore come momento produttivo,, le argomentazioni, l’esposizione e le sue regole. Il testo di letteratura diviene così manuale per la gestione proficua del tempo di apprendimento e si propone non solo come strumento per quanti vorranno adottarlo, ma anche come documento di una esperienza didattica che, pertanto, convalida la utilità  delle pagine prodotte. Il progetto di lavoro didattico è stato attuato secondo la procedura metodologica dell’apprendimento cooperativo, L'apprendimento cooperativo (Cooperative Learning, CL) è un metodo che coinvolge gli studenti nel lavoro di gruppo per raggiungere un fine comune. Lavorare in gruppo accresce le capacità di ragionamento critico.

Antonio Pellegrino e le sue alunne con questi Elementi di Letteratura  documentano  una iniziativa didattica certamente innovativa.

 Gerardo Pagano

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