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SOVERATO
ELEZIONI, LA CONTA DEI VOTI NON PREMIA NESSUNO
Via a rimpasti e nuove aggregazioni per correre ai ripari

   
Con l’avvicinarsi delle elezioni amministrative a Soverato, partiti e liste civiche cominciano a stringere il cerchio delle candidature e delle alleanze, con incontri bilaterali che si susseguono in queste ore. Ma vuoi per la confusione che regna in casa Pdl e Pd, vuoi per il buon numero di liste civiche in corsa, ci si sta rendendo conto che, alla conta dei voti, probabilmente nessuna formazione è più sicura di avere un bottino elettorale sufficiente.

A cominciare dal baldanzoso Pdl, che in teoria avrebbe la vittoria in tasca, vista la disorganizzazione del campo avverso, il vento di centrodestra che soffia dalla regione, dalla provincia e dal capoluogo, e i dieci anni di amministrazione sempre targati Casa delle libertà.

Le spaccature interne, però, via via più evidenti man mano che la data delle elezioni si avvicina, rischiano di mettere in forse una vittoria data per sicura. Il pomo della discordia, anche se in molti nel partito si appellano a divergenze programmatiche e politiche, resta la questione delle candidature a sindaco. L’ipotesi Sonia Munizzi, assessore alla cultura, candidata sindaco in pectore del Pdl, e secondo alcuni rumors voluta fortemente dall’onorevole Michele Traversa, piace al Pdl cittadino di fresca costituzione, ma non trova d’accordo molti esponenti del centrodestra al governo della città vicini al sindaco Mancini (che ha preso le distanze dal Pdl locale). Da qui una netta divisione interna, il cui specchio è stata la guerra in consiglio comunale tra consiglieri e assessori rimasti fedeli al sindaco Mancini, ed esponenti del Pdl locale, dalla Munizzi a Natalino Zofrea a Donatella Scuteri, che gli hanno votato contro o si sono assentati dalle sedute.

A riprova delle difficoltà, c’è il fatto che le candidature ufficiali sono ancora lontane dall’essere formalizzate, anche se manca poco alle elezioni, mentre Antonio Matozzo, assessore all’urbanistica, ha messo in mora il Pdl autocandidandosi lui alla poltrona di primo cittadino, e minacciando in caso contrario di presentare un’altra lista. Una parte del Pdl “storico”, quindi, potrebbe dire addio al Pdl locale, per creare un listone alternativo.

Una grande “terza area” nella quale potrebbero confluire, secondo più di un’indiscrezione, non solo amministratori di peso rimasti fedeli a Mancini, come Matozzo e Giancarlo Tiani, presidente del consiglio comunale, ma anche partiti di centro come l’Api e il Fli, fino all’Udc, per ora indecisa se assecondare gli accordi regionali e provinciali che la vogliono a braccetto con il Pdl, o smarcarsi e andare sola, magari proprio insieme a questa lista alternativa. E’ un fatto, in proposito, che gli Udc boys della maggioranza, da Salvatore Riccio a Maurizio Gioviale a Vittorio Sica, più il vice-sindaco Teo Sinopoli, nella guerra in consiglio comunale hanno sempre votato con il sindaco Mancini, e non con il “gruppo Munizzi”.

Il Pd, intanto, ufficialmente ha aderito al patto con Sel, Idv e Rifondazione sponsorizzato dal coordinatore provinciale Pasquale Mancuso, ma in realtà è all’affannosa ricerca di alleanze ampie, anche al centro, che possano portare acqua a un mulino che si teme piuttosto a secco di consensi.

Se a questo scenario si aggiunge la miriade di listerelle civiche pronte a correre, il risultato è una diaspora di voti che ora da più parti si vuole arginare, attraverso aggregazioni e passaggi in campo avversario dell’ultima ora. I giochi si stanno facendo in queste ore. E porteranno probabilmente a novità nell’assetto delle formazioni in corsa. Qualcosa di più, intanto, si potrà sapere oggi, all’esito dell’incontro tra l’Udc e il Pdl cittadino.

(Teresa Pittelli- CalabriaOra 20-11-2011)

   
   


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BYE BYE PARTITI: TUTTI PAZZI PER LE LISTE CIVICHE
Trionfano le nuove aggregazioni. Michele Drosi a Satriano apre le danze.

   
Mentre i partiti perdono quota, e qualcuno rischia di colare a picco, nel basso jonio soveratese spunta la passione per nuove, grandi, aggregazioni nelle quali accogliere chiunque: centrodestra, centrosinistra, giovani, anziani, amministratori e loro nemici giurati fino a pochi giorni prima. L’importante è condividerne lo slogan: superare le barriere ideologiche, guardare al territorio.

E se il fenomeno delle liste civiche nelle piccole realtà cittadine non è certo nuovo, ma anzi fisiologico, è vero che una passione così dilagante per i movimenti civici, in vista delle elezioni amministrative, non si era mai vista. Anche perché la nuova moda non è portata avanti solo da cittadini e associazioni, come da tradizione, ma sta ormai contagiando pezzi importanti della politica locale, e da Soverato a Satriano, passando per Montepaone, sta mietendo vittime tra esponenti di primo piano dei partiti. Il primo a ufficializzare la virata verso “nuove aggregazioni che non guardino più al colore politico ma agli interessi dei cittadini” è proprio un dirigente Pd: Michele Drosi, sindaco di Satriano.

Nonostante la storica militanza, e il rilievo regionale del suo impegno Democrat, Drosi ha appena dato il via a un nuovo gruppo a-partitico, il “Movimento Nuova Satriano”, aperto a tutti, anche ai suoi oppositori in consiglio comunale. E secondo il sindaco non c’è alcun controsenso in questo, anzi. “Noi abbiamo già vinto le elezioni con la lista civica Nuova Satriano”, chiarisce Drosi, “ma ora con questo Movimento vogliamo superare le divisioni ideologiche e promuovere l’idea che in una piccola comunità bisogna unirsi per risolvere i problemi comuni e dare risposte ai cittadini”. Insomma, secondo Drosi in contesti come quello satrianese ciò che conta è concentrarsi su un profilo civico, di servizio al territorio, e lasciar perdere steccati e legacci di partito, che possono intralciare l’azione amministrativa. Un’idea già condivisa da Drosi con la sua maggioranza, e che porterà a una grande iniziativa pubblica a febbraio, per presentare il nuovo soggetto politico e l’assemblea costituente aperta a tutti. E la “proposta Drosi”, pur concepita dal sindaco per la sola Satriano, lancia in realtà un modello esportabile nelle altre realtà del basso jonio. E che sta prendendo piede in molti paesi che vanno al voto in primavera, primo tra tutti Soverato. Dove tra un Pdl in rotta (anche a causa della spaccatura tra il gruppo fedele al sindaco, Raffaele Mancini, e la nomenclatura pidiellina locale di fresca costituzione), e un Pd che arranca tra poche tessere e paura di perdere al centro, spuntano sempre più soluzioni “miste” da parte di dirigenti locali di primo piano. Il primo a non farne mistero è lo stesso primo cittadino di Soverato, che da qualche tempo parla esplicitamente di “alleanze tra uomini e non tra partiti”. Un pensiero che fa il paio con la minaccia, da parte dell’assessore Matozzo, manciniano di ferro, di presentare una lista civica “di salute pubblica” se il Pdl non lo candiderà a sindaco. Una lista che guardi al centro (Udc, Api, Fli), ma che non disdegnerebbe forse pezzi di centrosinistra. E che corrisponde a quella vagheggiata anche da Franco Caruso, coordinatore cittadino del Pd, anche lui in cerca di alleanze ampie, che vadano oltre i partiti e coinvolgano le persone. E se questa tendenza potrà dar vita a una messe di gruppi civici, o addirittura creare un’inedita lista unica di centro-destra-sinistra, dando ragione all’idea di Drosi, lo si vedrà tra qualche settimana.

 (Teresa Pittelli – CalabriaOra 18-01-2011)

   
   


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