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A SOVERATO NON C’E’ RANDAGISMO.
CODICI: QUESTA FA IL PAIO CON LA MAFIA NON ESISTE E I LAGER NAZISTI SONO UNA INVENZIONE
 

In riferimento alla replica dell’Associazione  Lega per la difesa del cane sezione soveratese alla nota del Codici inerente il  dilagarsi del fenomeno  randagismo nella città di Soverato  e nei paesi limitrofi nemmeno la responsabile nazionale Ambiente del CODICI, Valentina Coppola può tacere.

“ Non comprendo la motivazione per cui il presidente Serena Voci si è sentita di intervenire alla nostra nota, indirizzata al sindaco di Soverato. Qual’è la connessione?

La signora Voci parla del canile che gestisce nella città di Soverato e che, non avendo visitato, non ho motivo di credere non sia a norma, ma il canile non è una soluzione, semmai è lo specchio del problema poiché vi sono rinchiusi animali abbandonati. Quindi dire che il problema non esiste è un mero controsenso, se non ci fosse randagismo non si avrebbe bisogno che il comune impegni dei fondi per la gestione di un canile”. Non voglio però spendere ulteriori parole sulla nota sorprendente e non richiesta della suddetta associazione, solo dire che excusatio non petita…”

 Il CODICI ricorda che oltre alla difesa degli animali, un servizio che funziona contribuisce a garantire la sicurezza dei cittadini e la sanità pubblica, purtroppo proprio in questi giorni presso lo sportello di Codici Calabria, è giunta segnalazione di una donna, in stato di gravidanza, spaventata da cani randagi nella città di Soverato.  Probabilmente ci sono molte associazioni animaliste che si battono ogni giorno per contrastare il fenomeno, ma senza il lavoro delle istituzioni, le associazioni animaliste possono fare ben poco, il controllo del randagismo, la supervisione dei canili e dei rifugi sul territorio ed il vigilare che i fondi stanziati vengano utilizzati in maniera congrua è preciso compito di chi amministra e noi continueremo a vigilare e a segnalare agli organi competenti ogni inadempienza”

Catanzaro,  11 Dicembre 2009

Ufficio stampa
Giuseppina Giordano
Codici Calabria

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Non esiste il randagismo a Soverato

NON ci sta a restare zitta il presidente dell’ associazione Lega per la difesa del cane sezione soveratese, e risponde a Codici Calabria che denuncia l'aumento del fenomeno randagismo a Soverato e nei paesi limitrofi. Fenomeno che per Serena Voci in città non esiste. «In qualità di presidente delle Lega nazionale per la difesa del Cane sezione di Soverato, vorrei chiarire alcuni punti a riguardo, del problema - dice Serena Voci- Premetto che sono d'accordo in parte con quando scritto, ovvero che tanti comuni calabresi non applicano la legge 281/91 a tutela del randagismo, però va fatta una grossa distinzione fra i comuni che si citano. Siamo un'associazione che opera sul territorio da oltre 20 anni, e con la collaborazione del comune di Soverato abbiamo creato un rifugio dove sono ospitati circa 130 cani e ogni giorno vengono accuditi nel miglior modo possibile dalla sottoscritta e da altre volontarie, ed è incredibile come Codici nel suo intervento sulla stampa in un certo senso scredita e umilia il duro lavoro che svolgiamo. Io in prima persona - prosegue Voci- e altre che mi affiancano, nonché la magra figura che si fa fare al Comune di Soverato». «Ci rendiamo conto che l'Associazione Codici - continua il presidente Serena Voci - in qualità di responsabile Valentina Coppola, ci accusa e accusa il Comune di Soverato di un fatto non sussistente ovvero dell'elevato numero di cani randagi e pericolosi sul nostro territorio». «Adesso mi domando e dico come può un'Associazione così' importante scrivere cose del genere basandosi solo ed esclusivamente sulle denunce di singoli cittadini, quando si sa benissimo che l'uomo è il primo pericolo del genere animale! E ancora a che gioco stiamo giocando, chi o cosa vuole tutelare questa Associazione? Non era più logico e professionale, continua il presidente Serena Voci, accertarsi delle denunce fatte dai cittadini e poi rilasciare dichiarazioni così forti? Non è così che si tutela animali e ambiente non è così che si educa la gente alla civiltà! ». Serena Voci, vuole chiarire e sottolineare che purtroppo nella nostra società, per risolvere il problema del randagismo, «non basta che ogni comune sia convenzionato con i canili sanitari di zona perché c’è sempre qualche cittadino che prende il cucciolo perché fa tenerezza e poi lo abbandona perché da adulto è troppo ingombrante ». Da qui l’invito del presidente Voci a Valentina Coppola di Codici a «visitare la mia splendida cittadina - conclude Serena Voci - e constatare con i suoi occhi che il “fantomatico” fenomeno del randagismo a Soverato non esiste, e chissà magari potrà arrivare alla mia stessa conclusione ovvero che dietro ad ogni cane che vaga da solo triste e sconsolato per le vie di un qualsiasi paese, c’è sempre la mano crudele dell'uomo».

Soverato 16 Novembre 2009


NELLA CITTA’ DI SOVERATO IL FENOMENO DEL RANDAGISMO NON ACCENNA A DIMINUIRE

IL CODICI CHIEDE AL PRIMO CITTADINO QUALI ATTI SIANO STATI MESSI IN CAMPO NEL CORSO DELL’ANNO 2009 PER ARGINARE IL FENOMENO DEL RANDAGISMO E QUALI PROVVEDIMENTI INTENDA ADOTTARE PER LA PRESENZA DI CANI RANDAGI PRESSO LE ABITAZIONI DI VIA TEVERE MONTEPAONE

Sono ancora troppi i comuni italiani che non applicano le norme comunali previste dalla legge 281/91 contro il randagismo e le conseguenti disposizioni previste dalle singole leggi regionali di applicazione. Nonostante  le varie denunce inviate dal Codici alle autorità competenti,  nella città di Soverato  il fenomeno del randagismo non accenna a diminuire. In ancora troppi comuni, specialmente al sud, i sindaci e gli enti locali preposti girano la testa dall'altra parte e non applicano la legge che prevede che ogni comune abbia un servizio proprio o consorziato di cattura e custodia in canile dei cani randagi presenti sul territorio comunale la cui responsabilità ricade direttamente sulla persona del primo cittadino. Apprendiamo dagli organi di stampa della protesta di alcuni residenti per il proliferarsi di cani randagi presso gli alloggi popolari in Via Tevere Montepaone. Presso l’Associazione CODICI, durante l’anno 2009, sono pervenute numerose segnalazioni, sia da parte di residenti della città di Soverato sia, in genere, da parte di utenti che si sono trovati a transitare nel comune e nel territorio ad esso circostante, i quali tutti hanno riferito di quanto il fenomeno del randagismo sia in continua ed incontrollata crescita nell’intera città. A tutt’oggi, la realtà dei fatti mostra come vi siano ancora  macroscopici inadempimenti degli obblighi di legge imposti sia al Comune di Soverato sia alle autorità sanitarie preposte alla Sanità pubblica veterinaria che  continuano a macchiarsi, almeno per quanto riguarda il caso riportato, di gravissime omissioni. Cani (spesso microchippati e accuditi da volontari ) uccisi con pallottole o avvelenati e poi ritrovati lungo il ciglio delle strade . Questo  è quanto accaduto durante l’anno , dinanzi agli occhi increduli dei cittadini e di quanti, volontari e associazioni animaliste, cercano di prendersi  cura dei randagi,  facendosi carico di un problema di cui l’amministrazione comunale non si fa carico. Unico dato certo ed incontrovertibile, sino ad oggi, è che tutto ciò persiste, poichè tutti i compiti, espressamente demandati dalle norme di legge al Comune, al Servizio Sanitario Provinciale e Locale, continuano ad essere del tutto disattesi dal Comune di Soverato – dichiara la Dott.ssa Valentina Coppola responsabile nazionale del Codici Ambiente . Pertanto il CODICI chiede al primo cittadino  quali atti siano stati messi in campo ,nel corso dell’anno scorso 2009 , per arginare il fenomeno randagismo e, quali provvedimenti intenda adottare per la presenza di cani randagi presso le abitazioni di Via Tevere, Montepaone. L’Associazione rimane a disposizione per eventuali segnalazioni e denuncie da parte dei cittadini. Lo sportello di Codici Calabria è sito in Corso Mazzini, 259 Catanzaro o contattabile telefonicamente allo 0961769596 oppure per e-mail codici.calabria@codici.org

Catanzaro, 12 Novembre 2009

Ufficio stampa
Giuseppina Giordano


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