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“FRANA LA CALABRIA, FRANA IL PAESE…”

Crollano le montagne, case e ponti, frane, allagamenti, smottamenti, inondazioni, mareggiate; piove, nevica, il mare si agita, e via continuando…

Per molti, sembrano fenomeni strani, iatture, sfortuna. Perché? E invece, sono del tutto naturali per Gaia, “il pianeta che vive”. Essi evidenziano tutte le malefatte che l’uomo è stato capace di fare. E allora, anziché ammettere l’ignoranza e i propri errori, è meglio tergiversare e far credere a qualcosa di eccezionale o di fatale che era impossibile prevedere. No, le cose non stanno così, solo i poveri sprovveduti possono crederci. Da molti anni il nostro territorio viene devastato, maltrattato, abbandonato e cementificato dappertutto senza nessun criterio, e con una corruzione dilagante. Anche questo, è frutto della miope ideologia della deregolamentazione a favore del liberismo, secondo cui, lo Stato abbandona pezzi del suo dovere a favore del libero mercato, senza controlli e senza indirizzi. In questo paese, si sono privatizzate le cose più importanti, dall’elettricità alle ferrovie, dalle telecomunicazioni al gas, non ultimo, di recente anche l’acqua; giusto per citare settori strategici e importanti. Ora, con decreto legge in discussione alla Camera, che per fortuna non è passato, ma, dovendo tornare al Senato per la terza lettura, nulla è da escludere, si vorrebbe privatizzare anche la protezione civile. Un altro pezzo dello Stato che si darà in mano alle SpA e sottratto alle regole di diritto pubblico. Salvo, far ricadere sulla popolazione tutte le perdite di volta in volta, vedi Alitalia. Nulla mi coglie di sorpresa, conosco molto bene questi processi da dove partono, e dove vogliono arrivare. Il fine che giustifica il provvedimento di privatizzazione, è sempre lo stesso: concentrare le ricchezze economiche nelle mani di pochi; impoverire la massa delle popolazioni, perché essi diventano sempre di più ricattabili e deboli; alias, scuola di Chicago di M. Friedman, che tanti disastri ha provocato in tutto il mondo, tra cui la presente crisi in essere, che ripeto, a differenza del 1929 di un capitalismo in crisi, è la crisi del capitalismo giacché concezione. Per la verità, di questa forbice che si sarebbe allargata sempre di più tra ricchi e poveri, ne ho già scritto circa quindici anni fa. Nonostante tutto, Governo e la maggior parte dei mass - media, vorrebbero farci credere che se non si rialzano i consumi, la ripresa sarà difficile, fino a farci sentire responsabili di una mancata ripresa economica. Se è vero com’è vero che la povertà in Italia cresce a dismisura: chi è che dovrebbe consumare di più? Detto ciò, nessuno ha il coraggio di dire che è finita un’epoca, quella dei consumi di lunga durata, che è stato il pilastro della crescita economica in Italia subito dopo il dopoguerra, in contemporanea dell’espandersi dello stato sociale; e, nessuno pensa a investire in un nuovo stato sociale dei saperi e del soddisfacimento dei nuovi bisogni. Molti di noi ci stringiamo al dolore delle vittime e aiutiamo i superstiti, quando accade una calamità naturale, altri invece, chi a vario titolo ha interessi, festeggiano pensando già al bottino di guadagno. Non so Voi, ma io li chiamo avvoltoi. È avvenuto in tante parti del mondo, sta avvenendo non ultimo ad Haiti, perché non dovrebbe avvenire in Italia? Non voglio entrare nello specifico della vicenda che vede coinvolto Bertolaso, (responsabile della protezione civile) ma, se per caso vi trovate a parlare con un Magistrato, quello che vi sentirete dire è: tangentopoli? Rispetto a quanto succede oggi, è stato uno scherzetto. Provate a immaginare quante montagne di soldi si muovono quando accade una calamità qualunque in Italia e all’estero, e vi renderete conto del perché oggi si pensa a privatizzare la protezione civile. Andando avanti così, non è da escludere che fra non molto si proverà a privatizzare anche gli ultimi baluardi dello stato sociale: scuola e sanità. Guarda caso quando la Magistratura indaga su tangenti e malaffare, il Presidente del Consiglio non perde un attimo di tempo a parlar male di loro. Infatti, sta facendo passare una legge che mette sotto scacco tutta la Magistratura. Salvo poi, prendersi i meriti personali quando sono confiscati i beni ai clan, arrestati malviventi, mafiosi, latitanti, trafficanti, e terroristi. La domanda nasce spontanea: ma non è la stessa Magistratura? Questo è il punto; questo governo vuole una Magistratura che si disinteressa da tangenti e malaffare, e che guarda caso qualche indagine, può anche riguardare membri del Governo! Altra domanda: ma l’Italia non risulta essere una delle nazioni più corrotte al mondo? In questo panorama, quello che mi fa rabbia è vedere in Italia un PD distratto confuso e senza una strategia. Mi fa ancora più rabbia pensare che molti di loro siano gente cresciuti con e nell’epoca di E. Berlinguer, abbia dimenticato o messo da parte una delle sue intuizione con oltre un quarto di secolo d’anticipo, “la questione morale”. Come se si vergognassero di essere eredi di uno Statista stimato in tutto il mondo. A differenza loro, mi onoro di essermi cresciuto politicamente con i suoi insegnamenti; di averci dialogato in uno dei momenti più difficili e pericolosi della mia vita sindacale, e con poche parole, mi diede la forza e il coraggio di andare avanti in una battaglia che poi è stata vinta. Esso, è alle prese ormai ogni giorno con primarie di tutti i tipi, mentre, i problemi dell’Italia e degli italiani non si sa a che posto sono nell’agenda di questo partito. Per esempio, molti non lo pensano ma, nei fatti anche il nostro parlamento è stato privatizzato, come? Poiché noi cittadini non possiamo più esprimere nessuna preferenza ad alcun candidato, essi sono nominati Deputati o Senatori già dalle segreterie dei partiti, non è una privatizzazione anche questa? Ha il coraggio questo partito di fare una vera battaglia politica a 360 gradi per abolire questa legge elettorale chiamata porcellum? E ancora, perché questo partito non traccia un’agenda di 4 – 5 punti importanti quali per esempio: rafforzamento dello stato sociale; lavoro; indirizzi d’investimenti strategici industriali sulle energie rinnovabili e sul riassetto del territorio; non ultima, la questione morale. Che, a mio avviso, è la crisi più profonda dell’Italia; nessun’altra crisi sarà risolta se non si parte da questa. E a proposito di primarie, in Calabria ha vinto l’On. Loiero che sarà il candidato alla Regione per il PD. Comunque vada, l’On. Loiero ha iniziato ha governare la Calabria nel 2005 che era al ventesimo posto in Italia in tutte le graduatorie, e la lascia al ventesimo posto, complimenti! Dall’altra parte, si propone il Sindaco di Reggio Calabria On. Scopelliti che, vorrebbero farci credere è l’ultimo vergineo della politica calabrese, a chi? Ma mi facci il piacere avrebbe risposto Totò! Possiamo dimenticare che esso è stato nella precedente giunta dell’On. Chiaravalloti? Anch’esso andò a governare la Calabria nel 2000 che era al ventesimo posto, e la lasciò tale e quale nel 2005. A proposito del PDL, sentite cosa dichiara l’On. Angela Napoli, membro della commissione parlamentare antimafia: “Temo che nelle nostre liste troveranno posto anche rappresentanti della ndrangheta”. Una cosa è certa, con il mio voto, nessuno andrà a governare questa regione… Ci vadano coloro che non alzano mai la testa e non guardano aldilà del proprio naso, con la schiena e la testa bassa, ma per cortesia, non si lamentino, poiché, ognuno ha i rappresentanti che si sceglie! Ora, inizieranno le solite promesse che, saranno le stesse del 2000 e del 2005, per non andare troppo indietro nel tempo, abboccateci pure… Io, giudico i fatti, e i fatti non sono opinioni. 

Fausto Pettinato

(Pubblicato su Punto&@Capo n. 3 Marzo 2010 in edicola)

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