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Caro amico ti scrivo così mi distraggo un po’…

A proposito di anniversari, di turismo religioso e di film, ti ho mai parlato del mio progetto “Il Santo e il Re: vita miracolosa di San Francesco di Paola”  che ho scritto con Giovanna Caico (sceneggiatrice della serie “Un medico in famiglia” RAI UNO) e che ho presentato nel 2006 all’allora Direttore di RAI fiction? Sai cosa mi fu risposto: che era un film in costume e che costava troppo! Mentre di Padre Pio ne hanno girato due con Sergio Castellitto e con Michele Placido: uno non bastava. 

I russi, i russi, gli americani… 

E questo, nonostante l’interesse dell’americanissima Warner Bros Television che, avendo letto il trattamento sul santo di “Paula”, mi scrisse testualmente in italiano :” La Warner Bros Television vuole fare la co-produzione sulla vita di San Francesco di Paula e gli altri Santi occupandosi della parte co-produzione internazionale specificatamente della Germania, gli USA, e i paesi di lingua spagnola. Farà anche le vendite internazionali e US”.  Questa volta l’intervento yankee però non convinse i partner italiani!

 “E che te lo dico a fare?” (Al Pacino in  Donnie Brasco, 1977)

 E te lo sei dimenticato il trattamento Tv intitolato “Un Miracolo”, splendida storia scritta con te, Ulderico Nisticò, un pellegrinaggio che partiva da Reggio Calabria, attraversava l’Italia per arrivare a Lourdes? Ma lo sapevi che poi altri ne hanno fatto un film? La regista Jessica Hausner ha girato “Lourdes” presentandolo al Festival di Venezia! La protagonista si scopre “apparentemente guarita” (Corriere della Sera del 12 febbraio 2010) come nella storia che abbiamo sceneggiato tu ed io! Ti ricordo quanto avevamo scritto in premessa alla LUX VIDE dove lo abbiamo inviato: “Si raccontano le vicende, tutte contemporanee, e non tutte prevedibili, di un pellegrinaggio particolarmente solenne e impegnativo dell’UNITALSI, svolto per mezzo del “treno bianco” attrezzato anche come ospedale.  Viene scelto come luogo di partenza la Calabria per la circostanza della presenza di un frequentato santuario della Madonna delle Grazie a Torre Ruggero, nelle Serre catanzaresi, fondato dopo apparizioni mariane nello stesso 1858 di Lourdes…”.

 Già, Torre di Ruggero…

 Anche qui, altro giro altra corsa: un soggetto dal titolo: “Santa Maria della Torre” che ci era stato chiesto a Torre Ruggero: siamo stati convocati un paio di volte, te lo ricordi? Era venuta fuori  una storia affascinante dove si ripercorrevano le vicende che hanno fatto di quella terra un luogo mistico e santo. Avremmo utilizzato per le riprese in esterni il muro di cinta della Certosa e il caseggiato dei Razzona a Chiaravalle (o Cardinale?) per rendere spettacolare il filmato! Oltre all’idea di introdurre la vicenda con una profezia di San Bruno, c’era l’arrivo del Conte Ruggero! Grandioso!

 E, a proposito di profezie, ti ho mai detto del progetto televisivo proposto ad Angelo Rizzoli Le cinque stagioni tratto dallo straordinario romanzo visionario di Salvatore Marino su Tommaso Campanella? Potente!

 Tu, invece, ricorderai certamente La Contessina da un’idea di Vittoria Camobreco, che avevamo scritto pensando ad Elisabetta Gregoraci come protagonista. Oppure, La lucertola a due code, storia un po’ stravagante di una famiglia di contadini calabresi arricchitisi per aver trovato la lucertola portafortuna del titolo, e che se ne vanno in giro per il mondo in crociera e che sperperano le loro ricchezze e i loro beni facendo i produttori di cinema a Roma, nonché i proprietari di una squadra di calcio!

 vedi, vedi, vedi, vedi, vedi caro amico cosa si deve inventare per poterci ridere sopra, per continuare a sperare…

 Vedi quante belle storie drammatiche, forti, divertenti si possono immaginare e dove la nostra terra apparirebbe forse un pochino più decente anche in vista di una promozione turistica? I registi e gli autori calabresi, le belle storie le sanno scrivere e le propongono pure, ma che vuoi? la Calabria e il Sud in genere sono immerse in un mare di insopportabili nefandezze e mentre ti scrivo altri film in lavorazione le raccontano: uno, perché sono sotto gli occhi di tutti, due, perché raccontare la storia di una banda di delinquenti motiva i produttori, mentre raccontare la storia di una cooperativa di contadini che occupano le terre e alla fine vincono la loro causa, usando semplicemente le armi della politica, non interessa a nessuno. O ti rispondono come è capitato a me al Ministero che è “troppo ambizioso”!

Ma vedrai che cambierà! Non so dirti quando: forse per “un miracolo” di San Francesco, di San Bruno e di Santa Maria della Torre insieme, o per una profezia di Tommaso Campanella, o per il sorriso di Elisabetta Gregoraci o per un bizzarro sortilegio di una lucertola a due code!

 Maurizio Paparazzo

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