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Manovra: nel disegno di legge l'abolizione delle province, tagliate Vibo e Crotone
Adesso i singoli comuni decideranno con chi andare

di Peppe Caridi - Con la manovra finanziaria varata dal Governo, sono ufficialmente abolite dieci "mini-province" tra cui quelle di Crotone e Vibo Valentia.
E adesso cosa succederà? I territori delle province abolite all'interno di che ordinamento amministrativo entreranno a far parte?
In Calabria, sia la provincia di Vibo che quella di Crotone appartenevano al territorio di Catanzaro fino al 1995, anno in cui erano nate.
Ma le norme della manovra esprimono una significativa novità: saranno i singoli comuni dei territori delle province abolite a scegliere, entro 60 giorni, la nuova provincia tra quelle non soppresse della propria Regione a cui vogliono appartenere. Nel corso dei successivi 2 mesi saranno poi trasferiti i beni e le risorse delle province soppresse dove indicato dai comuni. Entro 4 mesi, quindi, le cartine geografiche delle Regioni interessate saranno completamente ridisegnate.

In Calabria, i comuni delle Province di Vibo e Crotone dovranno scegliere tra Reggio, Catanzaro e Cosenza. E la Regione tornerà ad avere solo tre amministrazioni provinciali.

I comuni della Provincia di Vibo sono 50:

http://www.meteoweb.it/images/ViboVibo.png

Acquaro
Arena
Briatico
Brognaturo
Capistrano
Cessaniti
Dasà
Dinami
Drapia
Fabrizia
Filadelfia
Filandari
Filogaso
Francavilla a.
Francica
Gerocarne
Ionadi
Ioppolo
Limbadi
Maierato
Mileto
Mongiana
Monterosso cal.
Nardodipace
Nicotera
Parghelia
Pizzo
Pizzoni
Polia
Ricadi
Rombiolo
San Calogero
Sant’Onofrio
San Costantino calabro
San Gregorio d’Ippona
San Nicola da Crissa
Serra San Bruno
Simbario
Sorianello
Soriano Calabro
Spadola
Spilinga
Stefanaconi
Tropea
Vallelonga
Vazzano
Vibo Valentia
Zaccanopoli
Zambrone
Zungri

Quelli della Provincia di Crotone sono 27:

http://www.meteoweb.it/images/CrotoneCrotone.png

Belvedere di Spinello
Caccuri
Carfizzi
Casabona
Castelsilano
Cerenzia
Cirò
Cirò Marina
Cotronei
Crotone
Crucoli
Cutro
Isola di Capo Rizzuto
Melissa
Mesoraca
Pallagorio
Petilia Policastro
Rocca di Neto
Roccabernarda
San Mauro Marchesato
San Nicola dell'Alto
Santa Severina
Savelli
Scandale
Strongoli
Umbriatico
Verzino

I consigli comunali di questi 77 comuni hanno 60 giorni di tempo, a meno di stravolgimenti sulla manovra in parlamento, per decidere se entrare nel territorio della Provincia di Reggio, Catanzaro o Cosenza.

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Dieci Province abolite: è la prima volta nella storia d'Italia

di Peppe Caridi - La storia della (non) abolizione delle province Italiane è simile a quella della (non) costruzione del Ponte sullo Stretto: si perde nella notte dei tempi e ha tutti i connotati tipici dell'italianeità.

Da oltre 40 anni il tema dell'abolizione delle province è infatti al centro di ogni campagna elettorale e del dibattito politico. Si parla di soppressione delle province sin dall'assemblea costituente, e il dibattito tornò in auge con l'istituzione delle regioni a statuto ordinario, avvenuta nel 1970 ancorché prevista dalla Costituzione.  Ma ancora continuano a vivere, e non solo: si moltiplicano, crescono e si riproducono come se dovessero rispondere alle caratteristiche della riproduzione della specie. Negli ultimi anni ne sono nate moltissime. Alcune estremamente piccole. Sono costantemente aumentate dal dopoguerra in poi. Nella creazione di nuove province, non si è registrato alcun caso di accorpamento o soppressione di enti precedenti. L'incremento più sostanziale è quello del 1992 con la creazione di ben 8 province: Verbano-Cusio-Ossola, Biella, Lecco, Lodi, Rimini, Prato, Crotone, Vibo Valentia. Nel 2001 la Regione Autonoma della Sardegna ha istituito altre 4 province divenute operative nel 2005, Olbia-Tempio, Ogliastra, Medio Campidano e Carbonia-Iglesias mentre nel 2004 il Parlamento ha istituito le 3 province di Monza e della Brianza, di Fermo e di Barletta-Andria-Trani che sono divenute operative nel 2009 portando il numero complessivo delle province a 110. Enti che spendono tra 12 e 13 miliardi di euro l'anno.

In tutt'Italia 19 province hanno meno di 200 mila abitanti. Isernia ne ha appena 89 mila. Ma il record è proprio quello della Sardegna. Non solo per averne 8 in un territorio da 1 milione 600 mila abitanti, ma anche perché in ultimo ne ha viste proliferare altre quattro. Tutte in versione short. Sono le province più piccole d'Italia: Medio Campidano (105.400 abitanti), Carbonia Iglesias (131.890 abitanti), Olbia Tempio (138.334 abitanti) e quella di Ogliastra (solo 58.389 abitanti). Le prime tre nate nel territorio della provincia di Cagliari, l'ultima in quello della provincia di Nuoro.

Durante la campagna elettorale delle ultime politiche, il 10 aprile 2008 Berlusconi annunciava a 'Porta a Porta' che «Aboliremo le Province. Così si risparmiano dieci-tredici miliardi di euro l’anno». Quello dell'abolizione delle Province sembrava l'unico provvedimento che potesse mettere d'accordo il Pdl con l'Udc e addirittura l'Idv, per non parlare di Beppe Grillo.
Ma a causa dell'opposizione della Lega Nord, che è sempre stata contraria all'abolizione delle Province, il programma del Governo non ha mai contenuto al proprio interno quest'obiettivo.
Eccezion fatta per le province delle 15 città metropolitane,che saranno abolite quando il nuovo istituto entrerà in vigore. Forse. Perchè di certo, in questa vicenda così confusa, c'è davvero molto poco.

E quest'infinita telenovela torna a vivere proprio in questi giorni una nuova puntata, legata alla manovra economica varata dal Governo. L'idea del Governo, di tagliare gli sprechi evitando così di aumentare le tasse, prevede anche l'ipotesi di abolire le province. O, almeno, alcune province. La Lega ha subito tuonato contro: «Se provate a tagliare la provincia di Bergamo, succede la guerra civile...». Ma la Provincia di Bergamo conta più di un milione di abitanti, non è certo tra le più piccole d'Italia. Forse, quindi, inizialmente Tremonti aveva pensato a tagli molto più vasti ed estesi.
Evidentemente costretto a un dietro-front per questioni politiche ed equilibri interni alla maggioranza, ha deciso infine di abolire solo le mini-province con meno di 220 mila abitanti non appartenenti alle Regioni a statuto speciale. Sono dieci: Biella, Vercelli, Massa Carrara, Ascoli Piceno, Fermo, Rieti, Isernia, Matera, Crotone e Vibo Valentia.

Subito s'era scatenata la polemica soprattutto dei diretti interessati. E non solo. Il Pd ha parlato di «farsa» sostenendo che «l'annunciata abolizione delle Province è costruita su criteri incomprensibili». Tremonti aveva smentito tutto, provando a fare chiarezza: «E' una notizia falsa. Nella manovra economica varata dal governo non ci sarà nessuna abolizione delle Province. Per abolirle occorre modificare la Costituzione».
Ma stamattina è stato pubblicato il testo definitivo del decreto legge della manovra che, all'articolo 5 stabilisce proprio che «sono soppresse le province la cui popolazione residente risulti, sulla base delle rilevazioni dell'Istat al 1 gennaio 2009, inferiore a 220 mila abitanti».
La notizia è, quindi, ufficiale.
Entro due mesi, quindi, non esisteranno più le province di Biella, Vercelli, Massa Carrara, Ascoli Piceno, Fermo, Rieti, Isernia, Matera, Crotone e Vibo Valentia. Ne rimarranno esattamente 100. E' la prima volta nella storia d'Italia in cui vengono abolite le province dopo decenni e decenni di discussioni.

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