Soverato Web - Son tutte belle le scuole del mondo

Si, perché tutti noi ne siamo figli oltre che dei nostri genitori e delle stelle. Questa istituzione ci accoglie tra le sue braccia prendendosi cura di noi, della nostra crescita intellettiva, culturale e fisica. Con il suo personale docente quasi sempre costituito da persone che amano questa professione come una missione sociale prima che come personale attività lavorativa, la scuola è la nostra seconda famiglia dove ogni tipo di emozione e sentimento ci accompagna, fra sorrisi e lacrime, soddisfazioni e delusioni, simpatie e antipatie. Che bella la scuola, come vorrei tornare! Anche perché sarei più giovane!! Più spensierata, più illuminata di aspettative e di progetti. Quelli miei e anche quelli dei genitori. Quasi sempre differenti tra loro, anzi, decisamente diversi. Loro con la certezza di un bel posto fisso in istituto scolastico a far l’insegnante o l’impiegata in un ufficio foderato di carte e faldoni, da leggere con occhiali spessi come il fondo di un bicchiere e a casa una ciurma di bambini parcheggiati tra palestre e piscine, quando non dai nonni a demolire il già datato mobilio. Io con i miei sogni di arte e di tv, assaporando il gusto d’inventarmi ogni mattina, di creare gestendo la mia libertà, di tirar fuori quell’energia espressiva che se compressa scoppia, ma se liberata rigenera. Ho preso della scuola ciò che alla lettera, seppur istituto religioso, mi è stato insegnato molti anni fa e cioè il rispetto delle proprie attitudini, dei propri aneliti che soffiavano e tutt’ora vivono dentro di me, portandomi aria fresca, facendone una persona libera. Cosa può interessare e a chi questa specie di autobiografia culturale e mezzo filosofica? Può a tutte quelle persone, studenti o adulti che si riconoscono in queste scelte felici ma non troppo perché viviamo in una terra difficile, o in quelle che non possono fare per colpa di condizionamenti e prepotere genitoriale. In tempi in cui la democrazia ha fatto largo ingresso anche nei nuclei familiari, è drammatico conoscere realtà nelle quali i figli sono perfetti pupazzi nelle mani di genitori oltremodo ambiziosi.

Abbiamo infatti tipologie molto svariate di questi ultimi. Ho notato personalmente e direttamente come in ambito scolastico esistano ancora strategiche manovre perché le ambizioni dei genitori possano essere concretizzate sulla pelle dei figli che, poverini, di rendimento intellettivo e culturale medio, sono costretti a divenire mirino di attenzione e ludibrio perché la mamma feroce e assetata di prestigio, fa di tutto perché il risultato finale di una maturità liceale esploda in un bel 100 da esibire al mondo senza vergogna. Chissà quale problema identitario irrisolto e logorante consuma il sonno di queste persone, convinte di avere un genio per casa che invece è solo un bravo e semplice ragazzo o una fresca fanciulla che volentieri andrebbe via di casa pur di non vedere lo sguardo dittatoriale dei suoi parenti. Poveri piccoli che tormento intimo e inconfessabile, sapendo che prima o poi con spinte e spintoni, calci e rotoloni devono soddisfare il delirio di mamma e papà che sognano per loro un posto di comando alla centrale di Cape Canaveral o una scrivania a fianco di Lapo Elkan, anzi no, di John Elkan, il fratello più serio.

Ma cosa succede quando alle università quel 100 di maturità rubato con gli escamotage, i bonus in beneficienza, i crediti pescati nell’archivio delle bugie, non trova riscontro nelle materie a causa di mancate altre strategie? Pioggia di asini. Se il soggetto è ragazza col nasino all’insù e il musetto a cuore, si vedrà costretta per non deludere mamma, a sfoderare quel jolly tipicamente femminile e conquisterà il mondo, forse. Se è ragazzo, un modo poliedrico e altrettanto conveniente, lo troverà. E se la ragazza non è proprietaria di nasino all’insù e bocca a cuore, che farà? Si guadagnerà ciò che merita o si dedicherà all’agricoltura, nobile attività per ridare vita alle tante terre incolte, in Italia e all’Estero. Nel frattempo può cominciare ad allenarsi con Farmville..

Cosa farà chi invece si è conquistato a tutto tondo la stima e la giusta prestigiosa valutazione con le proprie forze e il proprio bagaglio intellettuale, morale e sociale? Avrà successo.

Ma di e a chi stiamo parlando??? Ad ognuno il proprio dardo. La caccia è aperta..

Vittoria Camobreco

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