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SS 106: Lettera aperta a Silvio Berlusconi

On.Presidente,

mi permetto di sollecitare la Sua attenzione sul particolare stato di difficoltà del sistema dei  trasporti in cui si trova la Calabria ionica, anche perché tale situazione, indegna di un paese civile, non  è stata mai, in realtà, posta con serietà all’ordine del giorno dei governi che si sono succeduti negli ultimi decenni e non sembra essere neppure  nell’agenda del Suo Esecutivo.

Il versante ionico, lungo circa trecento chilometri, è attraversato dalla statale 106,arteria che seppur l’U.E. considera strategica per le comunicazioni continentali, avendola inserita nel percorso E90 (Portogallo-Turchia), versa in una situazione indecorosa. Trattasi, infatti, di un’ unica corsia,ammodernata solo per brevissimi tratti, che attraversa tutti i centri abitati e mantiene in varie zone la carreggiata e le strutture così come sono state create durante il periodo fascista(alcuni ponti larghi pochi metri non consentono l’attraversamento contemporaneo di due autovetture).

Il percorso è  pure costellato da migliaia di immissioni stradali, anche di tipo privato, che elevano notevolmente lo stato di pericolosità della percorrenza, tant’è che, per il numero eccezionale di incidenti mortali, l’arteria viene comunemente definita “la strada della morte”. Quotidianamente, infatti, si registrano scontri tra automezzi molto gravi. Proprio  qualche giorno fa presso Melito Porto Salvo è avvenuta l’ennesima disgrazia con  tre vite spezzate.

I morti della statale 106, che annualmente si contano in centinaia, sono “morti invisibili” che non sembrano interessare le istituzioni. Come cittadini ionici non vorremmo invidiare decreti d’urgenza effettuati in occasione di varie gravi calamità, tra cui il più recente terremoto, verso le cui popolazioni,da calabresi, poveri ma generosi, siamo stati sinceramente solidali,ma vorremmo che un’attenzione particolare venisse rivolta anche a questa inesorabile carneficina che si verifica a causa di una  strada che ormai è inadeguata nei confronti delle aumentate necessita di spostamento dei cittadini e delle caratteristiche degli odierni mezzi di trasporto.

Un percorso stradale  in così penose condizioni e una ferrovia oramai quasi abbandonata al proprio infausto destino (un solo binario senza elettrificazione, su cui passa un treno di tanto in tanto come nel vecchio Far West), sono, inoltre, tra gli impedimenti più rilevanti allo sviluppo dell’economia di questa area del Mediterraneo, che dovrebbe avere maggiore attenzione  anche perché gronda di storia e di antica cultura, testimoniata altresì dai più importanti siti archeologici della “magna graecia”,dislocati lungo un panoramico ma interminabile percorso.

Questo territorio,quindi, che ha diffuso la civiltà al resto dell’Italia non merita oggi di essere relegato nel dimenticatoio,punito forse per una cattiva nomea coniata da “mass media”esagerati o interessati allo sviluppo di altre zone del territorio nazionale.

Mi pregio,in ultimo, di comunicarLe che a causa dell’immobilità, a tal riguardo, della politica centrale si è reso necessario realizzare recentemente un  “Coordinamento dell'area ionica per la statale 106 e il miglioramento del sistema dei trasporti” comprendente varie istituzioni locali, unitamente a  rappresentanze della società civile, di cui sono stato designato  presidente,che intende affrontare “senza tregua” la situazione,sino a mobilitare, qualora fosse necessario, la popolazione che sembra rassegnata, ma in effetti non lo è, a reagire e a lottare civilmente per un diritto,quello dei trasporti,che è prioritario per ogni cittadino.

In attesa di utile riscontro,cortesemente la ossequio.

 

                Il Presidente del Coordinamento dell'area ionica per la statale 106
                                 e il miglioramento del sistema dei trasporti
 

                                               Dr. Francesco Romeo

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