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Rilevo con molto piacere che la comunità soveratese è pervasa da rinnovato fervore partecipativo.

L’avvicinarsi delle elezioni spinge molti a incontrarsi, relazionarsi, confrontarsi, partecipare, discutere etc.

Tra l’altro sono nati diversi movimenti che vogliono dare il loro contributo. Quindi non solo partiti.

Non certo per politica ma per ravvivare le coscienze, anche la Chiesa sta svolgendo un gran bel lavoro: alcuni incontri hanno dato chiaro il segno di un nuovo modo di intendere la divulgazione della dottrina sociale, oggi molto più vicina nel linguaggio e nei messaggi ai bisogni della gente.

E che dire dell’oratorio parrocchiale oggi più che mai divenuto luogo di incontro e di confronto, e quindi di crescita, anche per gli adulti, che numerosi si raccolgono al suo interno?

Tralasciando quanti sono alla ricerca di visibilità per pura soddisfazione del proprio vuoto narcisismo, tutto questo fervore è estremamente positivo: la gente vuole riprendere in mano proprio destino senza delegare ad altri.

Se tutto ciò fosse vero e si consolidasse in una strutturizzazione di comportamenti coerenti, ci troveremmo di fronte ad una vera e propria rivoluzione culturale, che parte dal basso: la gente non sarebbe più destinataria dell’altrui pensiero ma sarebbe attrice principale di decisioni e azioni.

Ma attenzione questo non piace, soprattutto a chi ritiene di poter decidere del destino degli altri a proprio piacimento. E per impedire queste novità e questa presa di coscienza si utilizza qualsiasi mezzo pur di reprimere pensiero e idee.

In questa prima fase, comunque, tutto ciò è estremamente positivo: ci si deve solo augurare che questi fatti nuovi si consolidino e il confronto si allarghi, che la gente partecipi pienamente secondo le proprie possibilità per modificare il corso delle cose.

E’ perciò giunto il momento delle scelte! Nella trasparenza.

Leonardo Taverniti

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