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Da assiduo praticante di diversi sport non posso che rallegrarmi per la proposta di Roberto Papini di utilizzare l’ex area Comac per finalità sportive. L’occasione è propizia anche per denunciare la mancanza di una pista d’atletica nel raggio di 20 Km (Catanzaro Lido), stante le condizioni disastrose in cui giace da molti anni quella di cui è dotato lo stadio di Montepaone Lido.

Non condivido, però, la motivazione fornita a fondamento della proposta e cioè eliminare il fastidio dei soveratesi nel dover prendere l’auto per raggiungere l’attuale palazzetto dello sport, mentre realizzando un centro sportivo nell’ex area Comac sarebbe raggiungibile a piedi.

Fraintendimenti a parte, mi pare di comprendere che si sia voluto esprimere il concetto per cui la “vera Soverato” non sia quella identificata nelle mappe catastali, ma quella raggiungibile dalle abitazioni di Corso Umberto I con una passeggiata di appena 2 minuti.

Ribadisco che probabilmente si tratta solo di una mia cattiva interpretazione dello scritto di Papini, ma colgo ugualmente l’occasione per precisare che questo retrogrado pensiero, imperante tra i cittadini dei tre colli i quali dichiarano “scendo alla marina” come se stessero partendo per le spiagge della Tunisia oppure “salgo a Piterà” come se si stessero recando sulla cima del K2, ha finito per mortificare oltre ogni più fervida immaginazione le enormi potenzialità di quella che tutto sembra tranne che la capitale della nostra regione.

Il ripudio della mentalità dell’arroccamento, invece, ha costituito la principale fortuna delle più belle città del mondo e si è dimostrata un atteggiamento vincente anche per i piccoli centri, come ad esempio la vicina Cosenza, che grazie alla lungimiranza dei suoi cittadini, dirigenti e politici ha fatto di Rende e dei suoi quartieri il proprio miglior biglietto da visita.

Pertanto ben venga un centro sportivo nell’ex area Comac (anche se reputo altre proposte più indovinate), ma non perché l’attuale palazzetto dello sport sia fuorimano. Lo sviluppo economico, turistico e sociale di Soverato dipende strettamente dalla capacità di ergersi fattivamente a “Capitale” del basso Jonio catanzarese, traendo vantaggio dalla crescita economica e demografica esponenziale delle zone marine di Satriano, Davoli, San Sostene, Montepaone e Montauro.

Battuta ironica conclusiva: pur abitando al bivio per la Panoramica, se per recarsi al palazzetto dello sport c’è bisogno di prendere la macchina, è arrivato il momento di smettere di guardare gli altri fare sport e rimboccarsi le maniche!

Marco Montepaone

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