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UNA CONTROSTORIA INQUIETANTE

Questo libro nasce su commissione. Rubbettino Editore si è rivolto a Ulderico Nisticò per la stesura di una controstoria della Calabria che fa presagire già nel titolo una storia diversa da quella ufficiale. La decisione di affidare a Ulderco Nisticò questo lavoro non è casuale: l’aver pubblicato con la stessa Casa Editrice il romanzo breve L’Ospite, ha sicuramente influito nella scelta dell’Editore. 

Il libro va letto innanzitutto nella sua veste editoriale: la figura che fa da copertina è un’immagine di Garibaldi rovesciata. SS 19 è il nome della collana che con questo volume viene inaugurata. All’interno di copertina, il tracciato di un percorso che unisce Napoli con Reggio Calabria. 

E’ un libro fuori dal “politicamente corretto”. Non troverete la Calabria delle meraviglie né quella della disperazione. Troverete, invece, un senso di continuità storica il cui obbiettivo è quello di disegnare un identikit di una regione, di un popolo, dell’essere calabrese attraverso delle tesi che, espresse dall’Autore in altre occasioni, giornali, conferenze e  programmi televisivi, qui trovano una loro sistematica.  

E’ un libro fatto di indizi, di tracce, di tesi, o per meglio dire, di contro tesi che confluiscono in un unico percorso chiarificatore che fa piazza pulita una volta per sempre di tanti luoghi comuni, di distorsioni e di depistaggi sorti e stratificatisi intorno alla Calabria. L’approssimazione storica contenuta nei libri di scuola e le teorie precostituite sono, per l’Autore, alla base del nascere e del perpetrarsi di una serie sterminata di malintesi e di devianti falsità. Era necessario colmare questi vuoti, queste lacune e dare continuità nel suo insieme a un processo storico, politico e culturale. Operazione che poteva essere fatta solo da chi è storico, filologo, grecista, latinista, cioè che unisca all’erudizione anche abbastanza psicologia e conoscenza della lingua, dei costumi e della gente. 

Più che una contro storia appare, dunque, come una storia più aderente alla realtà, più reale di quello che si crede arbitrariamente e in modo confuso o incompleto o errato. Il libro solleva una domanda cruciale, una questione: vuoi vedere che i veri mali, i danni, i guasti cominciano dopo il 1860? 

Le Calabrie hanno vissuto nel corso di ben quattro millenni una fase storica molto complessa e caratterizzata in massima parte dalla presenza di popoli e dominazioni straniere. Non si capisce quando e se si è mai formata una identità precisa, autoctona. Tutto sommato la Calabria ha espresso il meglio di sé nel periodo precedente l’avvento di Napoleone Bonaparte. Ha dato un santo, san Francesco, un filosofo, Campanella, un matematico, Pitagora, uno scienziato, Telesio…ha dato prova di reattività nella battaglia di Lepanto, poi contro il Tebaldi, contro i Saraceni, contro i Francesi …Né più né meno che altrove. A un tratto, però, questo popolo entra in agonia. Presumibilmente, dopo la venuta di Garibaldi , l’annessione al Regno, la formazione dell’Unità d’Italia?  

Possiamo dire che il prezzo della libertà dalle dominazioni straniere si chiami: brigantaggio, emigrazione, disoccupazione, delinquenza organizzata, passività economica, ecc? La Calabria paga con un prezzo altissimo questa libertà? E, fatto singolare: com’è possibile che si siano create tante distorsioni concettuali? 

Maurizio Paparazzo 

ULDERICO NISTICO’, Controstoria delle Calabrie, Rubbettino Editore, 2009, euro 10,00

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