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			 CATANZARO. «Ve ne dovete andare, qui ci siamo noi». Il territorio è “il loro”. E tutto, 
compresi gli appalti, sarebbe dovuto passare dal loro controllo. In questa 
logica diventano quasi scontate le frasi e le minacce ripetute a più riprese per 
intimidire un imprenditore, costringerlo ad abbandonare i lavori ottenuti con 
regolare appalto pubblico e subentrare al suo posto. Meno scontato è che alla 
fine, pur con qualche ritrosia, la vittima si sia decisa a vuotare il sacco. E 
così, a seguito delle indagini svolte dai Carabinieri, sono finite in manette 
due persone, Otello Rizzo, 50 anni, e Gregorio Pellegrino, 55, entrambi 
residenti a Stalettì e titolari di ditte edili. Rizzo e Pellegrino sono accusati 
di tentata estorsione continuata aggravata dalle modalità mafiose e di 
danneggiamento ai danni del titolare della ditta che si è regolarmente 
aggiudicata la gara d’appalto per la ristrutturazione dello stadio comunale di 
Stalettì, piccolo centro collinare alle porte di Catanzaro. Secondo quanto 
emerso dalle indagini condotte dai Carabinieri della Compagnia di Soverato e 
della Stazione di Gasperina, i due sarebbero legati agli ambienti criminali 
della zona, al punto che Rizzo sarebbe stato il braccio destro di Rocco Catroppa, 
l’uomo ucciso in un agguato a Palermiti, durante una festa patronale, lo scorso 
28 agosto. I particolari dell’operazione, denominata “Caterpillar”, sono stati 
resi noti ieri mattina nel corso di una conferenza stampa che si è svolta nella 
sede del Comando Legione Carabinieri di Catanzaro, alla presenza del procuratore 
aggiunto della Dda Salvatore Murone (che ha firmato il provvedimento di 
richiesta di arresto insieme al sostituto procuratore della Repubblica Vincenzo 
Capomolla), del comandante del Reparto operativo provinciale dell’Arma, ten. 
col. Giorgio Naselli, del comandante della Compagnia di Soverato, capitano 
Emanuele Leuzzi, e del comandante della stazione di Gasperina, maresciallo 
Domenico Misogano. Le indagini sono state avviate lo scorso anno dopo che i 
Carabinieri hanno notato la presenza dei due estranei nel cantiere dello stadio, 
dov’erano in corso i lavori per un importo superiore ai 300mila euro. Grazie 
anche alla collaborazione, seppur parziale, dell’imprenditore vittima del 
tentativo di estorsione è stato possibile ricostruire le minacce nei confronti 
dell’impresa regolare aggiudicataria. Secondo l’accusa Pellegrino avrebbe 
provato a inserirsi nei lavori; quindi si sarebbe fatto affidare, con minacce 
anche agli operai, i lavori di movimento terra. Alla alfine, per un’attività di 
circa 2.300 euro, avrebbe preteso il pagamento di 8.500 euro. L’imprenditore che 
doveva effettuare i lavori avrebbe provato a consegnare solo parte dell’importo 
richiesto, ricevendo però minacce. Così sarebbe entrato in azione Rizzo, che si 
sarebbe a sua volta presentato nel cantiere minacciando i presenti. Il culmine 
si sarebbe registrato quando un escavatore della ditta che aveva vinto l’appalto 
è stato dato alle fiamme. E a quel punto l’obiettivo di Rizzo e Pellegrino 
sarebbe diventato “strappare” l’intero lavoro da svolgere alla ditta 
regolarmente aggiudicataria dell’appalto. L’impresa illegale, insomma, che si 
sostituisce a quella legale. Ma prima che si chiudesse il cerchio 
’ndranghetistico sono intervenuti i Carabinieri. D’altra parte, tutta l’area del 
Basso Jonio catanzarese è tenuta sotto strettissima osservazione dalle forze 
dell’ordine. Teatro di uno scontro tuttora in atto tra cosche contrapposte, nel 
territorio a cavallo fra le province di Catanzaro, Vibo Valentia e Reggio si 
sono registrati venti morti ammazzati in poco più di due anni. I Carabinieri, 
come sottolineato dal ten. col. Naselli, hanno recentemente messo in campo un 
rinforzo della propria presenza con ulteriori 15 uomini assegnati dalla Legione 
Calabria. E la Procura della Repubblica, come garantito dal dott. Murone, fa il 
massimo «pur dovendo fronteggiare la nota carenza di personale». L’ordinanza di 
custodia cautelare a carico dei due presunti estortori è stata firmata dal gip 
distrettuale di Catanzaro Assunta Maiore, lo stesso che domani mattina procederà 
con gli interrogatori di rito. 
(g.l.r. - gazzetta del sud)  
			
			
			
			
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