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CRONACA

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09/10/2010

L’auto, il cellulare e il portafogli erano stati trovati a Brognaturo. Ora indaga solo la Compagnia di Soverato
Nessuna traccia del boscaiolo
Franco Amato di Davoli è scomparso da 9 giorni, potrebbe essere lupara bianca

Franco Amato NON C’È ancora nessuna traccia’ dopo nove giorni ‘ del boscaiolo Franco Amato, 38 anni di Davoli ma residente nel campo rom di Scordovillo a Lamezia Terme scomparso da casa mercoledì scorso intorno alle 16,30. La sua auto, una Fiat brava nera nuovo modello è stata ritrovata, nella stessa giornata, dai carabinieri abbandonata tra gli alberi a Brognaturo in località Lacinia e così anche il suo cellulare e il portafogli. Ma dell’uomo nessuna traccia. Sembra essersi volatilizzato nel nulla. Il che, da subito, ha fatto intuire agli investigatori che l’uomo non fosse allontanato di sua spontanea volontà. Da una settimana i militari dell’Arma della Compagnia di Soverato al comando del capitano Emanuele Leuzzi in sinergia con i colleghi della Compagnia di Serra San Bruno al comando del capitano Michele Monti con l’ausilio delle unità cinofile dei Vigili del fuoco stanno setacciando palmo a palmo i boschi della zona alla ricerca dell’uomo ma senza esito positivo. Ma ora delle ricerche si sta occupando solo la Compagnia di Soverato dove è stata fatta la denuncia, mentre gli uomini del capitano Monti hanno sospeso le ricerche. E si avvalora sempre più l’ipotesi investigativa che si possa trattare dell’ennesi - mo caso di lupara bianca, forse legato alla guerra tra clan rivali che sta interessando i territori a cavallo delle tre province della vallata dello Stilaro nel Reggino, le Serre Vibonesi e il Basso Jonio Catanzarese da più di due anni per il controllo delle attività illecite sul territorio, specie traffico di droga e appalti pubblici. La scomparsa del boscaiolo, che lavorava per una ditta di trasporti di legname di Chiaravalle, già noto alle forze dell’ordine per furto e estorsione, (e che era stato arrestato nel 2008 insieme alla banda al completo del Lametino dedita al cosiddetto cavallo di ritorno), era stata denunciata dalla moglie la sera stessa. E subito i militari dell’Ar - ma si sono messi alla sua ricerca. E non sarà forse solo una coincidenza il fatto che l’auto di Amato sia stata ritrovata proprio in quei boschi a Brognaturo teatro quest’anno il 14 giugno dell’omicidio di Salvatore Vallelunga, fratello del presunto boss del potente clan dei “Viperari” di Serra San Bruno, Damiano Vallelunga, ucciso nel settembre 2009 a Riace. Lo stesso giorno dell’ag - guato mortale a Salvatore Vallelunga fu anche ferito gravemente quel Giuseppe Santo Procopio, boscaiolo di 27 anni ,originario di Isca ma residente a Guardavalle che scampò per la seconda volta in un anno alla morte. Già il 26 gennaio 2010 il Procopio era sfuggito ad un agguato mortale tesogli nelle montagne di Guardavalle a Elce della Vecchia. Se Franco Amato è stato vittima di lupara bianca è da vedere. Certo è che anche un altro ragazzo Giuseppe Todaro di 27 anni è scomparso da Soverato dal 23 dicembre 2009 e di lui non si sa più nulla. Come inghiottito dalla terra. E se per la scomparsa del Todaro gli investigatori hanno già accertato che rientra nella guerra di mafia tra clan, ancora non si può dire nulla sul caso di Franco Amato. Anche se, si può azzardare l’ipotesi che lo scomparso fosse legato al giro della droga, dal momento che i rom sono molto attivi su questo fronte e fiancheggiano le ‘ndrine. Ma al momento si tratta solo di ipotesi che gli inquirenti valuteranno. Inoltre non va dimenticato che nel Catanzarese sono scomparsi nel 2009 tre giovani, di cui due sono stati ritrovati cadaveri dopo molto tempo. (Amalia Feroleto - Quotidiano della Calabria)

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05/10/2010

Continuano le ricerche di Franco Amato il trentottenne di Davoli

Tutte le piste continuano ad essere battute in maniera serrata ma di Franco Amato non c'è ancora nessuna traccia. Il trentottenne di Davoli scomparso ormai da mercoledì scorso è di fatto stato risucchiato in un inquietante cono d'ombra, dal quale non si sa ancora come possa uscire. I boschi di Brognaturo (dov'è stata trovata la sua auto, normalmente parcheggiata e con a bordo diversi effetti personali) sono stati battuti palmo a palmo dai carabinieri della Compagnia di Soverato e da quelli di Serra San Bruno. Anche le unità cinofile dell'Arma hanno fornito il loro contributo, senza però riuscire a trovare l'uomo. Boscaiolo, sposato (a dare l'allarme è stata proprio la moglie che non lo ha visto rientrare dal lavoro) e domiciliato a Davoli da qualche anno, ma residente nel quartiere Scordovillo di Lamezia Terme, Amato è noto alle forze dell'ordine per via di due arresti subiti negli anni scorsi per furto d'auto e di materiale ferroso. Gli inquirenti non tralasciano alcuna ipotesi: dall'allontanamento volontario a quello, in qualche modo, contro la sua volontà. Col passare dei giorni, pare invece vada sbiadendo l'ipotesi dell'incidente: un corpo o un uomo ferito sarebbe stato trovato, prima o poi, in una pur fitta boscaglia. Così, accanto alla prospettiva di una fuga per ragioni "personali", potrebbe prendere quota quella della sparizione "coatta". Va però compreso quale potrebbe esserne il contesto. Amato, al di là dei precedenti per furto, non pare avesse legami con realtà della criminalità organizzata del luogo. Ma anche su questo - ricordiamo che si è nel labile campo delle ipotesi - non vi sono certezze che possano far inquadrare o meno la sua scomparsa in un ambiente ben determinato, magari in quello della "faida dei boschi". Quest'ultima è una possibilità che, alla luce della sua recente virulenza, può sempre essere inserita a pieno titolo nel ventaglio delle supposizioni ma, ovviamente, per assurgere al rango di "pista" investigativa dovrà essere supportata da elementi concreti. E in questa delicata fase, gli investigatori tengono le bocche ben cucite, proseguendo la loro attività d'indagine senza "proferire verbo" e senza trascurare alcuna possibilità. (Francesco Ranieri - gazzetta del sud)

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02/10/2010

Potrebbe trattarsi di lupara bianca legata alla faida dei boschi. Nel 2008 era stato arrestato per estorsione
Boscaiolo scomparso da 3 giorni
L’auto di Franco Amato, 38 anni di Davoli, trovata tra gli alberi a Brognaturo

CATANZARO - È scomparso da tre giorni, dalle 16,30 di mercoledì, un boscaiolo di Davoli , nel Catanzarese, Franco Amato di 38 anni, già noto alle forze dell’ordine ma residente nel campo rom di località Scordovillo a Lamezia Terme. A dare l’allarme l’altro ieri la moglie dell’uomo che ha allertato i carabinieri della Compagnia di Soverato al comando del capitano Emanuele Leuzzi. L’ auto di Amato, una Fiat Bravo nera ultimo modello, è stata ritrovata nei boschi a Brognaturo nel Vibonese, con dentro il cellulare e il portafoglio, ma dell’uomo nessun atraccia. Proprio in quei boschi dove il 14 giugno di quest’anno è stato ucciso a colpi di lupara Salvatore Vallelunga, fratello del presunto boss dei “Viperari” Damiano Vallelunga ucciso il 27 settembre 2009 a Riace davanti al santuario dei santi Cosma e Damiano . E nello stesso agguato rimase ferito anche Santo Procopio, 27 anni, boscaiolo di Isca ma residente a Guardavalle che già il 27 gennaio di quest’anno era scampato a un altro agguato. Stando a una prima ricostruzione dei fatti secondo gli inquirenti Franco Amato non si sarebbe allontano in modo volontario. E non si esclude, dunque, che l’uomo possa essere stato vittima di un agguato che potrebbe rientrare nella cosiddetta faida dei boschi. Una riaperta e cruenta guerra tra clan rivali che da oltre due anni sta segnando col sangue il territorio a cavallo tra la vallata dello Stilaro nel Reggino, le Serre del Vibonese, e il Basso Jonio Catanzarese, per il controllo delle attività illecite sul territorio. Interessi che vanno ben oltre gli appalti boschivi, come più volte ribadito dal procuratore capo della Dda di Catanzaro, Vincenzo Antonio Lombardo, ma che riguardano soprattutto il traffico di cocaina, gli appalti pubblici e non ultimo il business dell’eolico per come emerge dalle indagini. Un guerra che ha già lasciato a terra dall’inizio dell’anno 11 morti ammazzati solo nel Catanzarese senza contare i casi di lupara bianca come il giovane Giuseppe Todaro 27 anni di Soverato scomparso da casa il 23 dicembre 2009 e il cui cadavere non è stato più ritrovato. Sulla scomparsa di Franco Amato stanno indagando anche i militari dell’Arma della Compagnia di Serra San Bruno che con l’ausilio di unità cinofile hanno setacciato i boschi della zona del Vibonese alla ricerca dell’uomo ma senza alcun esito positivo finora Franco Amato il 13 agosto del 2008 era finito insieme ad altre persone di etnia rom nelle maglie dell’operazione, anticrimine condotta da polizia e carabinieri di Lamezia Terme per stroncare una banda criminale ben organizzata dedita ai furti e alle estorsioni. L’operazione anticrimine si è conclusa con sei arresti tra cui quello di Franco Amato. Le estorsioni riguardavano il cavallo di ritorno. In sostanza i rom prendevano di mira alcuni proprietari di automobili ai quali chiedevano somme di denaro per riavere l’auto rubata. A firmare l’ordinanza di custodia cautelare in carcere era stato il gip di Lamezia. Chiara Ermini su richiesta del procuratore della Repubblica di Lamezia, Raffaele Mazzotta e del sostituto Maria Alessandra Ruberto che per mesi ha coordinato l’attività investigativa. (Amalia Feroleto - Quotidiano della Calabria)

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