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06/10/2010
I sicari e il berretto perso durante la fuga
Le forniture di calcestruzzo per appalti pubblici o lavori privati: erano orientate in quest'ambito le indagini sul primo ferimento di Domenico Giampà, avvenuto nel 2005, e adesso si torna a rispolverare piste e ipotesi tutte da "rileggere" alla luce del nuovo agguato ai danni dell'imprenditore di Girifalco. Il 60enne titolare della "Beton Falco", noto come "mastru Micu", è stato gravemente ferito a colpi d'arma da fuoco intorno alle 19.30 di lunedì, davanti alla chiesa del rione Corvo. Sottoposto ad intervento chirurgico nella notte, l'uomo è ricoverato in Rianimazione all'ospedale Pugliese e, salvo inattese complicazioni, se la caverà anche stavolta; i Carabinieri, titolari delle indagini sull'agguato in classico stile mafioso, aspettano che le sue condizioni migliorino per poterlo ascoltare. La vittima, infatti, potrebbe dare la sua chiave di lettura al grave fatto di sangue, l'ennesimo nella zona sud della città. La dittà di Giampà è impegnata in lavori di rifacimento di un campetto di calcio proprio nel rione Corvo. E davanti al cantiere i sicari hanno atteso il 60enne di Girifalco. Da uno scooter gli hanno esploso contro almeno quattro colpi di pistola, tre dei quali hanno centrato la vittima a una spalla, all'addome e ad una gamba. Nella fuga, però, qualcosa potrebbe essere andata storta. Sull'asfalto, infatti, i Carabinieri giunti sul posto insieme agli agenti della Polizia e dei Vigili del fuoco hanno trovato un cappellino blu con visiera che potrebbe essere caduto dalla testa di uno dei feritori. Proprio questo ritrovamento potrebbe fornire un input alle indagini: i Carabinieri invieranno il berretto al Ris per effettuare esami di laboratorio alla ricerca di tracce biologiche (prima di tutto capelli) dalle quali eventualmente estrarre il dna. Per terra, gli inquirenti hanno rinvenuto anche una pistola, ma subito dopo si è accertato che l'arma appartiene allo stesso Giampà che, dopo l'agguato subìto nel 2005, girava armato. L'uomo non avrebbe comunque fatto il tempo ad estrarre la pistola regolarmente dichiarata: troppo veloce l'azione di fuoco dei feritori, che a quanto pare hanno agito a volto scoperto. L'imprenditore girifalcese è stato soccorso da alcuni passanti, che hanno chiesto l'intervento del "118". Nessuno, però, avrebbe visto i feritori. Le indagini sono finora affidate al pm di turno Elio Romano. In Procura giacciono già due fascicoli legati a Giampà, vittima - come già detto - di un altro agguato e di un attentato dal chiaro fine intimidatorio. Era il 13 agosto del 2005 quando l'imprenditore è stato raggiunto da una raffica di colpi di fucile calibro 12 mentre si trovava a bordo della propria auto sulla strada provinciale Cortale-Caraffa, all'altezza di località Carrubbe, poco lontano dalla sede della sua azienda; sanguinante ma ancora lucido, ha chiesto aiuto ad un conoscente che l'ha accompagnato in ospedale dove i medici lo hanno salvato. Qualche mese dopo, esattamente il 17 dicembre del 2005, nel cantiere della "Beton Falco" è stato fatto esplodere un ordigno rudimentale ed una dozzina di autobetoniere sono state date alle fiamme. A questo secondo episodio seguì una lunga serie di attestati di solidarietà nei confronti di "mastru Micu"; fu anche organizzata una seduta aperta del Consiglio comunale di Girifalco, che si riunì pubblicamente il 22 dicembre 2005. (Giuseppe Lo Re - gazzetta del sud) |
05/10/2010
Agguato a un
imprenditore nel rione Corvo
La vittima scampò ai sicari già nel 2005,
qualche mese dopo fu incendiata la sede della sua azienda edile
L'hanno atteso davanti al cantiere installato dalla sua impresa per il rifacimento di un campetto di calcio, poi in sella ad un motorino gli hanno esploso contro almeno tre colpi di pistola e sono fuggiti. Lui, il 60enne Domenico Giampà, noto come "mastru Micu", imprenditore edile di Girifalco, è stramazzato al suolo. Soccorso immediatamente da alcuni passanti, è stato trasportato dagli operatori del "118" all'ospedale Pugliese dove adesso si trova ricoverato in prognosi riservata ma non a rischio di vita. L'agguato in classico stile mafioso si è verificato ieri, intorno alle 19.30, davanti alla chiesa del rione Corvo. Il 60enne di Girifalco, che non ha precedenti penali, è stato raggiunto da tre colpi ad una spalla, all'addome e ad una gamba. Ha perso parecchio sangue ma dovrebbe cavarsela. Sul luogo del ferimento sono giunti i Carabinieri del comando provinciale alla guida del tenente colonnello Giorgio Naselli e quelli della Compagnia cittadina, la Polizia ed i Vigili del fuoco. Gli inquirenti hanno analizzato a lungo il luogo dell'agguato alla ricerca di elementi utili alle indagini. Della vicenda è stato ovviamente informato il sostituto procuratore di turno presso la Procura della Repubblica, Elio Romano. A pochi metri dal luogo dell'agguato è stato trovato un cappellino con visiera che avrebbe perso uno dei sicari: sequestrato, sarà immediatamente inviato in laboratorio per gli esami di rito. Poco distante una pistola con caricatore: non si sa appartenesse ai feritori o alla stessa vittima. Giampà è contitolare della "Beton Falco (cantiere in località Stringilovo di Girifalco), che si occupa anche della produzione di calcestruzzo. Già in passato era scampato ad un agguato simile a quello di ieri sera. Era il 13 agosto del 2005 quando il sessantenne di Girifalco è stato raggiunto da una raffica di colpi di fucile calibro 12 mentre si trovava a bordo della propria auto sulla strada provinciale Cortale-Caraffa, all'altezza di località Carrubbe, poco lontano dalla sede della sua azienda; sanguinante ma ancora lucido, ha chiesto aiuto ad un conoscente che l'ha accompagnato in ospedale dove i medici lo hanno salvato. Qualche mese dopo, esattamente il 17 dicembre del 2005, nel cantiere della "Beton Falco" è stato fatto esplodere un ordigno rudimentale ed una dozzina di autobetoniere sono state date alle fiamme. A questo secondo episodio seguì una lunga serie di attestati di solidarietà nei confronti di "mastru Micu"; fu anche organizzata una seduta aperta del Consiglio comunale di Girifalco, che si riunì il 22 dicembre 2005. Adesso giunge il secondo agguato, questa volta nel territorio del capoluogo ed in un quartiere già di per sè piuttosto "caldo" sul fronte della presenza criminale. Le indagini delle forze dell'ordine puntano adesso a verificare i possibili legami tra i precedenti attentati e quello di questa sera. Importanti saranno le dichiarazioni di Giampà, dal quale gli investigatori si aspettano una prima chiave di lettura. Di certo l'agguato di ieri ha destato parecchia preoccupazione tra i residenti. Si è tornato a sparare nella zona sud della città in mezzo alla strada, in ora di punta. Qualcuno ha visto qualcosa? Pare che nessuno, al momento, si sia presentato alle forze dell'ordine. |
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