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Rubrica di Società e Cultura di Ulderico Nisticò

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ADESSO, PENSATE A GOVERNARE

 Adesso che i Soveratesi hanno appreso, immagino con immensa soddisfazione, che la maggioranza è formata da quattro gruppi consiliari invece di uno solo; e che sono avvenuti dei rimescolamenti che dovrebbero sorprenderci se ai riciclaggi non fossimo abituati; adesso dunque che l’estate della minicrisi volge al termine, magari la maggioranza, o, più esattamente, le maggioranze che sostengono, si fa per dire, Mancini dovrebbero trovare pace, vediamo se trovano anche un momento per amministrare. Per esempio, ci sarebbero questi problemini da affrontare, e, possibilmente, risolvere.

  1. Il buco finanziario ovvero voragine, che, ereditato senza dubbio dal trentennio da dimenticare 1963 – 92, accresciuto a dismisura dalla demagogia di sinistra, è stato infine aggravato dai vari e inutili festival e annessi, sagre e radio eccetera. Recenti mazzate lo rendono gravissimo. Bisogna non solo e non tanto ridurre le spese, quanto renderle intelligenti.
  2. I servizi essenziali, acqua e fogne in testa, hanno urgenza di interventi.
  3. L’ordine pubblico è precario: non si vede un vigile, e qualcuno, al posto della polizia municipale, s’è inventato i vigilantes. Diamo un’occhiatina alle mille piccole illegalità quotidiane.
  4. Le dichiarazioni estemporanee di milioni di turisti stranieri, mari più belli del mondo, sbarchi di Briatore, film unici nel pianeta, economia fiorente e bufale del genere rendono ridicola Soverato. Un consiglio al sindaco: rilasci dichiarazioni solamente per iscritto, e in orari d’ufficio.
  5. In realtà il turismo di Soverato è morto e sepolto verso gli anni 1980. Passeggiatori serali e ombrelloni occupati dai residenti sono turismo come una partita scapoli e ammogliati è un campionato del mondo. Bisogna provvedere a: legalizzare gli affitti in nero, costringendo i vari agenti di polizia a controllare chi li occupa; approvare il piano spiaggia, e peggio per chi non lo vuole; elevare i livelli di qualità, per evitare esattamente il disastroso “quanta gente sul Lungomare”. Occorre una conferenza sul turismo, a patto che gli intervenuti giurino di dire la verità e di non parlare più di cinque minuti a cranio!
  6. Idem per il commercio.

 Fra un paio d’anni si vota. Se non ci pensiamo in tempo, cosa succederà? Che il sedicente centrodestra metterà assieme venti nomi e vincerà le elezioni; idem per il centrosinistra o qualcosa del genere, che invece le perderà. Io continuerò a scrivere e dire che non va bene, e tutti commenteranno che ho ragione e meno male che ci sono io a dire e scrivere. Invece va male, e io servo da sfogatoio pubblico mentre tutti quelli che mi danno ragione in privato (o per sms!), poi corrono a badare ai fattacci loro. Furbi, no? Infatti, a colpi di furbizia siamo ridotti ai negozi che chiudono e ai bagnanti per dieci giorni.

 Pensiamoci.

Ulderico Nisticò

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Quando si cade nel baratro, non si può fare altro che risalire...(?)

Concordo con quanto scritto da Ulderico Nisticò. L'unica via per rilanciare il turismo nel nostro paese è  fare un salto di qualità non indifferente per quanto concerne l'offerta dei servizi, il livello degli stessi e la capacità attrattiva nei confronti di fette di turisti diverse dalle attuali. Nonostante ciò temo che né le istituzioni né i nostri cari concittadini siano interessati a mettersi in gioco e a fare qualcosa di più. Del resto è facile poter udire in spiaggia o sul lungomare frasi del tipo "basta che sto bene io , stanno bene tutti...".
Finché la nostra mentalità sarà questa, non si verificherà alcun salto di qualità; siamo troppo legati ancora a vecchi retaggi di sussidi statali e pensioni varie con i quali abbiamo campato finora, le quali ci assicurano un relativo benessere, cosicché il "turismo" di Soverato assicura qualche soldo in più che "se c'è va bene, sennò pace". I primi segni visibili (prima erano solo sintomi) di decadenza si   intravedono passeggiando per le vie del centro e non  solo, dove iniziano a spiccare i cartelli "(s)vendesi" al posto dei fino a poco tempo fa usuali "affittasi"; nel bel mezzo della crisi mancano i soldi, si mette in vendita ma mancano i soldi per comperare...tipico gatto che si morde la coda. Senza dimenticare che chi vende va via da Soverato: sono finiti  tempi nei quali ci si comprava la casa al mare, forse il nostro paese non è più tanto chic...

Davide Paolillo

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