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LA MIA PARTE INTOLLERANTE - a cura del Libero Cittadino in un Libero Mondo

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LA FEBBRE DEL SABATO SERA - “SATURDAY NIGHT’S MAIN EVENT”

Il mio stato di sonnolenza ha raggiunto l’acme paralizzante negli ultimi giorni, segno premonitore dell’arrivo definitivo dell’ondata incandescente estiva. A differenza della natura che si risveglia e sboccia nella collezione stagionale primavera-estate “D&G”, il Libero Cittadino sembra tramontare e affievolirsi sotto “l’effetto-stono” dell’afa soffocante e dello scirocco calabro, come se avesse fumato una intera panetta di “marocchina fattoria” proveniente dal mercato pusher narcotico milanese, gestito dagli eredi della strega Amelia e di Mago Merlino.

Il caldo e aromatico caffè Guglielmo appena degustato,e la subitanea accensione di una sana sigaretta - lontano dall’occhio indiscreto e vigilante del nostrano Vicè Sirchia – inebria tutto il  mio essere e mi induce a fantasticare sulla bellezza della “ praia soveratese”:

 “Minchia si cocia!! Arrivau l’ura u iamu aru mara!!!

Quant’ è figo u ti svacchi supa u bagnasciuga accendendo una Marlboro Light ed osservando le forme armoniose delle donnine-fighe in bikini, tanga e pareo, intente nel loro abitudinario defilee  lungo le passerelle dei lidi e lungo la battigia dell’antico Poliporo.  Enuncia sempre un simpatico e colorito amico satrianese: “Signò….chi gargi e c…!!”. Quant’è figo u ti stendi supa u lettinu, cumu ta sciali u sguazzi nte l’acqua per allievare la goduria-fastidio provocata dalla intensità dei raggi UVA calabresi !!! – Ragà non mi riferisco al frutto, tanto caro a Bacco ed ai suoi Baccanali -. Chi storia u ti tuffi tamarramente insieme ai tuoi compagni di brigata, bordellando con il pallone Super-Santos nei primi metri del fondale ionico!!!”…

Dopo questo momento pseudoallucinante di sleep paralysis, volgo la mia assente attenzione al tubo catodico e precisamente al torrido e appassionante “Gran Premio Di Cataluna- MotoGP” imperniato nella sfida a tre tra “The phenom” Vale Rossi, “Grande puffo” Pedrosa e “l’australiano zanna e porcu” Casey Stoner. Il commento stridulo e appassionato del tandem Meda-Reggiani, al di fuori dei confini della realtà ed aldilà di ogni canone logico, sta per raggiungere il massimo apice di follia, tra sverniciamenti, staccate ed impiccamenti dei vari contendenti. Meda commenta: ”Il cemento e la malta bastarda mantengono incollati come due amanti alle prime esperienze esplorative sessuali Casey e Vale, mentre Pedrosa ammicca da dietro aspettando il momento opportuno per fotterli”.

Nonostante il mio nutrito interesse per la grandiosa gara del MotoGp e lo sbellicamento per il delirante commento, la mia mente tramite un alterante feed-back retroattivo e sotto le note del molfettano Vj Caparezza , mi riporta alla giornata di sabato sera trascorsa sulla “vasca di allevamento produttiva, strapiena del lungomare” , popolata dalla gioventù calabrese avvolta e infettata epidermicamente dalla famigerata epidemia, denominata Febbre Del Sabato Sera.

La febbre del sabato sera è un film diretto dal regista John Badham.

La febbre del sabato sera è il film che più rappresenta lo spirito che aleggiava negli anni '70. In questo film viene raccontata la vita dei giovani dell' epoca dal punto di vista di Tony Manero (interpretato da John Travolta-Antony Sommelier), un ragazzo di origini italiane che vive in un sobborgo di New York. La sua vita è basata sul ballo e sul sabato sera, quando si scatena in pista; nelle discoteche da lui frequentate Tony è il Re: tutte le ragazze impazziscono solo a vederlo, e gode del rispetto di tutti. Storiche le sequenze di ballo arricchite da canzoni altrettanto famose degli anni '70, tra cui spiccano notevolmente quelle scritte e interpretate dai Bee Gees (Stain' Alive, Night Fever, You should be dancing, More than a woman, How deep is your love); la storia parla anche di tematiche serie, affronta problemi adolescenziali tuttora attuali, come l'uso di stupefacenti nelle discoteche e la violenza tra bande. Consiglio la visione di questo film agli amanti degli anni '70, del ballo, e del buon cinema in generale. La luce soffusa della notte ed il bagliore intenso della luna illumina grazie ai suoi argentei riflessi la bagnarola acquosa antistante le accoglienti spiagge soveratesi. Il popolo della notte, la gioventù tanto bistrattata e odiata dalla “generazione in pantofole” e soprattutto dai politici ignoranti e vetusti si assiepa nel meraviglioso lungomare soveratese.

Saturday night’S main event in Soverato il momento clou per tutta la gioventù nostrana, atteso con ansia e trepidazione dalle 6°AM del sabato precedente, dagli studenti della scuola superiore fancazzisti storici ed interessati maggiormente alle storielle paranormali visibili sul sito www.scolazo.com rispetto allo studio dell’economia aziendale, dell’estimo, della letteratura greca e latina; dalle donne tiratissime indossanti abiti sexy-seducenti e dal tipico passo “c’è l’ho solo io!!”, dai dipendenti statali oppressi dalla metodica e ripetitiva routine degli uffici comunali e regionali; dai lavoratori pesanti delle ditte edili, abbronzantissimi per gli effetti del sole ricevuto durante il duro lavoro di cantiere e non per effetto dei solarium tanto cari ai VIP egocentrici “privi di calli” soveratesi e morzedari; ed infine dalla fitta frotta di “giovani e meno giovani” completamente estranei al problema occupazionale, per mancanza di opportunità lavorative nella dolce vita catanzarese, per mancanza di sbocchi professionali nonostante illustri diplomi, lauree e master di specializzazione e soprattutto per abulia e legame congenito alle tasche poco piene dei genitori e degli avi pensionati.

In sintesi dopo il lungo letargo settimanale costellato dagli impegni scolastici, lavorativi e di “Nulla-Facenza il desiderio di divertimento e soprattutto la voglia di vivere ed “andare oltre” superando il limite di Super Sayan tanto caro all’alieno Vegeta, illumina il viso dai lineamenti greci dei ragazzi X e gli splendidi volti opportunamente truccati e curati delle mie corregionali. 

La “Nulla-Facenza” rappresenta il male estremo, l’epidemia mortale per la quale non è possibile apportare alcun adeguato rimedio e soluzione”, tranne che l’immigrazione e lo spostamento verso le mete smoggose e fredde del Nord Italia. Tale malanno è imputabile principalmente alla mancanza di opportunità lavorative e soprattutto ai licenziamenti autoimposti causa le misere paghe fornite dai pochi arricchiti della area soveratese. Provate a chiedere alle innumerevoli ragazze che svolgono la funzione di commessa nei lussuosi negozi modaioli soveratesi, di cassiera negli importanti centri commerciali locali e di segreteria negli uffici degli egregi avvocati, ingegneri, notai, commercialisti e piccole aziende. Provate a chiedere ai ragazzi con diploma di scuola media inferiore, dislocati nei settori di manovalanza a respirare polveri e acidi provenienti dalle tinture, ad impastare e trasportare sacchi di cemento per conto dei rilassati e panciuti imprenditori edili, i quali ricevono paghette giornaliere di caporalato e stipendi mensili non sufficienti nemmeno all’acquisto di un capo di abbigliamento sciancato prodotto da Terranova, del bastardo e amato tabacco prodotto dalla commistura aromatica Camel-Marlboro, e di una gustosa pizza con gli amici al Marinaio, Zucchetto, Paradise. Provate a chiedere agli innumerevoli diplomati dell’Istituto Alberghiero che sfrecciano da un tavolo all’altro di rosticcerie, pizzerie e esclusivi ristoranti nemmeno fossero dei Boing 747, per una entrata mensile e giornaliera che farebbe ridere i polli. Potrei dilungarmi quasi all’infinito sulle ingiustizie che i miei coetanei continuano a subire da decenni!!! Mi sta avvolgendo un sentimento di rabbia e disgusto, che tronca subitaneamente la lunga sequela di torti e prevaricazioni ad opera dei “signori sfruttatori” del basso ionico soveratese e dell’intero mezzogiorno italiano.

Scusate il breve excursus ma ogni tanto mi girano i zebedei!!!  

SoveratoRitorniamo alla cronaca della serata trascorsa nell’amata Soverato, Perla della Jonio e patria del simpatico e vibrante Ippocampo. Dopo la corsa sfrenata alla ricerca e al fottimento del parcheggio più ganzo e vicino alla metà predefinita, aspettando l’entrata in vigore del “Soverato Parking”, orde di giovani si incamminano verso le prime oasi estive.

Caratteristico Punto di Incontro (Pubblicità Occulta alla mia rubrica) è il gazebo localizzato ai piedi dell’arcano Salapadù, dove simpatici e coloriti senegalesi mettono in vista i loro prodotti artigianali tipici di una cultura centro-africana strettamente legata ad icone e simbologie animali. Dopo l’arrivo quasi congiunto, fatta eccezione dei tipici ritardatari, della mia amata compagnia, iniziamo il caratteristico “Tour de Suvaratu”. Prima stazione agognata della via Crucis soveratese è il binomio Etnica-Marechiaro dove inizia la serata alcolica a base di Mohito e Waikiki da parte di una nutrita porzione di brigata, mentre gli adepti all’uso e consumo della cannabis si estraniano dal gruppo recandosi sui blocchi - Tanto cari all’amico Carlo: piacere Marotti andiamo sui blocchi!!” - dove rollano imponenti pagine di rizla emananti l’aroma del THC sballante della maria calabrese.

Causa la fitta secchezza sviluppatasi nelle nostre bocche, dopo una opportuna pausa Estathè, le confuse menti scelgono opportunamente la metà bramata:

-        la frangia tranquilla si sposta verso il Gange per mangiare un’ottima pizza Caprese, sorseggiare una Corona sale e limone e scambiare due piacevoli chiacchiere con gli amici sulla fauna femminile del fiume indiano. L’indifferente e snob Gange è popolato dai soveratesi allitterati muniti di spessi occhiali astigmatici ed ipermetropi, dalle tardone chic divorziate catanzaresi alla ricerca di carne fresca da consumare e da cospicue compagnie satrianesi, davolesi e badolatesi vezzeggiate come pipari, pitorri e tamarroni dai decorati cacapraia e morzedari.

-        La buona fetta anni 70 si reca nell’oasi dell’alternativo Cactus - complimenti vivissimi per la musica alternativa alla ripetitiva e martellante house estiva - vivacizzato dalle note Hard Rock dei Metallica, Alice in Chains, Iron Maiden e Black Sabbath,.

-        i Warriors decidono di comune accordo di dirigersi verso il Lido Marinella ”la tua estate Increshion”, nella tribù House di M20 - chi mi conosce da vicino capisce a cosa alludo!!- governato dal falso milanese e panciuto Max Martino, presenza ubiquitaria dell’enclave Marinella. Obiettivi primari dei miei amici/amiche sono la ricerca dell’anima gemella part-time estiva oppure di una grazioso/a turista da spruppare.

-        Infine i miei compagni Tamarri-Chic percorrono l’intera vasca olimpica del lungomare per raggiungere dopo  appena 300 m il Cafè Solair. Tempo fa ascoltavo una brillante discussione tra 2 illustri mens morzedare dal caratteristico golfino Ralph L. sulle spalle, dove er più tamarrognolo e rustico proferì: “Fraticè e duva voi mai vai u sabatu, alu Cafè Solair!!”. Dopo aver staccato il ticket alla biglietteria, entriamo nell’arena circolare sulla cui gradinata svetta un nanetto dai lunghi capelli ricci avvinghiato ad una discutibile ragazza immagine che a squarcia gola grida ”Il Territorio, Il Territorio, Il Territorio!!! Chi non alza le mani non sco.a domani….” -  ma quando lo “abbattono definitivamente”, son trascorsi più di 20 anni ed imperterrito il Signor Kan ripete iterativamente le medesime idiozie. Sulle note di “Delhi, Delhi, Dheli oooooh, Dheli oooooh” la gioventù si scatena, danzando come se fossero posseduti da Satana , esprimendo tutta la loro energia vitale e sfogando la repressione accumulata durante la settimana. 

Frequentando periodicamente tali locali sono riuscito a rilevare diversi aspetti, connotazione e spigolature dei miei amati ragazzi. Sono profondamente colpito dalla voglia di vivere a pieno le emozioni ed i sentimenti, dall’ interazione con il gentilsesso e con i ragazzi dei paesi limitrofi.. Noto con estremo piacere la maggior tendenza verso l’essere libero, verso l’abbattimento di taboo imposti da una tradizione arcaica e soprattutto la diminuzione progressiva del numero di cerebrolesi, la cui provenienza è secolarmente nota, aizzatori di risse e sporadiche coltellate nei confronti di gruppi rivali e soprattutto di “bravi e onesti ragazzi”. E’ opportuno stendere un velo pietoso sull’avvenimento avvenuto nella notte tra venerdì e sabato tra persone degne unicamente dell’ anonimato

Tale considerazione è strettamente legata e connessa ad un altro evento accaduto a Catanzaro Lido nello scorso mese:

Ancora una volta Catanzaro Lido è stata messa in ginocchio da incresciosi episodi criminali. Nella notte tra venerdì e sabato, più di sessanta auto parcheggiate sul lungomare zona Casciolino, in via Siracusa e via Napoli, sono state prese di mira dalla mano di ignoti balordi che hanno squarciato le loro gomme con dei coltelli.

Per tutti, la vicenda è da ricondursi ad un pesante disagio giovanile che si manifesta attraverso episodi eclatanti, brutti giri e gesti ingiustificabili, fatti per puro "divertimento".

Vi prego quando riportate dei giudizi e considerazioni non siate catastrofici e distruttivi nei confronti dell’universo giovanile! Esiste unicamente solo un 2% di “coglioni”, scusate l’appellativo, che per demenza innata e immunodeficienza compiono atti vandalici. Per caso vi siete fumati il Vinavil? Ho avete bevuto intere botti di vino casereccio con la Red Bull?  “La mamma dei cunni è sempre gravida”, questa è una realtà storica, ma imputare tali accadimenti al “disagio giovanile” mi sembra alquanto denigratorio e irrispettoso per le migliaia di ragazzi intelligenti che vivono nella nostra provincia. La criminalità organizzata esiste è rappresenta una realtà certa e radicata nelle nostre aree. Vi siete chiesti la motivazione principale per la quale i vostri figli percorrono e seguono determinate strade? Senza ombra di dubbio la culpa è da attribuire all’educazione culturale fornita dai loro amati genitori illegali, i quali non hanno insegnato loro i valori primari delle società moderne, il rispetto altrui e l’onestà bensì altre “qualità” tristemente note. Mi rivolgo in particolare a tali soggetti, è d’obbligo esortare i vostri figli a seguire una strada alternativa al percorso erroneo che avete intrapreso, almeno una volta nella vita siate onesti e fiduciosi nel futuro.

Il microcosmo giovanile calabrese non è totalmente marcio, ma ha voglia di lottare e cambiare la realtà esistente opponendosi ai regolamenti biblici forniti dai rais familiari. Ribellatevi ai loro insegnamenti, non sono degni di essere vostri maestri di vita. Sono le 6 Am mentre ammiro lo splendore dell’alba soveratese. Le luci della mia macchina si accendono per riportarmi al nido casalingo, Paolo fuma una sigaretta premendo lentamente il tasto del finestrino mentre Antonietta stravolta dall’ incessante ballo di San Vito prova a chiudere gli occhi adagiandosi sulla spalla dell’amato Nicola leggermente alticcio per un paio di whisky e coca. Il profumo dei cornetti di Chocolate annebbia la mia mente e stimola i miei istinti gustativi mattinieri. Dopo l’opportuna dose di cornetti bianco e nero,  nel ritorno a casa osservo con orgoglio e stupore la bellezza dei paesaggi calabresi.

AMIAMO LA FRANCHEZZA DI QUELLI CHE CI AMANO. LA FRANCHEZZA DEGLI ALTRI LA CHIAMIAMO INSOLENZA.

libero cittadino in un libero mondo

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COMMENTI

Sei grande è 1 articolo meraviglioso hai descritto alla perfezione Soverato... però potevi firmarti con il tuo nome... io non vedo l'ora di arrivare a Soverato ma solo ed esclusivamente per il nostro meraviglioso mare... cmq tu sei 1 grande

Utente Anonimo

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Gentile libero cittadino, mi piace molto leggere le cose che scrivi; complimenti sinceri. Relativamente alla tua considerazione sul microcosmo giovanile calabrese, anch’io lo ritengo non del tutto marcio. Tuttavia, non comprendo la battuta sui “regolamenti biblici forniti dai rais familiari”; secondo me, nelle famiglie non ci sono dittatori (fortunatamente) ma nemmeno “sovrani democratici”. Nelle famiglie ci sono poche regole e per niente rispettate. Grazie e in bocca al lupo per l’eccellente lavoro.

PEPPE

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