SOVERATO WEB - HOME PAGE A SPASSO CON GELSOMINO

Rubrica disincantata di Filippo Apostoliti

Numero 03 - Per eventuali Commenti su questo articolo scrivere a: info@soveratoweb.it


Quanto è difficile telefonare al Governo

  


…ad esempio, ieri sera…

Gelsomino sobbalza sulla sua poltrona, facendo cadere per terra il plaid a disegno scozzese.

Alla tivù ha sentito che domani il Governo comunicherà all’aula del Senato e chiederà la fiducia.

- Cose grosse potrebbero accadere! -, riflette ad alta voce.
- Sai cosa faccio, caro mio? Domani mattina mi piazzo davanti la tivù e mi gusto tutta la telecronaca. Mi sa che domani ci sveglieremo senza Governo o con un altro governo o con un governo bis…chi lo sa?

Le sue riflessioni vengono bruscamente interrotte  dallo squillo del telefono.

- Pronto?
- Ssì, buonasera. Potre farle un sondag?
- Ma come parla? Non si capisce nulla.
- Ssa, sono di Albania.
- Grazie, ma non ci sono mai stato. Non credo di poterle essere d’aiuto.
- No. Ssono albanes ma lavoro per Telecòm.
- Addirittura?
- Italian voglion più solddi, io son morr di fam e mi prenddo i sold che mi ddanno.
- Ah!
- Insomm, la fa intervist?
- Dica, dica pure.
- E’ content di questo governo?
- Dunque, a ben vedere, se consideriamo…
- Sì o no?
- Così, su due piedi?
…Silenzio….
- Sì, va!
- Grazie e buon notte.

Gelsomino rimane con la cornetta in mano. Avrebbe voluto argomentare, chiarire e magari chiedere cosa pensassero gli altri, in fondo il giudizio su un governo non è mai facile e non dovrebbe mai essere netto, troppe variabili e troppi elementi da considerare, ma forse al tempo di internet ogni cosa deve essere detta e non ponderata.  

Senza curarsi dei suoi pensieri si addormenta in poltrona e viene risvegliato al mattino dallo scampanellio dell’inizio seduta al Senato.

- Ci siamo. Ora vedremo che succede. Oggi qualcosa cambierà!

Prende la parola il Presidente del Consiglio. Appare così felice di quella rimpatriata che non molla il microfono e per cinquanta minuti sciorina ai ripetenti dei partiti il suo operato in loro assenza. Gelsomino comincia ad avvertire una certa stanchezza. I numeri sono tanti, alcuni giusti e altri poco chiari, ma sempre tanti rimangono. Non molla, però, la curiosità è tanta.

- Son sicuro che qualcosa succederà. Sono tutti nervosi. Non ho ben capito, ma secondo me oggi si fa storia.

Iniziano i primi interventi e i primi distingui. Chi accusa l’altro. Chi difende il nuovo che avanza dietro di lui. Chi vuol preservare il vecchio che è meglio del nuovo che non si conosce. Chi ha la sfera di cristallo e chi dice di averla vista a Bruxelles. Tutto monta all’inverosimile e anche Gelsomino comincia a manifestare una certa irritazione. Sarebbe di certo salita ancora se non avesse avuto un impeto di rivalsa risorgimentale: chiamare al Centralino del Senato e far sentire la propria voce da cittadino stufo di chi è stufo di fare il senatore e vorrebbe essere lasciato in pace a fare il proprio comodo.

- Pronto?
- Carramba hombre!
- Eh?
-
Cómo estás?
- Chi è?
- Soi un amico!
- Ma non si capisce molto!
- Me excuse
, pero io responde en Españiol.
- Perchè?
- Yo trabajo para
 Telecom!
- Pure voi?
- No, solo io! Compramos Telecom esta noche.
- La Telecom non è più italiana? E noi, io, come faremo? Siamo abituati ad una certa italianità, ad un certo modo di fare. Voi come farete?
- T
ranquilo, le ofrecemos el medesimo servicio.
- Sicuro?
- Ho detto: tranquilo! E comunque no hay nada al Senato! Soi tutti a litigar dentro!
- Ho capito!

Gelsomino abbassa la cornetta e si rimette seduto in poltrona. L’afflato risorgimentale si è schiantato sul muro straniero. In fondo, non è la stessa cosa quando alzi la voce e nessuno ti capisce chiaramente. Ormai, però, siamo alla fine della lunga maratona. Da lì a poco l’Italia non sarebbe stata lo stessa, almeno così crede il povero Gelsomino. E si sbaglia!

Poco dopo, infatti, il Presidente del Senato comunica che la seduta è tolta, che tutto è a posto, nulla è successo e ognuno può tornare a fare “ammuina” nei vari talk-show.

- Come? E’ tutto qui? E la crisi di governo? E l’Italia che deve cambiare? E i problemi dei giovani? E gli anziani?

Ad un tratto in tivù compare una edizione speciale: qualcosa è accaduto in Sicilia.

Tivù: Attenzione. Edizione Speciale! Morti più di cento immigrati clandestini nelle acque della Sicilia! Attenzione!

E via con lo speciale che racconta come l’acqua può spezzare il filo della speranza di adulti che cercano una vita migliore e di bambini che vogliono vedere i loro padri sorridere almeno una volta nella vita.

Gelsomino è amareggiato.

- In Italia non cambia proprio niente, del governo poco importa e figurarsi di chi compra la Telecom, ma se almeno la smettessimo di limitarci a contare solo i morti a galla, di preoccuparci di flussi e vedessimo dietro quelle facce scure solo delle persone… mi basterebbe!

Va verso la tivù e la spegne.

 

Per eventuali Commenti su questo articolo scrivere a: info@soveratoweb.it


   
  

ARCHIVIO

NUMERO 02: Navi che vengono e Navi che ritornano
NUMERO 01:
Il mio amico sul trullo

Soverato Web.Com
SoveratoWeb.Com - Il Portale di Informazione del Soveratese