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Quel treno per Roma

   
La citazione di un vecchio film di successo viene quasi spontanea. Ormai da giorni quel treno per Roma delle 22,15 o come noi lo chiamavamo "la vettura diretta" è solo un ricordo. Un ricordo che ha accompagnato gli anni della mia gioventù, ed ancora prima, quando studente universitario, come tanti affollavo quelle vetture. Erano gli anni settanta e già il treno aveva una sua storia, con il "fratello" che qualche ora prima partiva per Milano. E' stato, il treno per Roma, il filo del ricordo e della mia vita...mi sembrava che niente e nessuno lo potesse toccare. Invece, come purtroppo spesso ormai accade, gli interessi economici hanno prevalso. Quante storie si sono intrecciate in quelle carrozze, che nella notte correvano ad unire la Calabria Jonica con la Capitale. Era veramente comodo: negli ultimi anni si poteva addirittura cenare a casa e dopo comodamente recarsi alla stazione di Soverato o Roma Termini e partire. Anche la scelta era diversificata: i posti normali appannaggio degli studenti, le "confortevoli" cuccette, o il "lusso" del Wagon-lit. Ma la cosa che più dispiace e che nessuno, nella soppressione del treno, ha pensato a tutte quelle persone che trovavano comodo il non dover cambiare mezzo di locomozione fino alla destinazione. Penso a chi partiva portandosi valige, pacchi e pacchetti o a chi magari avanti con gli anni, saliva sulla vettura si sistemava e fino alla mattina dopo rimaneva in  un ambiente confortevole. Adesso non oso immaginare i disagi di un trasbordo a Lamezia, o verso la mezzanotte oppure alle primissime luci dell'alba. Il treno era una delle poche cose comode che il governo centrale aveva lasciato a questa parte d'Italia, che pur pagando le stesse tasse non ha diritto agli stessi servizi. E pensare che, specialmente negli ultimi tempi, io come tanti altri mi ero lamentato con il personale delle ferrovie perchè, a fronte di un biglietto chilometrico uguale in tutto il territorio nazionale, noi viaggiavamo su vetture vecchie, sporche ed indegne al confronto con i bei treni che fanno la spola fra Roma e Milano o il nord in genere. Adesso che Trenitalia ci ammorba con la pubblicità di chi, rimanendo comodamente seduto in una carrozza dei supetreni FrecciaRossa, può mandare e-mail, vedere film, sentire musica..., a me rimane il senso di rabbia ed impotenza per quel treno soppresso. Con chi prendercela??? Di chi è la colpa???  Come sempre accade dalle nostre parti, sono tanti i colpevoli, quindi nessuno... A noi rimane l'amaro in bocca di aver perso anche quell'ultimo legame con l'altra Italia. E rimane il ricordo di quello che è stato....la vettura diretta Roccella-Roma. E rimane anche la tristezza di vedere quei binari desolatamente deserti...nella notte carica di pensieri.

 Nino Normanno

 - ARTICOLO CORRELATO: Ferrovia Jonica in pericolo!

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