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Calabria Day: esperimento riuscito

C’era la testimonianza di chi ha deciso di affrontare in prima persona la marginalità e il degrado urbano, come Fausta Ivaldi che ad Arghillà, quartiere-ghetto reggino, ha avviato una seria operazione di assistenza e di presenza sul territorio. Il racconto di chi, con pochi soldi e molte idee, dal nulla ha messo in piedi una casa cinematografica in piena regola, come la Quadra film di Fuscaldo. C’era l’esperienza, forte,  dell’imprenditore lametino Rocco Mangiardi, vessato dal racket ma determinato ad andare avanti e lottare rigettando il vittimismo facile e le tentazioni alla partenza. C’era la storia, arcinota, di Pippo Callipo, che da anni porta nel mondo con il suo marchio un’eccellenza dell’agroalimentare calabrese. C’era il cantautore Nino Forestieri che ha dedicato una sua canzone dal titolo “Questa qui è la mia terra” all’evento; c’era la sindacalista, le associazioni, i lavoratori dei call-center, la politica che ha voglia di impegnarsi e che non delega ad altri. Tutto questo e molto altro ancora è stato il Calabria Day. L’evento promosso sulla rete ieri a Lamezia Terme ha fatto registrare un’apprezzabile presenza di partecipanti e ha raccolto testimonianze ed esperienze di una Calabria positiva, nuova, di quella Calabria mossa da un grande  desiderio di emergere dalla spessa coltre di negatività acquisite e di mostrarsi agli occhi dei calabresi, prima di tutto, un’alternativa reale e concreta all’idea imperante, quanto sciagurata, d’illegalità diffusa. Uno stile di vita quello raccontato nel corso del Calabria Day che esiste, ma che trova troppe difficoltà ad essere intercettato e a diffondersi come modello. Le stesse difficoltà, si potrebbe dire, che ha incontrato l’esperienza del Calabria Day ad emergere sulla stampa. Specie su quei media regionali, che (con le dovute eccezioni), forse perché impreparati o distratti da logore chiacchiere politiche, non sono riusciti a decodificare un evento “anomalo” perché spontaneo, che solo in rete ha trovato la sua cassa di risonanza. Un evento tuttavia perfettamente riuscito nei suoi intenti, che i suoi organizzatori si impegnano da adesso a non disperdere. Da qui la promessa di una rete che da virtuale vuole trasformarsi in reale e continuare in quel dialogo avviato nella prima uscita pubblica, proseguendo lungo un percorso che vede nell’accorato desiderio di cambiamento emerso nel corso degli interventi, e fissato nei messaggi postati dagli oltre mille aderenti  all’evento su Facebook, il suo naturale e irrinunciabile punto di approdo. Una prima uscita alla quale ne seguiranno certamente altre nell’intento di definire e organizzare un’idea di “Calabria possibile” trasversarle che, alle soglie dell’importante appuntamento elettorale di primavera, potrebbe anche concretizzarsi in una serie di proposte reali, programmatiche e non, da sottoporre ai candidati che si affideranno al giudizio degli elettori calabresi. L’importante per tutti è quella di mantenere la propria libertà nel credere e lottare per una Calabria migliore, che si faccia contaminare dalle sue cellule sane.

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La società (civile) invisibile

Niente “navi dei veleni”, alluvioni o ponti sgraditi, ma una semplice giornata in cui discutere e iniziare a fare rete nel senso sano del termine. Un momento in cui dimostrare che la società civile calabrese, troppo spesso tirata impropriamente in ballo in tempo di elezioni, non può essere ridotta ad un salvagente cui attaccarsi durante le emergenze, per coprire incapacità politiche. Questo è lo spirito alla base del Calabria Day, non una giornata contro qualcosa o qualcuno, ma un momento di aggregazione e di confronto capace di generare una serie di rapporti personali, che faccia sentire la parte “positiva” della Calabria meno straniera alla propria terra. Già, perché troppo spesso essere corretti, creativi, propositivi ed innovativi qui in Calabria è una colpa e non un merito; è un qualcosa da nascondere e celare, anziché mostrare con orgoglio e supportare. Tutto in nome della mediocrità e del silenzio. Il Calabria Day vuole rompere queste barriere e lanciare forte il grido di orgoglio di chi può dire tanto di cosa significa essere veramente calabresi. Vogliamo far conoscere a tutti coloro vorranno partecipare, che in Calabria esiste un lato oscuro che non è fatto di Ndrangheta, malaffare e raccomandazioni. Bensì di persone che sudano quotidianamente per poter realizzare il proprio sogno, la propria passione, gente creativa capace di far sorridere della propria terra e di farci sentire tutti quanti orgogliosi della Calabria che ogni giorno viviamo tra mille problemi e sofferenze.  Gente caparbia che non conosce la parola sconfitta, capace di arrivare con immani sacrifici alla realizzazione del proprio sogno. Vogliamo che questa giornata ci faccia scoprire una Calabria bella, che naturalmente non può cancellare tutte le storture che ogni giorno vediamo, da cui avviare un rinnovamento e un cambiamento reale, vogliamo che tutti coloro si siano sentiti almeno una volta “abbandonati” in un mare di solitudine e ipocrisia trovassero il coraggio di “alzare la voce”. Il programma della giornata è forse, lo ammettiamo, sin troppo ambizioso, ma è il momento di rischiare tutti assieme di generare un “evento” o un colossale flop. Il 3 di gennaio per noi e per tutti coloro aderendo hanno deciso non di assistere, ma di partecipare, è il giorno dell’orgoglio di essere calabrese. La giornata di chi non si riconosce nella Calabria che quotidianamente viene raccontata da giornali e TG, di chi è stufo di piagnistei e promesse irrealizzabili, di chi ha provato sulla propria pelle quanto sia dura fare strada senza santi in paradiso. Questa è la sfida che lanciamo: mettere assieme le parti migliori della Calabria ed iniziare a costruire una rete, che mai diventerà strumento di qualcuno, ma che di sicuro sarà capace di dare coraggio e forza a tanti e di far riscoprire il vero senso della parola politica, che oggi ha assunto un’accezione totalmente negativa, tale da generare nelle persone disinteresse e, diciamocelo sinceramente, ribrezzo. Allo stesso modo di quando ci siamo messi testa di realizzare questa follia del “Calabria Day” lo ripetiamo anche oggi (che possiamo contare su 100 e più adesioni) a pochi giorni dal 3 gennaio, non importa se saremo 30 o 3.000, la cosa importante è creare un rapporto tra persone distanti fisicamente, ma molto vicine in quanto ad ideali e “bisogni”.  Speriamo di riuscire nel nostro intento con il contributo e la partecipazione di tutti. Vi aspettiamo domenica 3 gennaio! Per avere ulteriori dettagli in merito all’iniziativa o per contattarci trovate tutte le informazioni su www.calabriablog.it o su Facebook cercando “Calabria Day”. Buon anno a tutti e crediamo in noi stessi e nella gente di Calabria.

Il CDay Team


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