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Ricordi del Lido San Domenico

Vedendo le immagini della mareggiata che ha distrutto il lido San Domenico, mi sono venuti in mente questi ricordi, che credo siano comuni a tanti

Il mare s’è portato via con se il cemento,

manufatto umano del passato,

antico esempio di ciò che fu,

come i miei anni passati,

lì in quel posto,

mentre la vita iniziava a scorrere,

insieme alla giovinezza,

con gli amici di sempre,

gli amici di ieri.

 

Quante esperienze vissute,

e ancor di più quelle tentate,

sono legate a quel cemento,

a quella costruzione antica.

 

Un lungo film mi scorre davanti agli occhi,

fatto di tante cose,

ma in fondo fatto di niente,

come parte di quella vita vissuta.

 

Ombrelloni, cabine, sdraie,

un insieme colorato e variopinto,

tra i quali si sono alternati i volti,

ed anche i corpi che ci facevano sussultare.

 

E poi la musica, il vecchio juke-box,

tre canzoni cento lire,

e tanta, tanta fortuna,

da avere se possibile, sicuramente da ascoltare.

 

E ancora i primi sguardi,

emozionati ed emozionanti da impazzire,

una mano sfiorata, una ciocca di capelli,

due occhi scuri nei quali, chissà come, vedevo il mare.

 

Intense e forti emozioni,

quasi nulla di concreto eppure tanto,

la vita ancora da svolgere apriva le braccia,

e sullo sfondo, tenero e immenso, c’era sempre il mare.

 

Poi gli anni sono passati,

l’interesse e la frequentazione si sono ridotti,

ma bastava sapere che il tutto c’era,

anche se la vita mi portava altrove.

 

Oggi, infine tutto non è più,

perso per sempre nel mare enorme,

quell’oceano immaginario dove tutto si compone e si scompone,

un flash sognato ed irreale.

 

Il mare s’è portato via con se anche la mia giovinezza,

e quella dei miei amici,

una corsa veloce quarant’anni,

senza vinti né vincitori.

 

Il mare, però, non s’è portato via i ricordi,

questi si belli, forti, dolci ed impetuosi,

che forse proprio grazie alle onde del mare,

vive e spumeggianti,

rimarranno per sempre in me,

meravigliosamente eterni.

Domenico

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