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E' d'obbligo precisare che... (e poi basta)

Di solito sono uno che scrive di getto, non ho peli sulla lingua e in questo caso tra le dita.

Sono una persona istintiva, come tutti con pregi e difetti.

I difetti li so tutti e ogni giorno ne aggiungo sul taccuino personale, è sui pregi che ancora ho qualche perplessità.

Comunque...

Rileggendo a distanza di ore quanto scritto in precedenza,  vorrei innanzitutto chiedere scusa al professore Raspa se mi sono permesso di fare qualche battuta ed essermi preso una confidenza che sicuramente non mi ha dato (anche perchè non lo conosco) e poi vorrei precisare una cosa perchè penso sia giusto farlo.

Nella precedente lettera (col sorriso sulle labbra) dando un'interpretazione personale alle parole usate da Ulderico Nisticò in un suo commento, ho scritto che l'interpretazione da dare su - i soldi soveratani non andrebbero elargiti a qualche forestiero - era la seguente: a Soverato ci sono diverse persone in grado di svolgere il ruolo assegnato a Calabretta.

Su questo mi trovavo d'accordo con l'autore (ma non so se volesse dire veramene questo).

Tutto ciò comunque, almeno per quanto mi riguarda, NON significa che il sig Gregorio Calabretta non è stato in grado di svolgere in modo egregio e professionale il ruolo di direttore artistico del teatro comunale di Soverato.

Per lui parleranno le cifre, i biglietti venduti, eccetera. Poi sui gusti ognuno potrà dire ciò che vuole.

Io non lo conosco e non mi permetto quindi di giudicarlo.

Tutto qui
Michele Amadori

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Col sorriso sulle labbra...

Caro Sig Francesco, le parlo con il cuore in mano e il sorriso sulle labbra. Il mio commento è stato volutamente riduttivo, perché il punto era solo uno, visibile agli occhi di tutti, e ancora una volta nella sua risposta me lo ha confermato.

Appena sente o legge Ulderico Nisticò  si avvelena il sangue (mi passi il termine). Lo dimostra il fatto che, pur parlando con me, lo apostrofa come "mitologico professore" (non ce n'era bisogno) che ha chiamato l'artiglieria (ma ci sono dentro anch'io?) e che a differenza sua non ha bisogno della claque. Già scrivendo ciò passa involontariamente come vittima.

Dovrebbe invece soffermarsi sul fatto che, se un lettore normale (che non vive ormai da tempo il territorio in questione) si prende la briga di scriverle due righe, evidentemente un motivo ci sarà.

La tranquillizzo, il movente non è l'innominabile. Evito di chiamarlo ancora perché non vorrei che ciò la turbasse e non leggesse tranquillamente ciò che sto per dirle! Lei, a mio modesto avviso, è una brava persona, scrive bene (io la leggo con interesse) e,come "l'altro", ha a cuore Soverato e la Calabria.

Eccooooo... Ho trovato cosa vi accomuna: l'amore per il territorio! Avete però due modi completamente diversi di esprimerlo questo amore. Lei lo fa in modo pacato, "l'altro" in modo provocatorio... molto provocatorio.

Sia ben chiaro, non c'è solo provocazione, spesso, secondo me, dice cose vere e tranquillamente riscontrabili. Ma è nella provocazione che lei abbocca..e quindi lo manda a nozze! Poi, se a questo aggiungiamo il narcisismo e l'auto proclamazione, ecco che lei è bello e fritto!

Non risponderò dettagliatamente alle domande che mi ha posto perché mi sentirei sotto interrogatorio e perchè non mi va di rileggere in modo dettagliato il tutto.

Allo stesso tempo non andrò nemmeno a rileggere tutte le volte che amabilmente vi siete scontrati.

Cercherò invece a braccio, così come sto scrivendo,  di ricordare alcuni passaggi fondamentali che mi hanno portato a scrivere sul web.

Secondo me, ma solo secondo me, quando parlando di teatro il mitologico professore, dopo aver distrutto Gregorio Calabretta, ha più o meno detto che i soldi soveratani non andrebbero elargiti a qualche forestiero, in tutto ciò io ho letto tra le righe una sola cosa: a Soverato ci sono diverse persone in grado di svolgere il ruolo assegnato a Calabretta - e questo è assolutamente vero (da qui la provocazione - dare i soldi ai forestieri). Da questo lei ne ha costruito un caso.

Ha fatto bene a difendere il suo amico (ricordando che avete lavorato anche insieme), ha fatto male (sempre secondo me, lo ricordi) quando ha sottolineato il passaggio in questione - dare i soldi ai forestieri - scomodando addirittura Strehler, Muti, con dei paragoni che una persona della sua intelligenza poteva evitare. Ha quindi cercato di creare un caso su delle parole che avevano tutt'altro significato senza chiedersi (ma forse l'ha fatto) se a Soverato, prima di guardare altrove, esiste gente valida come o più di Calabretta!

E questo l'ha rifatto sull'argomento del turismo.

Cioè, su un articolo dove ci sono diversi punti su cui discutere lei ha detto, mi permetta, delle cose ovvie, e poi non riuscendo proprio a farne a meno , si è attaccato ancora una volta alla provocazione (svizzeroti, germanoti, americanoti eccetera). 

Ha fatto il patriottico, cercando di entrare nelle grazie dell'emigrante lontano dalla sua terra (stanno a cuore a tutta la popolazione)  ma le assicuro che nella condizione in cui siamo messi non ce n'era proprio bisogno!

Paesi limitrofi alla perla dello Jonio, nell'ultimo decennio ci hanno surclassato.

Ora, come la penso io sul turismo poco importa. Non sono nè mitologico e nè soprattutto professore come voi.

Ma l'ho detto in tempi non sospetti: Soverato non è una città turistica perchè, prima che nelle istituzioni, il turismo non sta nella testa di chi vi abita!

Il turismo a Soverato lo portiamo noi che viviamo altrove, invitando ogni anno amici e conoscenti e parlando sempre bene di una città che meriterebbe di più, molto di più.

Ma come spesso accade, viene apprezzata più da noi che stiamo fuori (questo non significa non criticarla) che da voi che vivete lì!

Per quanto riguarda le opere del Nisticò (cazzarolina l'ho detto, m'è scappato) ahimè, non ho letto niente... ma dicendo ciò forse adesso le risulterò più simpatico :-)))

Anzi, adesso le dico che non mi sta nemmeno simpatico! Mi offre la cena?

Battute a parte... Per quanto riguarda invece l'ultimo scritto sugli alberghi, ho osservato bene quanto ha detto il mito-logico su Soverato.  Per lei sarà giustamente offensivo, si sente chiamato in causa, io invece non vi ho trovato niente di scandaloso.

Qui secondo me c'è stato  un misto di provocazione (come voler risvegliare le anime dei cittadini) a delle sacrosante verità!

La politica è zero, la classe politica meno uno! Dormitorio di passacarte non lo so, osservatorio con passaparola annesso(spesso infangante) è un dato di fatto. Da sempre il soveratano medio è uno che si lamenta, ma non fa niente per cambiare la situazione e quando la cambia deve trovarci una convenienza.

Concludo volendo essere provocatorio anch'io. Noi di Soverato, e badi bene, ho detto noi ( e sono residente da 18 anni a Roma), abbiamo una cosa che ci accomuna e ci contraddistingue da sempre: A GARGIA! Abbiamo sempre preferito le cose che ci dividono invece di lavorare su quelle che ci accomunano! La saluto cordialmente ricordandole che nelle mie parole (mi auguro che non si sia offeso per qualche battuta) c'era solo l'invito a curarsi poco delle provocazioni, di badare solo ai contenuti, e solo su quelli casomai scontrarsi... ma non a prescindere... anche se, mi rendo conto, il lettore adora lo scontro più che l'incontro!

Michele Amadori


Breve riflessione sulla credibilità

Ormai è chiaro che Francesco Raspa mal digerisce Ulderico Nisticò. Basta leggere l'ultima riflessione sul turismo. Ora, io non conosco personalmente nè l'uno nè l'altro, ma ho avuto modo nell'ultimo periodo di leggere il loro "scambio di opinioni e di vedute" sul teatro. Lì, guardando il tutto in modo distaccato, ho fatto come un ipotetico giudice a bordo ring (lo so non me lo ha chiesto nessuno), assegnando i punti ora all'uno, ora all'altro. Anzi, a dire il vero, sono stato anche sleale, assegnando qualche punto in più al Raspa, vedevolo a volte in difficoltà. La pensava in modo diverso, voleva soprattutto difendere un suo amico professionista che stima (sacrosanto) e l'ha fatto.

Ha estrapolato frasi da un discorso più generale proprio come fanno i migliori giornalisti (va bene), non avendo però ahimè dalla sua nemmeno un Paparazzo.

Nisticò in foto non viene proprio bene ma il Paparazzo parteggiava per lui. Ha provato a fotografare la situazione, ma qualcuno ha obiettato sul suo obiettivo!

Ora però a distanza di tempo si evince che l'unica cosa certa è che Raspa scrive l'esatto contrario di ciò che dice Nisticò.

Per me umile lettore va bene ma almeno lo ammetta.

Non si nasconda. Basta scrivere: - Io Francesco Raspa ammetto che non sopporto quell'arrogante, presuntuoso (e aggiunga ciò che le pare) di Ulderico Nisticò!. Se lui dirà Nero io dirò bianco a prescindere!!! -.

Se così non fosse mi chiedo se c'è un argomento, uno solo,  dove i due la pensano allo stesso modo!

Allora il tutto sarebbe più credibile.

Nel chiudere vorrei citare il finale di una canzone di Gaber, non tanto per la frase ripetuta più volte "Destra - Sinistra - Destra - Sinistra, Destra - Sinistra (non conosco le idee politiche di Raspa) che potrei cambiare tranquillamente in Nisticò - Raspa, Nisticò - Raspa, Nisticò - Raspa... ma giusto perchè si conclude con un liberatorio BASTA!!!!

Da Roma con affetto
Michele Amadori
 


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