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Perchè cominciamo con un  film vecchio ?
La proiezione è in qualita digitale perchè il film è stato renderizzato dalla Cecchi Gori Home nel 2008.

Perchè "Divorzio all'italiana"?
Cominciamo col film di Pietro Germi perchè dipinge una realtà che credevamo scomparsa ma che spesso e con prepotenza riaffiora nella nostra cronaca; sempre strizzando un occhio all'ironia e al sorriso che ci accompagna per  diverse scene del film.

Come è organizzata la serata?
La visione del film è preceduta da un buffet perchè vogliamo ritagliarci il tempo di una chiacchierata come fosse una bella serata con amici.

Quali altri film seguiranno?
Ben presto verrà promosso un calendario con le visioni in programma e nella scelta abbiamo immaginato un percorso ideale attraverso film di varia epoca che possano farci capire meglio la realtà che viviamo.

Non vi resta che venire all'inaugurazione del Cineforum, sedervi e a godere una bella serata insieme a noi. Buon divertimento.

La Panchina

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Associazione La Panchina: Intervento di Alessandro

Prima di iniziare vorrei premettere che questo sarà probabilmente il mio ultimo intervento sull’argomento riguardante l’Associazione culturale la Panchina, a meno che non ci saranno ulteriori interventi tali da suscitare in me la voglia irrefrenabile di esprimere ancora una volta la mia opinione.
Sono molto contento che l’amico Antonio si sia degnato di dare un tentativo di risposta ai dubbi da me sollevati ma, a meno che tu non sia già direttamente coinvolto in tale iniziativa, era da altri che mi aspettavo che venisse gettata un po’ di luce sulle perplessità da me esposte. E’ stata però scelta da costoro, in questa occasione, la via del silenzio, non so precisamente per quale motivo, sta di fatto che così è stato deciso ed io non posso farci niente. Potrei avanzare qualche ipotesi sul perché di questa scelta, ma forse è meglio non alimentare nessun’altra polemica, anche perché ritengo che non si debba spostare l’attenzione da quello che è l’argomento di base di tutta la discussione, e cioè l’Associazione in sé.
Vorrei esprimere, dunque, una certa stima verso Antonio che ha tentato di fare in qualche modo chiarezza su tutta la vicenda. Permettimi però alcune precisazioni. Innanzitutto sono convinto anche io che l’iniziativa di Filippo debba essere apprezzata, ma questo apprezzamento non vorrei si fermasse solo alla superficie. Ormai settembre è arrivato e sinceramente vorrei essere informato su questo tema in maniera un poco più approfondita. Inoltre, finché ci sarà la libertà di parola cercherò sempre di esprimere la mia opinione civilmente senza alcun timore, così come quando ci sarà qualcosa da puntualizzare altrettanto liberamente lo farò.
Mi dispiace che ti sia spaventato per qualche citazione; forse c’è un altro modo per fare cultura, che in questo momento mi sfugge, che  permette di non menzionare mai gli uomini di cultura. Non trovo nulla di male in tutto ciò.
E se l’Associazione non sceglierà di seguire le mie “dritte”, non mi offenderò certamente. A te e a qualche altra persona avrò, molto presumibilmente, dato l’impressione di accanirmi, ma l’ho già detto e lo ribadisco, sono semplicemente rimasto profondamente deluso dal fatto che nell’articolo firmato a nome di tutta la Panchina non abbia trovato alcuna risposta ai miei quesiti, o se queste ci sono state si è trattato, secondo la mia ottica, di risposte poco soddisfacenti. E lo stesso è successo col secondo articolo in seguito al quale si è ricorso addirittura al silenzio, forse perché sono state considerate di poco conto le mie argomentazioni, oppure perché si è incapaci a rispondere, e allora in questo caso il tutto lo si potrebbe vedere come un’ammissione di sconfitta; e forse è troppo cocente per qualcuno ammettere i propri errori.
Se si presentano delle difficoltà non vedo il motivo per cui evitarle. Affrontarle e superarle, o almeno cercare di superarle, vuol dire crescere. Per questo ho detto, e qui lo ripeto, che il mio principale intento non era certo quello di accusare, ma di contribuire a migliorare.
Sono lieto poi che anche tu ritieni che problemi come quello della ‘ndrangheta o che le visite guidate in siti a
forte interesse archeologico siano aspetti che meritano una certa attenzione, ma non ho afferrato pienamente il senso per cui l’aver trattato personaggi ormai passati e defunti debba spingerti a vedermi più adatto ad un salotto letterario piuttosto che ad una panchina caratterizzata da semplicità e modestia, nonostante nel mio secondo articolo ho sottolineato il fatto che mai mi è passato per la testa di bandire queste due peculiarità dall’Associazione. Al riguardo vorrei poi ricordarti che l’ostilità verso le sagre non è stata palesata certo da me, che invece ho ribadito la mia appartenenza al popolo, e che non capisco assolutamente atteggiamenti del genere, di disprezzo, verso quelle che sono le tradizioni popolari. Quindi non sono stato certamente io ad avere un atteggiamento che suggerisce l’appartenenza ad una ristretta e privilegiata elite.
Purtroppo la mia delusione cresce di momento in momento visto che sempre di più ho la netta sensazione che questa Panchina sia solamente un luogo tanto grande da ospitare tutti col tempo buono, ma troppo piccolo col tempo brutto, tanto da sacrificare la presenza di qualche persona ritenuta di troppo solo perché di pareri opposti.

Cordialmente,
Alessandro.


Ass. La Panchina: Intervento di Antonio in risposta ad Alessandro

Caro Alessandro, e' con grande piacere che noto il tuo interesse in questa nuova associazione che sta per nascere, appunto quella della "panchina". Mi fa rimanere perplesso però tutta questa tua ostilità' e diffidenza nei confronti di chi cerca di poter fare qualcosa per poter trascorrere del tempo insieme in questa città, visto che gli inverni soveratesi e del comprensorio non offrono alternative non solo per noi giovani ma anche per i più maturi. E' vero, da poco abbiamo il teatro: una grande alternativa per chi come me vive e viveva gli inverni in funzione delle partite di calcetto con colleghi/amici. Infatti, grazie al teatro ho iniziato a conoscere un nuovo mondo che mi ha aiutato sicuramente ad arricchire il mio bagaglio culturale, ed è per questo che ora sono curioso di provare nuove avventure ed esperienze con nuove persone e personalmente non posso che non apprezzare l'iniziativa di Filippo.
Secondo Filippo,  la Panchina non vuole solo essere bella, ma vuole abbellire la città che l'accoglie , dunque siccome la città che mi accoglie ha bisogno purtroppo di qualche iniziativa personale per essere più bella allora che ben venga !!!! 
Alessandro, nelle tue risoluzioni hai citato diversi personaggi: Benni, Baricco, Buzzati, Bassani, Tabucchi, Camus, Poe, Pavese, Roveredo, Beigbeder, Lovecraft, Baudelaire 2 volte, Rimbaud, Hitler, Oscar Wilde,giamaicani e Celti,Paolo Villaggio , Fabrizio de Andre', Caravaggio, Gaber, Cartesio, Scopelliti, Ciccio Vinci, Gigi Ioculano e Rocco Gatto , Nicola Gratteri, docente Malafarina ecc ecc  in SOLI 2 INTERVENTI!!!!!
A questo punto rimango seriamente perplesso sulla tua effettiva volontà di sederti sulla panchina ...o perlomeno su questa panchina!!!
Personalmente, ho il diploma di scuola media superiore del quale ne vado fiero, non ho proseguito gli studi per Onorare e continuare a far vivere l'azienda di famiglia, quindi mi sento assolutamente predisposto e propenso ad arricchire il mio bagaglio culturale, ma preferisco andare avanti un passo per volta e sinceramente sentirti parlare in modo così spropositato di tutti questi personaggi  mi mette paura .. e non poca !!!!
Da come parli, mio caro Alessandro, fai intendere  (ed è così !!! non me ne volere) che se non seguiamo le tue dritte evidentemente l'associazione non ha una valenza appropriata, almeno secondo i tuoi standard, visto che tutti abbiamo capito il tuo livello culturale non da poco!!
Per quello che ho capito, Filippo ha detto che non aspetta altro che consigli ed iniziative che potrebbero far crescere l'interesse di tutti in questa nuova associazione.
Allora credo che in questo caso i tuoi consigli su dibattiti sulla ndrangheta o visite guidate in posti archeologici, tipo Soverato vecchia, siano seriamente da prendere in considerazione ma credo che oltre a questi interventi hai forse esagerato un poco.. e credo tu non abbia nemmeno il diritto di puntare un dito su una cosa che e' ancora in embrione!
Ci sarà sicuramente una riunione in qualche appropriata sede dove si potrà approfondire e capire gli interessi di tutti i partecipanti per potersi muovere in una giusta direzione !!!
Non mi resta che dirti che evidentemente questa panchina secondo me - e tra l'altro anche secondo te da come ne hai parlato nel tuo secondo intervento - non e' la panchina adatta alle tue volontà , mi dispiace solo che la maggior parte dei personaggi da te citati purtroppo non siano più in vita .. magari con loro avresti potuto ben figurare non su una SEMPLICE PANCHINA ma in un più comodo salotto.

ANTONIO FOLINO


Associazione La Panchina: Intervento di Alessandro

Vorrei scusarmi anticipatamente con Voi lettori se mi permetto di continuare, tediandovi inutilmente, quella che secondo me non è affatto una polemica, ma semplicemente una discussione riguardo l’Associazione la Panchina.  
Prima di tutto vorrei dire di essere abbastanza deluso dall’articolo ricevuto in risposta al mio, semplicemente perché non ho avuto modo di individuare alcuna risposta ai dubbi che mi ero permesso di sollevare.
Ho avuto modo di notare come si insiste molto sul fatto di non aver compreso per nulla il reale senso di tale associazione culturale, che avrà tra le sue principali peculiarità quella di essere leggera, divertente, ricca di ironia e di eventi di vario genere che saranno organizzati “con serietà ma senza essere seriosi”. Ma, nonostante il fatto non trovi nulla di sbagliato nell’essere serioso (termine questo con cui Paolo Villaggio definì un suo grande amico, un fessacchiotto qualunque di nome Fabrizio De Andrè), dove ho mai scritto che ogni cosa dovrà esser fatta in maniera noiosa, privando il tutto di una buona dose di ironia (sebbene pensi che l’ironia è difficile da inserire nel trattare un’artista come Caravaggio, forse sarebbe più adatta nel parlare di uno come Gaber)? Chi ha mai sollevato la proposta di non potersi divertire? Chi ha mai cercato di togliere la libertà individuale? Dove ho mai proposto di bandire dall’Associazione la semplicità? Non erano questi i punti che chiedevo umilmente di chiarire, ma altri. Probabilmente siete del parere che pensare troppo fa male perché rende tristi. Eh già, perché se Cartesio fosse vissuto ai giorni nostri non avrebbe più detto “penso, dunque sono”, ma “penso, dunque sono triste”, e quindi troppo pesante e sconveniente.
Forse però ci si riferiva alla questione concernente il Progetto per la Città, dove non mi pare di aver offeso qualcuno (a meno che siate particolarmente permalosi), ma che, nonostante tutto, vi ha fatto addirittura infervorare. Se la mia vi è sembrata una derisione allora chiedo scusa ma, sinceramente, ho definito questa specifica iniziativa dapprima molto interessante, mentre solo in un secondo momento mi sono permesso di sollevare qualche perplessità sulle tre proposte avanzate, che potranno pur essere state accettate a Pisa e a Verona, ma non per questo devono essere prese come iniziative modello.
Avete parlato di rispetto per le idee avanzate da chiunque, anche per eventuali mie proposte future. Ma perché aspettare il futuro se io le proposte le ho già fatte, senza però ricevere alcuna risposta?
Non era forse una proposta quella relativa all’arte (su questo aspetto volevo farvi notare come prima rassicuravate sul fatto che non si sarebbe trattato di lezioni, mentre ora vengo a sapere che proprio di lezioni, per quanto divertenti, si tratterà)? Non era forse una proposta quella di denunciare la mafia, visto che un gruppo culturale mi pare essere il luogo adatto dove trattare anche temi seri da un punto di vista sociale? Tra l’altro stiamo parlando della più grande azienda italiana che porta con sé tanta di quella feccia (massoneria, abusivismo, morti ammazzati, favoritismi, ecc. ecc.) da lasciarci nauseati. Perché gli eroi ci sono stati anche in Calabria, come Scopelliti, Ciccio Vinci, Gigi Ioculano e Rocco Gatto (ma anche tra i vivi,
come Nicola Gratteri).
Forse però le cose serie non le volete trattare a priori perché potrebbero annoiare troppo? O forse solo per sciatteria? Se volete solo ridere, perché non create allora così, tanto per fare, solo per celia, un’Associazione in cui si raccontano barzellette? Secondo il mio modestissimo parere è giusto che ci siano momenti dedicati alle cose più leggere e frivole, ma anche altri in cui si possano trattare temi più seri ed impegnati.
Eppure le mie proposte non le avete neanche degnate di una frase, mentre le proposte avanzate dal docente Malafarina sulla scuola (tema importantissimo, nessuno lo mette in dubbio, però prima parlate di divertimento e ironia, ora sono curioso di sapere dove troverete tutto ciò in questo argomento) vi sono piaciute subito e nessuno sa il perché. Probabilmente perché non ha mosso una critica (che io invece ho fatto ferendovi come mai avrei dovuto fare), e allora in questo caso siamo tutti contenti, o forse mi sbaglio?
Anche sui libri e sui cd avevo avanzato se non proprio una proposta, almeno quello che potremmo definire un amichevole consiglio. Il chiedere solo un’opera da scegliere mi sembra ancora troppo riduttivo, e si potranno prendere altre mille argomentazioni a riguardo, ma nulla mi potrà mai convincere del fatto che attraverso una simile restrizione mi potrò sentire realmente libero. Chiedendo più di un’opera invece si potrà fare, al contempo, sia una richiesta più ragionevole sia un gesto attraverso il quale si potranno ottenere più informazioni su chi vorrà partecipare, avendo un’idea generale sulla sensibilità artistica di ciascuno.
Ma forse tutto ciò non vi basta e allora andiamo avanti con altre idee.
Recentemente è stato iniziato uno scavo archeologico a Soverato Vecchia guidato dall’archeologo Chiara Raimondo e il cui lavoro sul campo è coordinato dalla dott.ssa Elisa Nisticò. Non sarebbe bello contattare costoro a fine scavo e organizzare delle visite guidate sul sito, magari mostrando gli oggetti rinvenuti? Sarebbe importante soffermarsi sull’utilità di condurre scavi in maniera più sistematica anche in futuro, cercando di evidenziare, con iniziative del genere, l’importanza di rendere maggiormente nota la storia locale. Magari si potrebbero organizzare anche degli incontri preliminari in cui gettare alcune basi sulla storia di  tutto il comprensorio, invitando anche chi a tale argomento ha dedicato tanto tempo come il prof. Ulderico Nisticò.
Per chi ama l’arte si potrebbe trattare di un’opera, e dell’artista suo autore, che abbiamo tra le mani, finora abbastanza trascurata, cioè la Pietà del Gagini, autore del quale parecchi non conoscono molto, nonostante ci sia sull’argomento un interessantissimo libro di Domenico Pisani.
A Soverato abbiamo poi un piccolo gioiello che è il giardino botanico Santicelli presso il quale si potrebbero fare delle visite guidate, facendo così sia un scampagnata sia la conoscenza di svariati tipi di piante.
Si potrebbe dare la possibilità a chi si diletta a scrivere di fare delle letture in pubblico, o addirittura delle pubblicazioni locali auto finanziate.
Forse, mio caro Filippo, anche tutto ciò ti sembrerà troppo serioso, o ci farai un pensierino questa volta? D’altronde non eri tu quello che avevi scritto “perché non conta il luogo in cui vivi ma le persone che ti accompagnano nella tua esistenza”? E allora da dove derivano tutto questo timore nell’affrontare questioni particolarmente delicate e questa esigenza di trattare tutto con leggerezza? Se il problema principale è il divertimento, tranquillo che ti divertirai comunque, a prescindere dalle cose che si faranno, basta che ci saranno amici attorno. Altrimenti su di te non scrivere più cose come “non potrebbe esistere una figura più anarchica della mia” perché ho il timore che tutto potrò scovare in te tranne che la minima parvenza di un qualcosa di anarchico.
Ora un dubbio mi assale, nonostante le vostre rassicurazioni, e cioè che non sarò più accettato di buon grado sulla vostra Panchina, ma che rimarrò solo su una panchina; perdonate quello che era il mio intento, di certo non accusare, ma semplicemente dare un contributo a migliorare.

Grazie per la Vostra pazienza,
Alessandro.


Associazione la Panchina: risposta ad Alessandro

Gentile Alessandro, grazie per esserti seduto su una panchina.
Peccato però che fosse la panchina sbagliata e tu non abbia afferrato il senso stesso dell’Associazione, nonostante l’enorme attenzione (che ci lusinga) rivolta ai nostri articoli.
Approfittiamo pertanto dei dubbi espressi nella tua lettera per chiarire anche ad altri, qualora ce ne fosse bisogno, quale fine si ponga l’Associazione.
La Panchina nasce dal desiderio di divertirsi in modo semplice come potrebbe essere una bella chiacchierata su una panchina. Ecco perchè cerchiamo di spaziare da lezioni d’arte divertenti passando per le gite e finendo a delle interviste con scrittori e giornalisti, senza dimenticare il cineforum e tanto ancora che presto arriverà. E cerchiamo sempre di farlo con serietà ma senza essere seriosi perchè non vogliamo creare eventi ma divertirci. Ed è con questo spirito che sono stati scritti ed andrebbero letti i vari articoli perchè null’altro vogliamo fare se non ridere con amici, riflettere con chi usa la penna per lavoro, conoscere altre idee ed imparare nuove realtà mantenendo quella semplicità che solo una panchina può offrire.
La sua caratteristica principale è garantire la libertà individuale così che ognuno sia libero di sedersi e di alzarsi, senza alcun obbligo di fondo. Chi vorrà iscriversi non dovrà sentirsi obbligato a partecipare agli eventi né a contribuire fattivamente, potrà godere di quel che vuole senza condizionamenti; così ci saranno alcuni che verranno al cineforum ed altri che magari preferiranno il cafè letterario. E di rimando, chi invece pensa di partecipare attivamente sarà accolto a festa e gli sarà dedicato pure un arco di trionfo in suo onore perchè abbiamo bisogno di cervelli e delle loro idee, alle quali presteremo la massima attenzione.
E qui ci infervoriamo, caro Alessandro, perchè le proposte citate nell’articolo precedente saranno pure banali - anche se a Verona e Pisa pensano il contrario - ma sono frutto della mente di qualcuno e pertanto meritano un certo rispetto, come meriterà una tua proposta futura che aspettiamo. Proprio in questi giorni stiamo cercando di avvertire giovani insegnanti che abbiano voglia di cimentarsi in qualche iniziativa e, a tal proposito, sappiate che il docente Filippo Malafarina è stato contattato in seguito alla sua lettera propositiva e si occuperà di due serate dedicate alla scuola che vi assicuro saranno parecchio interessanti.
La Panchina, inoltre, vuole provare ad essere solo un luogo virtuale - ma poi neanche tanto - in cui favorire lo scambio di idee provenienti da persone diverse, che vivono realtà diverse e con esigenze diverse, senza distinguere l’estrazione sociale ed economica di chi si siede. E non c’è niente di meglio per evidenziare la diversità che confrontare le risposte a delle semplici domande: ecco come nasce il questionario che tanto ha spaventato Alessandro! Al quale ci permettiamo di dire (come lo diremmo ad un amico di vecchio data) che tutti i libri possono lasciarci qualcosa ma non siamo veramente liberi se non siamo in grado di scegliere liberamente quale ci piace di più, magari anche per gioco e magari anche superficialmente, come è vero d’altronde che un padre ama tutti i suoi figli ma ha sempre un preferito che è quello che gli assomiglia di più. E tanto per ridere, in merito alla domanda sul cd preferito, pensate che un ragazzo ci ha preso in giro trattandoci da primitivi tecnologici perchè ancora parliamo di cd quando lui usa solo l’ Ipod da anni. Bravo!
Sarà adesso più chiaro che la Panchina vuole mescolare divertimento e cultura, mettendoci un pizzico di sana ironia che è necessaria per vivere in Calabria, dove altrimenti domani usciremmo tutti col fucile a pompa sotto il cappotto per farci giustizia da soli. Se saremo bravi la gente seguirà e se così non fosse torneremo tutti a casa a vivere il nostro quotidiano che abbiamo provato a migliorare. Però una cosa la chiediamo a chi vorrà partecipare da semplice spettatore o da protagonista e cioè la massima tolleranza per le idee altrui; l’ironia non la pretendiamo perchè quella è un dono di Dio che non tutti possiedono.

La Panchina


Associazione La Panchina: Intervento di Alessandro

Carissimi amici della Panchina, dopo aver letto i vari articoli comparsi in rete, vorrei farvi alcune domande. Prima di tutto vorrei sapere perché dovrei indicare obbligatoriamente il mio libro preferito, il mio cd preferito, ecc. ecc. La vostra mi pare essere una richiesta abbastanza assurda. Già il fatto stesso di richiedere, per poter partecipare alla vostra iniziativa culturale, prima un pizzico di follia e immediatamente dopo imporre un obbligo, mi pare essere una contraddizione immensa . In secondo luogo, non vedo come possa un appassionato di letteratura, di musica, di pittura o di quant’altro, scegliere una sola opera tra le tante; sarebbe come chiedere ad una madre qual è il figlio che più ama, a meno che i libri che si è letto o i lavori musicali che si conoscono sono in tutto tre e non di più. Solo così posso spiegarmi la vostra richiesta. Al massimo sarebbe stato più comprensivo voler sapere gli autori preferiti, o gli artisti musicali preferiti (e io avrei aggiunto anche i film o i registi prediletti) e a questo punto vi potrei citare Benni, Baricco, Buzzati, Bassani, Tabucchi, Camus, Poe, Baudelaire, Pavese, Roveredo, Beigbeder, Lovecraft, e molti altri ancora. 
Non ho poi ben capito neppure perché nascondere il motivo per cui avete fatto questa richiesta (“il perché di queste indicazioni lo capirete più in là”). Io l’interesse a partecipare ce l’avrei, ma se non vi spiegate bene non vedo come fare a regolarmi se venire o meno.
Altri dubbi li ho riguardo questi incontri relativi all’arte che non ho ben capito in cosa consisteranno. Una proposta, poi, in merito ce l’avrei pure e cioè: perché limitarsi solo ed esclusivamente all’arte più recente e più in voga, e non scovare invece qualcosa più indietro nel tempo, per esempio nell’arte greca, romana, medievale e rinascimentale? Non sarebbe stato meglio fare un po’ di tutto per avere un quadro più generico, così da andare incontro ai gusti e agli interessi di tutti, cercando magari di individuare gli artisti più rappresentativi di ogni corrente per poter meglio comprendere gli sviluppi e le conquiste della pittura in generale, di pari passo con i secoli? Con queste precisazioni non vorrei imporvi degli obblighi come, secondo me, voi avete fatto nella richiesta di cui ho scritto sopra, ma, semplicemente, vorrei, nel mio piccolo, cercare di migliorare assieme a voi alcuni aspetti relativi al metodo, solamente per aiutare chiunque a comprendere.
Un altro aspetto su cui mi permetto di sollevare qualche perplessità è quello relativo al Progetto per la Città, di per sé estremamente interessante, ma in realtà molto povero e ingenuo nelle sue tre proposte avanzate finora. Le tre cose citate potrebbero pure essere realizzate ma, sinceramente, io prima di proporre qualcosa, mi sarei impegnato un poco di più.
Non capisco poi perché essere felice senza alcuna ragione e pensare che in Calabria “si può inventare una realtà… all’insegna dell’ottimismo”. Negli ultimi anni ho maturato una convinzione e cioè che sia abbastanza stupido voler essere felici a priori, impedendosi di pensare alle cose negative. Il non prenderle in considerazione non ne annulla l’esistenza; al contrario, il prenderne coscienza ci deve spingere ad affrontare i problemi e le avversità per cercare di superarle. E quindi, visto che ci troviamo in una terra splendida il cui potenziale non viene sfruttato affatto, mi chiedevo perché non denunciare una cosa per cui siamo, ahimè, i primi al mondo, e cioè la ‘ndrangheta? Questa sorta di immondizia è presente fortemente anche nella nostra zona, lo sappiamo bene, allora perché non dare uno scossone all’ambiente? Forse sono un poco pessimista, ma siete stati voi a chiedere a quelli come me di porre delle domande. 
Inoltre, non ho ben compreso il significato della frase: la Panchina “si mostrerà comprensiva con chi non ama alcolizzarsi il sabato sera e al di là della Brasilena non va”. Per caso non verrebbe visto di buon occhio chi (non è detto che io lo faccia) ama alcolizzarsi il sabato sera? No, perché così rischieremmo di allontanare un futuro Baudelaire o Rimbaud ( chi lo può mai sapere?), accettando invece di buon grado un nuovo Hitler. Ma forse qui  ho capito male e di conseguenza ho frainteso. Se così fosse chiedo gentilmente
scusa.
In ultimo, scherzosamente, ma non tanto, vi chiedo il perché di tanta avversità verso le sagre, soprattutto quelle della trippa. A me piace stare tra il popolo, perché del popolo faccio parte, pur se con mille difetti, ma non vedo in ciò alcun motivo di disprezzo. Oscar Wilde diceva: “siamo tutti nella fogna, ma alcuni di noi guardano alle stelle”. Ebbene, questo è quello che dico anche io: posso pur far parte degli strati più bassi della società, ma mi piace comunque guardare lontano e in alto. Non vedo il motivo per cui disprezzare la nostra tradizione, mentre se arriva un jamaicano siamo tutti pronti a parlare di reggae, oppure se vediamo qualcosa che ha a che fare con i Celti siamo nostalgici del passato che non ritornerà mai più, mentre di fronte alle nostre tradizioni sappiamo solo parlar male e basta.

Grazie della vostra pazienza e scusatemi se vi ho disturbato inutilmente.
Ciao, Alessandro.



Nuove proposte per la Panchina

La Panchina continua a farsi sempre più bella forte dei numerosi consensi tra la gente e del grande interesse manifestato da altre Associazioni, con cui stiamo definendo gli accordi e di cui presto vi metteremo al corrente.

Nel frattempo, giusto per non stare proprio in panciolle su questa Panchina, ecco le nuove iniziative.

 la Panchina in Viaggio.

Durante l'anno verranno proposte 5 escursioni turistiche: Neve, Collina, Castelli, Mare e Sole; oltre le quali potranno essere suggerite nuove mete dai soci stessi.

L'idea di fondo nella scelta delle escursioni è di coniugare divertimento, aggregazione e un pizzico di cultura dove ne vale la pena. Le convenzioni che stiamo stipulando ci consentiranno di usufruire di tariffe abbordabili, perchè per noi è più importante sempre e comunque poter stare insieme e divertirci, magari anche con poco.

 la Panchina Artistica.

L'arte è per noi visione e intuizione. Colui che gusta l'arte volge l'occhio al punto che l'artista gli ha additato, guarda per lo spiraglio che colui gli ha aperto e riproduce in se quell'immagine. Così l'arte scuote gli animi perchè una funzione dell'arte è di farci sentire piccoli nel modo giusto, senza fuggire da quel che ci circonda. Perchè non c'e via più sicura per evadere dal mondo, che l'arte; ma non c'è legame più sicuro con esso che l'arte.   

Così nascono i 5 racconti di arte:

Caravaggio - fotografia e cinema in embrione;

Van Gogh - i meandri della mente;

De Chirico - aldilà della realtà;

Magritte - guardare / vedere;

Morandi - poesia del quotidiano.

Niente lezioni di Storia dell'Arte: ma una occasione per godere di ciò che per noi è inseparabile dalla vita perchè capace di darle un senso.

Preferiamo ascoltare il racconto di chi grazie all'arte stessa vive meglio nel nostro mondo.

Senza preoccuparvi di non essere adatti perchè se è vero che l'arte è tecnica e poesia comunque anche l'utimo degli ignoranti può goderne se il suo animo è predisposto.

 la Panchina in cantiere.

la Panchina non vuole solo essere bella, ma vuole abbellire la città che l'accoglie. Nasce così il Progetto per la città. Un solo progetto scelto fra quelli proposti dai soci e che vedrà l'impegno della Panchina per la sua realizzazione. Le idee ricevute verranno vagliate già alla prima riunione della Panchina, che vi ricordiamo si terrà a settembre. Alcuni progetti sono già pervenuti e sono interessanti, ma altri ne vogliamo quindi sotto a chi ha voglia di proporre qualcosa. Per ora ne citiamo tre: a) dipingere i cassonetti della spazzatura ispirandoci ai disegni degli alunni delle scuole elementari;

b) una aiuola in ogni quartiere; c) consentire libero sfogo ai writers su pareti grigie della nostra città ma ispirandosi ad un tema prescelto. Come vedete sono proposte simpatiche ma altre ne vogliamo: per cui forza con le idee! 

 News

il destino di una panchina è di vedere seduti su di essa, nel tempo, persone diverse e provenienti da vari luoghi.

La Panchina sa quindi che deve diversificare e ci prova in tutti i modi.

Abbiamo il piacere di informarvi che alcuni incontri del Cafè Letterario si terrano nella Libreria Incontro di Soverato, che reputiamo il luogo ideale per conoscere alcuni personaggi del nostro tempo.

I film a tema, che prevedono la possibilità di una chiacchierata a seguire, si svolgeranno al Teatro del Grillo di Soverato, mentre alcuni film più leggeri, utili per far rifiatare i nostri esili neuroni ed accompagnati da un pò di buon cibo, verranno proiettati in un noto locale di Soverato, il cui nome verra indicato al momento opportuno.

Le altre iniziative seguiranno a giorni, intanto per partecipare attivamente fatevi un po’ di coraggio e cominciate a scrivere alla mail lapanchina@tiscali.it, per suggerimenti, commenti  e per l’adesione Vi diciamo che per la iscrizione è obbligatorio un pizzico di follia, e che dovreste nell’adesione indicare in ordine:

1)     il vostro libro preferito

2)     il vostro cd piratato, che tanto lo sanno tutti che non comprate i cd

3)     una frase che vi piace ricordare

4)     la cosa o chi  più detestate

5)     la cosa o chi che più amate.

Il perchè di queste indicazioni lo capirete più in là, ma state tranquilli che non è una forma di morbosità patologica.

La Panchina


Proposte per l'Associazione la Panchina

Ciao Filippo,
ho letto con interesse  le tue iniziative  e mi auguro siano solo l’inizio di un percorso di confronto e crescita culturale. 
Purtroppo la nostra Calabria ed in particolare la nostra zona (basso Ionio) vivono in una situazione di estrema sofferenza sia culturale che educativa. Il motivo è semplice: assenza di sinergia tra “scuola” e “territorio”.  Ecco perché c’è bisogno di gente, e tu lo sei,  fiduciosa che qualcosa possa anzi deve cominciare a cambiare.
Il tuo entusiasmo è coinvolgente e spero che anche i più pigri (ci sono anch’io) , approfittando di una solida e comoda Panchina, possano sedersi e farsi una sana “chiacchierata”. Quindi ben venga qualsiasi forma di associazionismo che promuova cultura e stimoli l’interesse e non il palato!
A questo punto ho una domanda provocatoria e una proposta da farti. Come possono i ragazzi più giovani (13-18 anni) avvicinarsi ad una "associazione culturale” se non conoscono il significato di  “associazione culturale” ? 
Perché non pensare anche ad “iniziative d’informazione”?  Mi spiego meglio.
Per “iniziative d’informazione” intendo tutte quelle forme di comunicazione atte a sensibilizzare la collettività, e soprattutto i più giovani, verso tematiche di carattere generale.  Ti propongo qualche titolo:
- In nome della Civiltà;
- La scuola “bociata”;
- Lo sport e la Disabilità;
- Quella famosa raccolta differenziata.
Che ne pensi ?
Comunque Io ci sono! Anzi sono già seduto comodamente sulla Panchina.

A presto.
Filippo Malafarina


Le prime iniziative de la Panchina

Finalmente ci siamo!

La Panchina è stata piantata per terra, e appare subito bella con le sue linee morbide, la seduta capace di accogliere chiunque abbia voglia di sedersi e munita di giunti resistenti alle intemperie.

Attorno c’è solo il cemento armato in tutte le salse, ma state tranquilli perchè abbiamo già progettato le aiuole.    

Intanto, per chi vuol provare la seduta e decidere se stare un po’ con noi ecco le prime iniziative che la Panchina ha in programma:

 Una Panchina per il cinema ed il teatro 

Ad ottobre ci sederemo e, dopo aver spento i telefonini, cominceremo a gustare la rassegna cinematografica e teatrale. Si svolgerà due volte al mese presso il Teatro del Grillo - salvo impegni teatrali - messo a disposizione dalla omonima Compagnia che non finiremo mai di ringraziare. Il cartellone in programma prevede alcune interessanti visioni, ma rimarrà volutamente aperto perchè pretendiamo suggerimenti sulla scelta dei film e delle riproduzioni teatrali, escludendo però sin dall’inizio proposte per film sottotitolati in polacco e le rassegne coreane sulla bellezza del fior di loto. Non siamo così elastici!

Vi aspettiamo a settembre alla prima riunione per ascoltare le vostre proposte, quindi avete tutto il tempo per pensarci; niente scuse!   

 Due chiacchiere sulla Panchina 

Chi vorrà accettare il nostro invito a sedersi sulla Panchina con la voglia di un confronto aperto? Noi vogliamo conoscere i personaggi del nostro tempo e vogliamo sentirli rispondere alle nostre domande. Calabresi ottimisti e pessimisti accomunati dalla conoscenza delle pieghe del nostro tempo e disposti a farci crescere con un confronto duro, serio ed onesto. Ma non solo di Calabria si dovrà parlare, piuttosto del mondo che ci circonda e di quel che immaginano per noi.  

I primi due a farsi sotto saranno Massimiliano Capalbo e Giovanni Leonardi, soci fondatori di GH Calabria e l’anima di Orme nel Parco. Perchè gli abbiamo chiesto di sedersi con noi?

Perchè sono la dimostrazione vivente che in Calabria si può inventare una realtà lavorativa splendida all’insegna dell’ottimismo. Perchè dobbiamo smetterla di lamentarci, perchè tanto qui viviamo e vivremo questo breve intervallo tra la nascita e la morte: quindi rassegnatevi. E chi meglio di loro può aiutarci a capire come fare? Tra l’altro Massimiliano Capalbo ha scritto un bellissimo libro dal titolo “Di la del ponte” in cui racconta le difficoltà e le gioie durante la sua avventura lavorativa. E ci piacerebbe che anche i pessimisti ponessero delle domande, perchè il confronto deve e sarà l’anima della Panchina.

Poi tocca a Francesca Viscone, insegnante e giornalista, autrice del libro dal titolo ”La globalizzazione delle cattive idee: Mafia, musica e mass media.” che le ha dato la notorietà internazionale e ora in uscita con un nuovo libro intitolato  “Concerto a Berlino”, una sorta di racconto curioso che racconta del Muro di Berlino e dei muri che in Italia non cadono mai. Capito l’antifona? Parliamo di una sorta di vademecum ambulante (quando la descrivo così si incavola!) capace di collegare la realtà popolare calabrese alle idee buone e cattive che globalizzano il mondo. Ci sembra utile aggiungere che ci piacerebbe subisse uno fuoco incrociato di domande, perché non è che tutti devono stare così comodi sulla panchina! E poi ricordatevi che il confronto deve e sarà l’anima della Panchina.

Altri incontri seguiranno ma se nel frattempo aveste suggerimenti per altri personaggi del nostro tempo sappiate che questa è l’occasione per proporre. La Panchina siete voi, proprio come la Coop (che tristezza d’esempio!), dunque sotto! 

 Le altre iniziative seguiranno a giorni, intanto per partecipare attivamente fatevi un po’ di coraggio e cominciate a scrivere alla mail lapanchina@tiscali.it, per suggerimenti, commenti  e per l’adesione Vi diciamo che per la iscrizione è obbligatorio un pizzico di follia, e che dovreste nell’adesione indicare in ordine:

1)    il vostro libro preferito

2)    il vostro cd piratato, che tanto lo sanno tutti che non comprate i cd

3)    una frase che vi piace ricordare

4)    la cosa o chi  più detestate

5)    la cosa o chi che più amate.

Il perchè di queste indicazioni lo capirete più in là, ma state tranquilli che non è una forma di morbosità patologica.

 Sappiate che la panchina sarà sempre tollerante, perfino verso chi detesta i Simpson, non avrà pregiudizi neanche verso chi pensa che a Soverato c’è il peperoncino, sarà accogliente con chi si sente incompreso e avverte le difficoltà della vita come cercare un parcheggio un venerdì di agosto a Soverato, si mostrerà comprensivo con chi non ama alcolizzarsi  il sabato sera e al di là della Brasilena non va, ma di sicuro sappiate che la panchina non farà mai sedere chi non ha la voglia sana di confrontarsi. Lo diciamo subito: amiamo i dubbiosi, gli incerti, i terrorizzati, gli impavidi, i superficiali, i sicuri, i fighetti e perfino chi va alle sagre della trippa, ma non vogliamo sederci con chi ha l’animo solo di voler distruggere perchè non ha il coraggio di ammettere di essere fragile. Chiaro! 

Venite a sedervi!
La Panchina


Nasce l’Associazione “la Panchina” di Soverato

A settembre proviamo a riprenderci un pezzo del nostro presente, per cambiare uno spicchio del nostro futuro.

A chi sono rivolte le parole che seguono?

1. A chi rimane nelle case, d’inverno, perchè c’è il nulla fuori dalle loro porte.

2. A chi preferisce passeggiare, d’estate, perchè non ama inseguire le sagre per i paesi di collina e di mare.

3. A chi sente il peso di una curiosità intellettuale e vitale, che non riesce a soddisfare.

4. A chi avverte la mancanza di un confronto, di uno scambio di idee e di parole.

5. A chi rifiuta di tornare a casa e stare in panciolle a guardare la televisione.

6. A chi non accetta che l’unica scelta del sabato sera sia tra il mangiarsi una pizza con gli amici e il mangiare una pizza con gli amici.

7. A chi lavora e vive una vita, scandita dal timbro del cartellino, con la sensazione che altrove ci sia anche altro.

8. A chi vorrebbe vedersi circondato dal bello e annega in un mare di disinteresse e superficialità genitori dello scempio che ci fa da mondo.

9. A chi ha paura della Cultura con la C solo perchè teme sia noiosa.

10. A chi pensa che per divertirsi sia sufficiente scambiare due chiacchiere con un amico in riva al mare.

11. A chi aspetta che qualcuno proponga qualcosa, inutilmente.

12. A chi vorrebbe fare qualcosa, ma si sente piccolo di fronte al resto.

13. A chi non vuol togliere troppo tempo al proprio lavoro.

14. A chi pensa che queste righe siano frutto di una follia inutile, perchè tanto nulla cambierà nella nostra terra.

15. A chi sa che lo scopo di questa follia inutile non è quello di cambiare qualcosa nella nostra terra

16. A chi ricorda che basta poco: un cielo stellato, una panchina  e le idee di chi accetta di sedersi.

Perchè nasce l’Associazione “la Panchina” di Soverato ?

1. Noi vogliamo creare un punto d’incontro tra diverse personalità ed esperienze.

2.  Noi vogliamo divertirci, crescere e, con umiltà, fare qualcosa per noi e per il luogo dove viviamo.   

3. Non siamo unici e non siamo diversi, siamo individui che vorrebbero fare qualcosa.

4. La cultura ha esaltato, fino ad oggi, la bellezza del nostro passato. Noi vogliamo esaltare il  tentativo di cambiare la nostra realtà, perchè il futuro lo vivremo noi.

Come nasce l’Associazione “la Panchina” di Soverato ?

1. La curiosità e l’azione saranno elementi essenziali del nostro fare.

2. Non vogliamo personalismi, politicismi, particolarismi e opportunismi, lanciati contro una realtà che fatica già abbastanza.

3. Conosciamo le altre Associazioni, e alla loro serietà ci ispiriamo, pur con fini diversi.

4. Ci rivolgiamo all’arte delle piccole cose, dei primi passi, accettando l’aiuto di ognuno.

5. Il rispetto delle Istituzioni sarà un segno distintivo, a prescindere dai colori e dalle persone.

 Confesso che se leggessi queste righe, scritte da altri, penserei subito ad un colpo di follia dei soliti eccentrici, poco soddisfatti del proprio lavoro. Ecco perchè preferiamo subito ammettere che siamo insoddisfatti, ma di una realtà che ci sta maledettamente stretta, perchè vogliamo quel che non c’è!

Ben presto, saprete cosa faremo e come ci riusciremo. Fateci un pensierino, perchè noi abbiamo bisogno della vostra curiosità, intelligenza ed insoddisfazione. Chi ci sta?

 Filippo Apostoliti

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