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Come Eravamo

COME ERAVAMO - Anni '50 e '60 a Soverato di Franco Cervadoro

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Si studiava ai Salesiani
(terza parte)

di Franco Cervadoro

Con le ragazze delle Suore non c’era alcun contatto, parlo di contatto visivo.

Vivevano autonomamente nel loro Istituto e qualcuno ardito si arrampicava per spiarle dalle aperture del muro di cinta finché le Suore non decisero di passare al cemento armato.

Tutto era separato, anche gli spettacoli al teatro.

A qualche manifestazione veniva una rappresentanza, ma restava relegata nella zona transennata della sala, guardata a vista ed inavvicinabile.

Se affrettavi il passo le incontravi all’uscita della scuola, elegantissime con la loro divisa nera e la pettorina bianca, sciamare come i pinguini dell’Antartide.

Erano così uguali che facevi fatica a riconoscerle.

Unico momento per vederle tutte insieme e controllare qualche nuovo sviluppo era la processione di Maria Ausiliatrice.

Lì erano schierate dietro di noi su due fila e, quando in via Trento e Trieste la processione ripiegava  perché la strada finiva, ci sfilavano davanti come a Salsomaggiore.

Si studiava come si studiava allora in tutte le Scuole, seriamente, ma con qualcosa in più e con soddisfazione, perché i più bravi entravano nell’Albo d’Onore,  il seguitissimo elenco dei primi tre della classe, che veniva spedito in tutte le case insieme al Bollettino Salesiano alla fine di ogni trimestre.

Non ti facevano sconti e non c’erano scioperi né di adesione, né tanto meno di protesta.

I Professori non ti interrogavano per appuntamento, ma quando volevano loro, senza preavviso e senza speranza di tregua nemmeno per il giorno dopo.

Nel pomeriggio studiavi e ti preparavi alla guerra con versioni, poesie, esercizi e lezioni orali.

Se ti trovavano impreparato ti mettevano quattro e basta, non ti scrivevano: “non si è impegnato, ma opportunamente motivato potrebbe raggiungere gli obiettivi minimi”.

Capivi subito che la questione era terribilmente seria: o ti adeguavi o cambiavi scuola.

I Liceali prima di noi parteciparono ad un esperimento di Giornalino di Classe.

Fecero dello spirito sui mutandoni che usavano le ragazze delle Suore per fare ginnastica.

Il risultato fu che quella restò la prima e l’ultima edizione, l’esperimento fallì ed i tre redattori si ritrovarono a finire il Liceo nella Scuola Statale.  

L’Anno Scolastico si concludeva con una cerimonia da fare invidia ad Oxford.

Nel teatro strapieno, il Prefetto,il Vescovo,il Provveditore agli Studi, il Sindaco consegnavano ai più bravi di ogni classe le medaglie al Merito,in oro,argento e bronzo, alla Condotta, in oro, ed alla Religione, in oro.

Il Vescovo Fares restava seduto altrimenti noi dovevamo porgergli il petto arrampicati su una scala.

Vorrei andare in televisione da Antonella Clerici per realizzare un sogno:  ritrovarci tutti in cortile, schierati con le medaglie appuntate alla giacca, come  i Reduci sulla Piazza Rossa, e cantare a squarcia gola: “Don Bosco ritorna tra i giovani ancor”

In Terzo Liceo agli Esami di Stato si portava tutto il programma dell’anno in corso, più i riferimenti dei  programmi del primo e del secondo anno.

Li chiamavano “Riferimenti”, praticamente era una marea di Iliade,Odissea e Promessi Sposi, Letteratura Italiana,Latina e Greca,Storia e Storia dell’Arte,Matematica,Fisica e Scienze dei due anni precedenti, più tutto il terzo.

Ti risparmiavano l’Educazione Fisica.

Nel mese di maggio il nostro Terzo Liceo si trasferì in Sila per prepararsi in ritiro ed al fresco all’esame, ma io non ero abituato a studiare in silenzio e restai a Soverato chiuso in casa giorno e notte a ripetere.

Quando tornarono e andai a salutarli, il Direttore don Tandoi si spaventò: sembravo un fantasma.

Gli Esami orali si facevano a Catanzaro insieme ai Liceali del Galluppi e ci accompagnavano a gruppi tra la disperazione dei colleghi catanzaresi che alle prime risposte capivano di trovarsi di fronte ad un altro metro di giudizio. 

Ma non eravamo una scuola di secchioni, soltanto studiavamo ai Salesiani a Soverato.

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NUMERO 11: SI STUDIAVA AI SALESIANI - seconda parte
NUMERO 10:
SI STUDIAVA AI SALESIANI - prima parte
NUMERO 09:
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NUMERO 08:
L'ESTATE - prima parte
NUMERO 07:
LA PERLA DI FERDINANDO
NUMERO 06: FOTO CELIA
NUMERO 05: L'ORATORIO SALESIANO
NUMERO 04:
LO ZAMPILLO
NUMERO 03: IL CINEMA LIDO
NUMERO 02:
IL BAR SCALAMANDRE'
NUMERO 01: LA POLITICA


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