SOVERATO WEB - HOME PAGE MISCELLANEA GIORNALISTICA
La prolifica penna del giornalista, scrittore e autore S.I.A.E. per la parte letteraria Vincenzo Pitaro. Leggi la sua biografia, i suoi articoli culturali, la sua narrativa, le poesie dialettali, satirico-dialettali e non, le sue pubblicazioni, la rassegna stampa, ecc.

Numero 59 - Per eventuali Commenti su questo articolo scrivere a: info@soveratoweb.it


   

Ceravolo, Spallone e l’attentato a Togliatti

L'attentato a Palmiro Togliatti. Fu davvero il deputato calabrese Mario Ceravolo a prestare i primi soccorsi al segretario nazionale del Pci, in quella tragica mattina del 14 luglio del 1948?
Ancora oggi si narra che il parlamentare democristiano (nativo di Chiaravalle Centrale) ebbe modo d'intervenire - in quanto unico medico presente in quel momento a Montecitorio - subito dopo il folle gesto consumato davanti alla Camera da quell'Antonio Pallante, giovane studente universitario siciliano.
Su questo e su altri particolari finora inediti che riguardano quell'ormai storico episodio che sconvolse non solo l'Italia ma il mondo intero, abbiamo avuto occasione di intervistare proprio di recente il prof. Mario Spallone. Il noto professionista, che ebbe il privilegio di trascorrere la maggior parte della sua vita al fianco di Togliatti (essendo stato, da sempre, il suo medico personale) e di conoscere tanti altri protagonisti che hanno fatto la storia d'Italia dal dopoguerra in poi, ora, alla venerabilissima età dei novant'anni, si è finalmente deciso di raccogliere moltissimi aneddoti in interessante volume, intitolato «60 anni di memorie», attraverso il quale peraltro racconta la sua vita a stretto contatto con molti esponenti di primo piano della vita politica italiana.
- Professore, nel suo libro appena pubblicato non fa neppure un minimo accenno sull'on. Mario Ceravolo, il medico e parlamentare calabrese che avrebbe prestato i primi soccorsi a Togliatti. Come mai?
«Perché di questo particolare non ebbi mai alcuna testimonianza diretta, né tantomeno nessuno in quel momento mi riferì qualcosa di simile. Non escludo, comunque, che l'on. Ceravolo non si potesse trovare quel giorno all'interno di palazzo Montecitorio o, fuori, nella vicinanze. Subito dopo l'attentato accorse molta gente sul posto e il primo pensiero, per tutti, fu quello di trasportare immediatamente Togliatti al Policlinico».
- Lei, quella mattina non era al suo seguito?
«No, quando mi raggiunse la telefonata del partito che mi avvertì dell'attentato mi trovavo in ospedale. Lasciai tutto e mi precipitai in macchina. Ero così scosso e teso da non riuscire a controllare i miei riflessi. All'angoscia si univa la collera per la nefandezza del crimine contro un uomo che altra colpa non aveva se non quella di aver dedicato tutta la sua vita al riscatto degli umili e degli oppressi. Non sapevo ancora chi fosse l'attentatore, ma non avevo dubbi su chi potesse avere armato la sua mano; era stata la forsennata campagna anticomunista avviata o orchestrata dai clericali».
- Come mai pensò subito a questo?
«Perché mi venivano in mente uno dopo l'altro decine di episodi di quell'infame campagna di menzogne e di calunnie rivoltanti. Mi martellavano la memoria le minacce contenute in un articolo scritto da Carlo Andreoni e pubblicato il giorno prima».
- Appena giunto al Policlinico, come si presentò ai suoi occhi quella tragedia?
«Quando arrivai all'Università, Togliatti era già in sala operatoria da qualche minuto. Tutti sentivano che in quel grande uomo che si dibatteva tra la vita e la morte c'era l'intero popolo che rischiava di perdere uno dei padri più importanti della nostra riconquistata democrazia. Decine e decine di persone stazionavano nei corridoi. Avevano i volti cupi, trasformati da un'ansia logorante, da un'attesa spasmodica e dal terrore di una perdita irreparabile».
- Poi, l'operazione fortunatamente andò bene e Togliatti uscì dall'anestesia...
«Sì, il suo risveglio avvenne verso le 16 e fu, tutto sommato, tranquillo: era lucido di mente. Lo stato di shock era molto attenuato. Abbracciò il figlio Aldo e poi Nilde Jotti. Giunse anche De Gasperi, imbarazzato perché l'enorme folla che si era raccolta davanti al Policlinico lo aveva accolto al grido di "assassino". Poi scambiò qualche simpatica battuta anche con Valdoni che lo aveva operato».
- E a lei cosa disse in quel particolare momento?
«Niente, continuava a ripetermi, bisbigliando sottovoce: "Avvisa i compagni che non perdano la testa, che non facciamo fesserie, perché immagino che ciò possa accadere". Quelle parole mi sono sempre rimaste impresse nella memoria».
---
Vincenzo Pitaro - Gazzetta del Sud, pag. Cultura, di Giovedì 21 Luglio 2011
Contatti: http://twitter.com/journalist_vp

Condividi su Facebook

Per eventuali Commenti su questo articolo scrivere a: info@soveratoweb.it

   

 


   

ARCHIVIO

NUMERO 59: Ministeri al Nord e mobili del Sud
NUMERO 58:
Lutto per Elisabetta Gregoraci
NUMERO 57:
Manuela Arcuri e le sue origini calabresi
NUMERO 56:
La Calabria nel cuore del capo della Cia
NUMERO 55:
La liquirizia calabrese agli onori della Dop
NUMERO 54:
Il cinema italiano scopre Sharo Gambino
NUMERO 53:
La Calabria antica e i suoi dialetti diventano hi-tech
NUMERO 52:
La Savaglio, la Calabria e i cervelli in fuga
NUMERO 51:
Milano ricorda la giornalista Jole Zangari
NUMERO 50: Micaela Foti, da Sanremo al grande successo
NUMERO 49:
La Calabria e l’ennesima beffa
NUMERO 48:
Belvedere e le reliquie di San Valentino
NUMERO 47:
Maurizio Comito nel cast di «Qualunquemente»
NUMERO 46: L’energia che rende unico Franco Neri
NUMERO 45:
Capodanno, il falò e le origini della strenna
NUMERO 44:
L’orgoglio calabrese nel pranzo di Natale
NUMERO 43:
L’antifascismo nella letteratura di Perri
NUMERO 42:
Informatica, arriva la SecurityPen 2011
NUMERO 41:
Roberta Morise, la tv e le sue aspirazioni
NUMERO 40:
L’esercito dei bingheros
NUMERO 39:
La Calabria a Miss Italia brinda alla bellezza
NUMERO 38: Il «prete della legalità» ha lasciato Gagliato
NUMERO 37:
Una mappa storica sulla Calabria normanna
NUMERO 36:
Vibo Valentia e le sue ghiotte specialità
NUMERO 35:
Ferragosto, la movida è «on the beach»
NUMERO 34:
La lettura? È una vitamina per il cervello
NUMERO 33:
San Nicola, la «manna» e il sindaco assente
NUMERO 32:
Mgff, tempo di bilanci e di progetti futuri
NUMERO 31:
Garibaldi e la Calabria nell'Unità d'Italia
NUMERO 30:
L’importanza di conoscere se stessi
NUMERO 29:
La nanotecnologia illustrata da Ferrari
NUMERO 28:
Soverato, il turismo e il sostegno che non c’è
NUMERO 27:
L’Oms e il suo impegno a difesa della salute
NUMERO 26:
Check-up, l’importanza della prevenzione
NUMERO 25:
L’avv. Larocca, da Miss Italia all’altare
NUMERO 24: Libertà di Stampa, un diritto inviolabile
NUMERO 23:
Negli Usa è al top la cucina calabrese
NUMERO 22:
Quel glorioso tricolore
NUMERO 21: Quei cantori dialettali dai versi ribelli
NUMERO 20:
Quel vino che parla di Magna Grecia
NUMERO 19:
Claudia Koll, il Cinema e la fede
NUMERO 18:
Scopelliti e la Calabria, dalle parole ai fatti
NUMERO 17:
L’«intelligenza» di mister Lynn
NUMERO 16:
Quell’ingiusta polemica con lo scrittore Antonio Altomonte
NUMERO 15:
Ernestino Schinella divo a 12 anni
NUMERO 14: Dalida, una stella che brilla in eterno
NUMERO 13:
La Calabria, il cambiamento e il Gattopardo
NUMERO 12:
Quell'instancabile direttore di Calabria Letteraria

NUMERO 11: Quel carneade di Giangurgolo
NUMERO 10:
La Calabria, dalla narrativa alla realtà
NUMERO 09:
La politica al tempo d’oggi
NUMERO 08:
Filadelfia e ricerca della «forma perfetta»
NUMERO 07:
La cerca del Graal affascina la Calabria
NUMERO 06: Il dialetto, questa nobile lingua da conservare
NUMERO 05: Su Natuzza Evolo, ora parla il dossier
NUMERO 04:
Calabria, il presidente Berlusconi riaccende la speranza
NUMERO 03:
Calabria e Massoneria, un antico legame
NUMERO 02:
Incontro con il famoso Avvocato calabrese Nino Marazzita
NUMERO 01: Le piante officinali, tra scienza e tradizione

Condividi su Facebook

Per eventuali Commenti su questo articolo scrivere a: info@soveratoweb.it

   

Soverato Web.Com
SoveratoWeb.Com - Il Portale di Informazione del Soveratese