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Rubrica di Società e Cultura di Ulderico Nisticò |
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Ancora Ulisse? Una vera mania!
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C’è di peggio. Gli indigeni hanno accolto come fosse Vangelo la tesi di Wolf secondo la quale Ulisse sarebbe sbarcato dalle parti di S. Eufemia per reimbarcarsi sullo Ionio; e povero e pazzo da essere aiutato per carità dai Feaci, senza poter fondare manco una capanna, altro che un’intera città. Si mettano d’accordo con loro stessi: o la tesi di Wolf, o un’altra. Quanto a me, vi comunico che non sono minimamente fondate né un’altra né la tesi di Wolf. Peggio del peggio. Se Scillezio, perciò Scolacio, perciò Squillace e dintorni provengono da Atene, e dico Atene, mica Abbiategrasso o Canicattì, Squillace e dintorni sarebbero parenti non di un personaggio letterario mai esistito, ma di quanto segue: Pisistrato, Dracone, Solone, Milziade, Temistocle, Eschilo, Sofocle, Euripide, Cimone, Pericle, Alcibiade, Fidia, Ictino, Callicrate, Tucidide, Socrate, Platone, Aristofane, Demostene, Eschine, Menandro… un buon terzo di tutte le letterature, filosofie e storie dell’arte! Dovrebbero essere superbi come un pavone, e rappresentare le tragedie di zio Eschilo, le commedie di cugino Aristofane, leggere le storie di nonno Tucidide… e invece no, fanno il gemellaggio del tutto inutile con Itaca. Con le altre città fondate da Nerva, no: Nerva, chi era costui? Conclusione, in Calabria le bufale sono direttamente proporzionali al grado d’istruzione: più la gente è andata a scuola e più ha perso ogni spirito critico. Per esempio, o non leggeranno quest’articolo, o faranno finta di non averlo letto, o se ne fregheranno e torneranno a credere ad Ulisse e alla Fata Turchina. Ulderico Nisticò
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