Rubrica di Opinioni di Francesco Raspa

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I GIOVANI COMUNISTI DI PETRIZZI

  


Curiosa vicenda quella della mancata concessione dell’aula consiliare ai Giovani Comunisti di Petrizzi, da parte del sindaco. Così mi è venuta la curiosità  di salire a Petrizzi per fare un giro nel paese convinto di incontrare qualcosa di raro. Di “raro” in molti sensi.

Innanzi tutto il fatto stesso che esistano ancora dei “giovani” che si definiscano “comunisti”. Poi, viste le preoccupazioni del sindaco, ho pensato avessero, questi “giovani comunisti”, forme orribili. Tipo teste grandi con enormi orecchie a sventola e dentatura a cruciverba… insomma degli “Orchi” di fanciullesca memoria e pertanto da far circolare e vedere il meno possibile per le vie del paese. Altrimenti quali motivi di preoccupazione potrebbe avere un sindaco per non concedere l’aula consiliare? Ma essendo questa un’ipotesi fiabesca ho pensato che le ragioni potessero essere altre. Ma quali? Ah… si drogano! Sì, giovani, comunisti, quindi drogati. Possibile? Tutti dei drogati i giovani comunisti di Petrizzi?  No. Non è possibile. Magari sono come i figli dei fiori e dediti all’amore libero e disinibito? Questi giovani comunisti che invadono un’austera aula consiliare e vi riversano tutte le loro incontrollate passioni durante la conferenza stampa che diventa, quindi, una conferenza a luci rosse? No. Neanche questa mi è sembrata una ipotesi credibile. Allora poteva essere un’altra cosa,  ben radicata nella mentalità dei tempi passati: i giovani comunisti, sull’esempio dei vecchi comunisti… mangiano i bambini! E sì… e considerando che sono giovani saranno pure più affamati. Me li vedo che sgranocchiano i piccoli malcapitati col senape e la salsa rossa, tipo McDonald. E lo credo che il sindaco gli vieti l’aula consiliare. Già la natalità è bassa, se poi si mangiano i pochi bambini che ci sono… che resterà di Petrizzi tra vent’anni? Ma, a dire il vero, anche questa ipotesi mi è sembrata poco probabile. Nel corso del tempo sono cambiati i gusti alimentari e che lo vogliano o meno, per quanto comunisti, suppongo preferiscano una bella pizza margherita alla tenera carne dei fanciulli.

E allora è rimasta solo una spiegazione, l’unica possibile nella sua semplicità. Il sindaco di Petrizzi li teme. Teme i giovani comunisti del suo paese. Sia chiaro, non nel senso che ne ha paura, ma nel senso che preferisce che stiano zitti.

Tutto sommato i giovani comunisti di Petrizzi possono rallegrarsi. Hanno dimostrato quanto timore ideologico si ha di loro.

Francesco Raspa

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