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Rubrica di Salute & Benessere a cura di Filippo Apostoliti

Numero 55 - Per eventuali Richieste e Consigli scrivere a: info@soveratoweb.it


   
Il presente articolo ha carattere divulgativo e non consultivo. Non può e non deve sostituirsi al rapporto paziente  – medico, che rimane l’unico interlocutore per la corretta diagnosi e terapie delle patologie trattate.

Occhio al Glaucoma

Ad un tratto la pressione all’interno dell’occhio aumenta e i vari componenti  cominciano lentamente ad essere danneggiati.

Così il medico comincia a diagnosticare une delle tante forme di Glaucoma, già perché essa comprende un gruppo di malattie accumunate dall’ipertensione oculare. Le tre caratteristiche principali sono la pressione oculare (PIO) aumentata, una parte del nervo ottico (papilla) alterato e il campo visivo ridotto. Ad essa si aggiunge una alterazione della retina che può in casi gravi portare alla cecità.

Perché la pressione aumenta

Paragoniamo l’occhio ad un piccolo serbatoio con un rubinetto e una valvola di scarico.

Perché tutto funzioni occorre che il liquido (umor acqueo) continuamente scorra dal rubinetto e defluisca dalla valvola.

Se per qualche motivo il rubinetto o la valvola si inceppano avremo che la pressione del liquido aumenterà. 

Di solito la pressione all’interno dell’occhio è 16 millimetri di mercurio (mmHg) e quando supera i 21 vuol dire che qualcosa non funziona.

Il Campo Visivo

Quando osserviamo un oggetto in realtà noi fissiamo due cose: l’oggetto in se e lo spazio circostante, definito campo visivo.

Lo spazio è sotto la responsabilità del nervo ottico, il primo a risentirne dell’aumento della pressione. le sue fibre cominciano a sfilacciarsi come se la pressione alta in qualche modo le usurasse e il campo visivo lentamente si ridurrà.

La percezione dell’oggetto fissato si deve alla retina, le cui fibre vengono danneggiate in seguito e questo comporterà la riduzione della vista (minore acuità) fino alla cecità.

Per la diagnosi

Con l’eccezione del glaucoma acuto da chiusura d'angolo, la maggior parte dei glaucomi spesso non manifesta sintomi evidenti e il paziente non è indotto a fare una visita. Purtroppo ci si arriva quando cominciano ad esserci evidenti difficoltà visive. A seconda della gravità della patologia, l’oculista valuterà la pressione intraoculare e il controllo della testa (papilla ottica) del nervo ottico, lo studio del campo visivo, l’analisi della circolazione dell’umore acqueo e le risposte della retina alla stimolazione luminosa.

Secondo le nuove linee guida dovrebbero a prescindere essere sottoposti a visita i soggetti di età superiore ai 45 anni, i miopi con miopia superiore alle 4 diottrie e i parenti di pazienti con Glaucoma.

Fattori di rischio

La pressione intraoculare è considerato un fattore di rischio. Il valore di 16 mmHg non è un limite invalicabile dato che una buona fetta di popolazione presenta una pressione che raggiunge i 20 mmHg. Tuttavia gli oculisti sostengono che una pressione più alta della media e/o la variazione della stessa nell’arco di un anno devono fare scattare il campanello e portare ad un monitoraggio più frequente.

L’età in qualche modo contribuisce all’aumentato rischio di glaucoma, ma in termini di vecchiaia dell’occhio e non altro.

Anche la razza contribuisce all’insorgere della patologia. I soggetti di razza nera hanno una possibilità quattro volte maggiore dei bianchi di sviluppare la malattia, ma tuttora non se conoscono i motivi. 

La familiarità è ormai un vero e proprio fattore di rischio, al punto che durante i controlli è divenuto d’obbligo chiedere se ci siano familiari con la stessa patologia.

Il diabete consiglia la visita dall’oculista perché i problemi di microcircolazione tipici di questa patologia potrebbero accelerare i processi di Glaucoma, al punto che il suo decorso potrebbe peggiorare in breve tempo.

Sfatiamo però il mito che i pazienti con la pressione alta possano avere anche il Glaucoma. Ad oggi una correlazione stretta non c’è, anche se ipotesi suggeriscono che se un paziente ha la pressione alta magari potrebbe avere altre disfunzioni da altre parte, ma ripeto: è solo una ipotesi.

Quanti Glaucoma

Ad Angolo Aperto.

Il glaucoma ad angolo aperto è il tipo più comune e si caratterizza per la pressione intraoculare elevata. È causato dal’invecchiamento del filtro con cui si riassorbe l’umore acqueo. La vista viene danneggiata in modo molto graduale, questo comporta una minore attenzione da parte del paziente che tarda ad andare dall’oculista, con il rischio di un aggravamento della patologia in modo significativo.

Ad Angolo Chiuso.

Spesso si sviluppa quando l’iride si addossa alla cornea chiudendo completamente il passaggio dell'umore acqueo verso l'angolo di scarico. Avviene lentamente, tranne in quei rari casi in cui succede all’improvviso e si parla di attacco acuto di Glaucoma.

Secondario.

È semplicemente causato da traumi, farmaci ed altre patologie che in qualche modo possono interagire con l’occhio e i suoi componenti.

Congenito.

Spesso alcuni neonati sviluppano un organo che non si è del tutto sviluppato o si presenta con qualche anomalia che non consente un adeguato drenaggio dell’umor acqueo.

Terapie

Ovviamente ci sono terapie farmacologiche che consentono di arrestare il decorso del Glaucoma, soprattutto se preso all’inizio. Ecco perché insistiamo sulla prevenzione, in particolare se in famiglia ci sono stati casi di Glaucoma. Attualmente i farmaci riescono a coprire ogni piccola deviazione dal normale decorso.

 


Il presente articolo ha carattere divulgativo e non consultivo. Non può e non deve sostituirsi al rapporto paziente  – medico, che rimane l’unico interlocutore per la corretta diagnosi e terapie delle patologie trattate.

Per eventuali richieste e consigli scrivere a: info@soveratoweb.it


   
   

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