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Rubrica di Società e Cultura di Ulderico Nisticò

Numero 20 - Per eventuali Commenti su questo articolo scrivere a: info@soveratoweb.it

CITTÀ EVACUATA

 Come tutti sanno, è stata evacuata (letteralmente, “svuotata”) la città di N. Orleans negli USA, minacciata da uragani per grazia di Dio poi rivelatisi venticelli. A proposito, complimenti agli scienziatoni che sbagliano i conti e scatenano il panico, con grande gaudio, immagino, dei ladri!

 Dite voi, ma, con tutto il rispetto, che ce ne importa a noi di N. Orleans negli USA, sopra un sito dedicato a Soverato? Ma perché il paragone è solo un paragone: la città evacuata di cui voglio parlarvi, e irreversibilmente, non è la ridente località americana del jazz e del charleston, ma è proprio la Perla dello Ionio, la nostra amata Soverato! Ieri sera, 3 settembre, mi sono trovato con amici sul Lungomare attorno alle 22, 23. Eravamo in pochi gatti, mentre quasi tutti i lidi, detti anche stabilimenti balneari, erano chiusi e spenti, alcuni anche sprangati; idem per i bar e simili, mentre anche i furgoncini più o meno leciti hanno levato le tende. Visto, nel buio più pesto, con i miei occhi e di chi stava con me.

 Il prolungamento della stagione... complimenti, come agli scienziatoni statunitensi. Ragionamento: i lidi e bar chiudono perché non c’è nessuno, e non c’è nessuno perché bar e lidi sono chiusi. Noi dotti lo chiamiamo l’uroboro, ovvero il serpente che si morde la coda. E perché lidi e bar sono chiusi? Ma perché i loro proprietari e gestori hanno deciso di mettersi in ferie. E perché hanno deciso di mettersi in ferie? Ma perché fanno un altro mestiere, e perciò dalle Calende di settembre non possono dedicarsi alle pizze; o perché a luglio e agosto hanno raccattato abbastanza soldini per starsene l’inverno in panciolle. Soldini da chi? Dalla gente di Soverato che piglia un ombrellone al solo scopo di non avere il fastidio di andare in spiaggia libera ad orari obbligati; come invece fanno i cortesi ospiti. Perciò Soverato vende Soverato ai Soveratesi e la regala ai forestieri! Volponi!

 Rimini, Rimini... tutti parlano di Rimini. Lì, amici belli, gli albergatori e gestori vari fanno di mestiere l’albergatore e gestore, e se non lavorano e guadagnano, muoiono di fame. Dunque a gennaio accolgono i congressi, a febbraio e marzo iniziano le gite scolastiche, a marzo arrivano i primi turisti tedeschi, e via per l’intero anno. Nella Rimini del Sud e Taormina del Nord e Capri dell’Est e Gallipoli dell’Ovest alla data del’1.9.2008 regnava sovrana l’evacuazione senza tornado.

 Poi c’è chi sogna, chi dichiara a cena, chi è rimasto al 1980, e chi si illude che veramente Soverato sia la più ricca della Provincia di Catanzaro. Intanto, Provincia di Catanzaro, mica della Provincia di Treviso, dove ci sono industrie e commerci a livello mondiale. E c’è che Soverato, in cui un migliaio di persone vive di stipendio della Scuola, seguono impiegati, carabinieri, medici e simili, ha un reddito misurabile per forza, alla fonte. Dove sono pieni di soldi, però evadono, risultano poveri. Evaderebbero anche i figli della suddetta Perla, ma pagano le tasse prima di prendere una lira.

 La sola entrata fuori dagli stipendi doveva essere il turismo: la mia passeggiata di ieri sera mi ha dimostrato che a Soverato turismo non ce n’è. Turismo, voglio dire, sul serio.

Ulderico Nisticò

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