SOVERATO WEB - HOME PAGE IL FANTASMA DEL FABBRO

Rubrica di Società e Cultura di Ulderico Nisticò

Numero 24 - Per eventuali Commenti su questo articolo scrivere a: info@soveratoweb.it

CHI CANTA PREGA DUE VOLTE

 Qui cantat, bis precatur, insegna sant’Agostino. Il Settenario della festa patronale di Maria SS. Addolorata è iniziato, nel Duomo di Soverato Superiore, sulle note dello splendido Coro parrocchiale, magistralmente diretto da Anna Tropea, e composto in gran parte da signore e signorine, tuttavia irrobustito da voci maschili. Sono stati affrontati brani classici e impegnativi, che hanno dimostrato le qualità canore dei coristi e lo studio costante della difficile arte.

 Si è aggiunta una novità sorprendente: il coro delle voci bianche, bambini e bambine che, sotto la guida della maestra Anna, hanno già raggiunto buoni livelli di impostazione della voce e di padronanza della scena. Il coro di Maria SS. Addolorata ha già pronto il suo avvenire.

 Accompagnavano i canti la pianista Paola Maio, la violoncellista Lorenza Mellace, il chitarrista Francesco Tropea.

 La serata si è conclusa con un dono del coro ai numerosi fedeli ed estimatori che gremivano la chiesa: l’antico canto di sant’Alfonso Maria dei Liguori, “Dall’aurora...”, che abbiamo cantato tutti assieme; e a me parve di tornare bambino.

 Una tale dimensione artistica e spirituale è frutto non soltanto di impegno artistico, ma di uno spirito di comunione, che fa della Parrocchia di Soverato Superiore una vera e sentita comunità, cui ciascuno dà volentieri il suo contributo; e si sente attratto anche chi, per residenza, non vi appartiene, ma se ne sente parte, e viene accolto con allegria e cordialità. Creare comunità è un atto di saggezza, di disponibilità, di dialogo, di rispetto reciproco, di fiducia e di cuore. Il merito è squisitamente dell’arciprete parroco, l’ottimo don Giorgio Pascolo, e dei suoi collaboratori, e delle buone Suore Gerardine. Un esempio da seguire.

 Soverato Superiore è il nostro tempo della musica, tra il coro, anzi, i cori, e la banda “Umberto Pacicca – Città di Soverato”, di cui del resto sono parte alcune delle coriste. Chi canta e suona, prega due volte.

Ulderico Nisticò

Per eventuali Commenti su questo articolo scrivere a: info@soveratoweb.it


ARCHIVIO

NUMERO 23: ARRIVA L’INVERNO, SOVERATO RITORNA A VIVERE
NUMERO 22: TOLLERANZA CENTO
NUMERO 21: CHI LI HA VISTI?
NUMERO 20: CITTÀ EVACUATA
NUMERO 19: STRADE SENZA USCITA
NUMERO 18: ADESSO, PENSATE A GOVERNARE
NUMERO 17: Un’antica usanza per l’Assunta: la “fadda dâ Madonna”
NUMERO 16: ELOGIO DEL POPOLO BASSO
NUMERO 15: TURISMO E UNITA' DI MISURA
NUMERO 14: IL FRATELLO TRADITORE
NUMERO 13: CARLO FILANGIERI, PRINCIPE DI SATRIANO E DUCA DI CARDINALE
NUMERO 12:
ME LO CELEBRO PER CONTO MIO
NUMERO 11: NON CE NE POTEVA IMPORTARE DI MENO!
NUMERO 10: LA SCARPA DI APELLE A TEATRO
NUMERO 9: EUTIMO CE L'HA FATTA
NUMERO 8: SOVERATO IN GUERRA
NUMERO 7: UN SUCCESSO CULTURALE
NUMERO 6: SUBERATUM
NUMERO 5: SOVERATO, IL LUGLIO CHE NON C’È
NUMERO 4: IL SINDACO DI BABELE
NUMERO 3: UN SERVIZIO CULTURALE
NUMERO 2: TRENTA PER CENTO IN PIÙ
NUMERO 1: LA VERA STORIA DI EUTIMO