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Rubrica di Società e Cultura di Ulderico Nisticò

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IL PIANO CESARINI

 In zona Cesarini, si diceva una volta quando una squadra segnava al 90mo minuto. In zona Cesarinissimo hanno approvato un arrangiato Piano spiaggia, esattamente solo per evitare l’arrivo del commissario. Ovviamente, è piano alla peggio, quanto basta per tenere provvisoriamente assieme una maggioranza cachettica e praticamente in bilico. Vedrete che non se ne farà nulla.

 E invece servirebbe, eccome: rifare i lidi, tutti rimasti più o meno agli anni 1980 e prima; regolamentare i chioschi più o meno oggi abusivi; insomma, dare alla spiaggia la veste degna di una località turistica degli anni 2008. Dovrebbe essere il risultato di un lungo studio, di un confronto tra professionisti, non l’espediente per tirare a campare, Matacera e Zofrea permettendo, e assessori ombra nel senso di senza delega.

 Se a Soverato il sindaco comandasse, invece di sorridere... Ma sorride, magari in vista di una candidatura: e ogni erba si conosce per lo seme.

 Intanto Soverato aspetta che la maggioranza, se esiste, si decida a smettere di discutere di poltrone, e inizi a pensare ad amministrare. Utopia!

 Ma torniamo alla spiaggia. L’ultimo problema di Soverato è quanti metri di spiaggia libera dobbiamo lasciare. La demagogia di sinistra ha scoperto i poveri, persino quelli dei paesi vicini. Già che volevano persino un centro di accoglienza! E invece Soverato deve ottenere la deroga, esattamente come deroga Rimini, la rossa Rimini, dove non so ora, ma una volta tanti alberghi e lidi erano di proprietà del PCI, e dove non c’è manco un centimetro di spiaggia libera.

 E, se mai ci sono dei poveri, Soverato si può preoccupare dei poveri di Soverato, mica dei poveri dei dintorni! E, cari Gianni, Pierino, Claudio, dormite sonno tranquillo: i distinti ospiti che occupano da giugno a settembre la spiaggia libera, li conosco uno per uno, e vi informo che sono taccagni sì, ma tutt’altro che poveri.

 Della spiaggia bisognerebbe parlare sul serio; e anche dell’Amministrazione; e anche dell’avvenire turistico e non di Soverato. Utopia? Sì? Scusate, ho scherzato.

Ulderico Nisticò

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