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Rubrica di Società e Cultura di Ulderico Nisticò

Numero 60 - Per eventuali Commenti su questo articolo scrivere a: info@soveratoweb.it

COSA DIREI L’11 LUGLIO AL PD

 Voglio ringraziare pubblicamente gli amici del PD per avermi personalmente invitato alla loro festa soveratese. È un’occasione di confronto, e bisognerebbe approfittarne.

 Si potrebbe parlare di Soverato, e chiedere, sotto un profilo storico e sociologico, come accadde che la sinistra si sia ridotta ad un gruppetto di consiglieri comunali di puntuale ma, tutto sommato, blanda opposizione, senza quasi una base; la mitica base, che era la forza della sinistra, e che di fatto non esiste più. I risultati elettorali sono un riflesso di tale involuzione.

 Ma la presenza di Loiero indurrà piuttosto a parlare di Regione, e del molare cariato, cariatissimo che è la sanità, nonché della minaccia di commissariamento. Minaccia, ahimè, solo minaccia: chi vuole colpire, non si fa precedere da chiacchiere. Loiero forse ci spiegherà che, siccome quando qui c’era la Magna Grecia e invece a Milano no, Milano devo continuare a mantenerci i lussi di 42 ospedali eccetera; e prometterà sfracelli e riforme; e accuserà le amministrazioni precedenti. Eh, se la cosa lo può consolare, le colpe sono, in ordine cronologico, di: A. Guarasci, A. Ferrara, P. Perugini, A. Ferrara di nuovo, B. Dominijanni, F. Principe, R. Olivo, G., Rhodio, D. Veraldi, G. Nisticò, B. Caligiuri, L. Meduri, G. Chiaravalloti, A. Loiero. Se mai, era Loiero che voleva recuperare Luzzo, colpevole in prima persona.

 La sanità, in Calabria, è un concetto diverso, un concetto opposto a salute. Significò “piante organiche”, seguite da “ampliamento della pianta organica”, cioè guardarobieri, giardinieri, bibliotecari, guardiacaccia, poeti, pittori e tutte le più incredibili qualifiche (qualifiche, si fa per dire), pur di assumere parenti, amici, tesserati e incappucciati vari. Perciò, ecco un ospedale a Soverato, uno a Chiaravalle, uno a Serra; e cinque e più nella Piana; e il famigeratissimo Papa Giovanni, eccetera.

 Tutto questo mangia mangia deve sparire. Eh, presto detto: ma, chi mette mano? Lo sapete cosa successe qualche anno fa, quando governavano (si fa per dire) Chiaravalloti e Luzzo, e venne chiuso provvisoriamente, per Natale, uno dei seimila repartucci di pronto soccorso della suddetta Piana? Che la gente scese in piazza. Guidata dai no-global comunisti, pensate voi? Macché, guidata da Angela Napoli, deputato dello stesso centrodestra. Con questa mentalità, secondo voi, un qualsiasi politicante calabrese può chiudere un minimo di bugigattolo? Certo che no.

 Ben venga dunque il commissariamento. Però, che lo sia sul serio. Perciò, sarebbe buffo che commissario venisse nominato Loiero, come quando nominarono Chiaravalloti ai rifiuti. Nemmeno però sarebbe bello che nominassero uno del centrodestra, soprattutto alla vigilia delle elezioni regionali.

 Soluzione: Loiero stesso chieda al governo il commissario, a questa sola condizione, che non sia, né lui né alcuno del suo ufficio, un calabrese, o uno che poi voglia candidarsi in Calabria.

 Ci sarebbe un calabrese abbastanza pazzo da riformare la sanità in mezza settimana impipandosene di tutto e di tutti, a cominciare da se stesso: ma tranquilli, quello non lo nomineranno mai.

Ulderico Nisticò

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